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I vampiri

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I vampiri.

Creature che hanno affascinato, terrorizzato e ispirato milioni di persone negli anni. Una leggenda folkloristica che non invecchia mai, e che ispira continuamente libri, fumetti, videogiochi e molto altro ancora.

Le loro origini sono incerte, ce chi dice che sono con noi sin dal giorno zero, chi crede invece ad un altra leggenda secondo quale, un intero villaggio in transilvania, nel medioevo, sia stato maledetto da una strega per punire i suoi abitanti, tuttavia la motivazione resta ancora ignota. E infine, c'è chi semplicemente non ci crede e la vede soltanto come una leggenda.

Proprio come Ilaria.

Il semaforo scattò sul verde e lei attraversò.

Ilaria Colombo, ventidue anni, una giovane svizzera ma con origini austriache da parte della madre e italiane da parte del padre.

Era una giornata piovosa a Ginevra e la giovane, attualmente in pausa pranzo dal lavoro, ne aveva approfitato per portare il pranzo a suo padre, Fabio Colombo, che lavorava presso un officina di cui era anche il capo.

Dopo ancora qualche minuto a piedi, riuscì a scorgerla.

'Officina Colombo' recitava l'insegna.
Fortunatamente erano le 13:00 e non c'erano altro che due clienti di cui però si stavano già occupando altri dipendenti che, quando la videro la salutarono.

«Tuo padre è nel suo ufficio» le disse uno dei due.

Lei ringraziò e si diresse verso il luogo indicatole.

Quando arrivò, a pochi metri da esso, notò che la porta era socchiusa e sentì un altra voce oltre a quella di suo padre. Non sapendo se fosse un cliente o un dipendente, decise di restare fuori ad aspettarlo appena poco distante davanti alla vetrina di esso, cosicchè l'uomo potesse vederla. Intanto, ne approfittò per mandare un messaggio alla sua collega.

Neache un minuto passò che qualcuno la chiamò.

«Ilaria»

Lei alzò lo sguardo, per incontrare a pochi metri quello del padre, appoggiato sulla soglia della porta che le faceva segno di venire lì. Lei si affrettò a raggiungerlo e quando furono vicini i due si abbracciarono, ignari che la persona dentro l'ufficio li stava guardando.

«Tesoro, come stai?»

«Bene» rispose lei «Sono venuta a portarti il pranzo»

L'uomo si mostrò entusiasta.

«Cosa mi hai portato di buono?»

«Polpette al sugo» disse porgendogli una piccola borsa frigo contenente al suo interno un contenitore.

Lui sorrise come un bambino, era il suo piatto preferito.

«Dai su, vieni un po dentro» invitò lui.

◜Love, lies and vampires◞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora