Chapter 22: Tutto in Cinque Minuti

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«Sii positivo! E non buttarti giù se non ti danno ancora l'okay per poterti operare, chiaro?».

Izuku annuì con un'espressione adorabilmente decisa alle parole di Katsuki. Masaru che guidava ridacchiò silenziosamente, mentre li osservava dallo specchietto retrovisore.

«Comunque, siamo arrivati. Io devo andare a scuola. Quando verrete a prendermi pretendo di sentire tutto, va bene?».

Il verdino annuì, la piccola mano cercò e s'intrecciò in quella del cugino con molto affetto. Katsuki gli baciò la fronte, infine scese con la cartella ciondolante da su una spalla.

«Buona giornata, Kacchan!».

«Anche a te, pulce!».

Masaru scese dall'auto per poter scompigliare amorevolmente i capelli del figlio. «Saremo qui per le quindici in punto».

Katsuki annuì ed adocchiò un'ultima volta Izuku che sembrava un fascio di nervi da come si torturava nervosamente le dita.

«Izuku!» chiamò con voce alta. «Plus Ultra!».

Il verdino sollevò un pugno con un enorme sorriso.

Quando Katsuki varcò la soglia della scuola e quella della classe, si rese conto che Eijiro era assente. Lì per lì finse del tutto apatia ma nello scorrere lente delle ore dovette ammettere di essere un po' preoccupato.

Stai bene, Capelli di Merda?

***

Reira si strofinò il sudore dalla fronte.

Le chemioterapie l'avevano debilitata a tal punto che non era più neanche capace di portare un sacchetto con la spesa. Si guardò alle spalle, non aveva fatto chissà poi quanta strada. Il gazebo rosso e bianco del negozio di ortofrutta poteva ancora vederlo perfettamente.

Sospirò scuotendo il capo. Era però felice; il cancro iniziava lentamente a regredire e c'erano speranze per lei di una totale guarigione.

Ecco perché era andata a comprare il necessario per cucinare un succulento sukiyaki e un plumcake al limone, il preferito di Eijiro.

«Sarà una bella sorpresa!» sorrise.

Improvvisamente, tutto accadde con fretta. Un attimo prima Reira si crogiolava nei suoi dolci pensieri di vedere un sorriso sul viso di Tsumugi ed Eijiro, un attimo dopo veniva affiancata da un'auto nera.

Non ebbe il tempo di comprendere che due malviventi in casco integrale l'afferrarono di peso e la sbatterono con forza sui seggiolini posteriori.

«VAI!» urlò uno dei due malfattori.

L'auto sgommò, sovrastando le urla della povera Reira.

Nessun testimone, nessuna telecamera, nessun errore.

L'autista abbassò leggermente il foulard nero dalla bocca per poter fumare una sigaretta. «Imbavagliatela che non ho alcuna intenzione di sentirla gridare come un'oca!».

Uno dei due obbedì e la povera signora Reira venne prima ammanettata con uno straccio duro e sporco d'olio per motori e un altro più pulito le coprì la bocca.

«Sta zitta, donna!» ringhiò il secondo, schiaffeggiandola.

«Che si fa, capo?» domandò il primo.

«Si torna a casa. Il piano è appena iniziato!»...

***

Izuku era tornato ad essere un fascio di nervi. Sedeva tremolando sulla sedia bianca e attendeva la sua sentenza di morte. Al suo fianco, Masaru era molto più speranzoso.

KiriBaku: Kamilla, Kat, KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora