La porticina in legno scavata nella terra si aprì, finalmente. Dopo ch'ebbe dettato la parola d'ordine con stanca diligenza, i due uomini di guardia lo riconobbero e si decisero ad aprirgli la via.
Il ragazzo in nero, che già si era addentrato un'infinità di volte all'interno dell'edificio austero, rammentando la solita trave di troppo e tutte le volte in cui l'aveva urtata-anche di brutto!- si abbassò con un'agile capriola in avanti che lasciò tutte le sacerdotesse del luogo con il fiato sospeso fino a quando non toccò con i piedi terra. Era un'azione quasi necessaria, ma per nulla compiuta per mettersi in mostra davanti le attraenti donne. Non era uno spaccone come suo fratello, lui, anche se una compagna era da tempo che la desiderava. Ma dato ch'egli amava più segregarsi nella sua piccola stanza, come un eremita saggio –così gli piaceva definirsi, ma aveva ancora molta strada per diventare saggio- e immergersi nei libri di magia, non ci si era mai soffermato più di tanto: era soltanto uno sfizio.
Quale tipo di magia? Qualsiasi genere, dal curativo all'esorcismo, non era molto rilevante. Era grazie ad essa che fino ad allora era riuscito a sopravvivere nel suo campo, ed era grazie ad essa che fino ad allora non aveva avuto bisogno di ricorrere all'uso della sua spada. Ma stavolta era sopraggiunta una situazione totalmente differente: come era riuscita quella ragazza, o per meglio dire quella guardia, a superare la sua illusione? Non aveva utilizzato un alto livello di Mana per procedere all'incantesimo, quindi il livello di quest'ultimo non era tanto elevato, ma era abbastanza arduo risolverlo per un mago principiante. Ma quella ragazza non era un mago, non poteva esserlo: era una guardia. In quel mondo si poteva scegliere in due modi distinti di servire il proprio regno militarmente: diventando un guerriero, colui che usufruisce della forza bruta della sua arma e del nobile braccio che la comanda, oppure essendo un mago, costui, sin dalla nascita, veniva prediletto da Talos per utilizzare la magia, ossia lo specchio dell'anima dell'esecutore fatta materia. Questa era alimentata dalla Mana, la forza spirituale dell'animo umano. Quest'ultimo, oltre che dalla Mana, era formato anche dall'Energia, un qualcosa di più complicato che il giovane non comprendeva fino in fondo, ma che poteva intuire come la forza vitale di un individuo umano.
Si diceva, poi, che più gli incantesimi erano oscuri, più erano malvagi ed egoisti, e più l'anima e il cuore della persona praticante s'ingrigiva e i suoi pensieri si oscuravano di nuvole di morte e disperazione. Ma lui sapeva che non era affatto così, poiché anch'egli utilizzava la Magia Nera, la magia più oscura, malvagia ed egoista al mondo, ma anche quella più potente e quindi più imprevedibile, la più ardua da attuare, ed era vispo e felice come un fringuello, almeno per ora. Almeno relativamente.
Ed infine, esisteva una terza via alternativa per servire Caart non visto, in quel mondo c'erano sempre eccezioni, ossia il servizio alla Confraternita. Quella era la sua via, ma non la sua scelta, quello era il suo destino, ma non era ciò che lui desiderava.
Comunque, mentre ancora stava barcollando sulle caviglie per la frenetica rotazione in aria, ecco che, come fosse in un teatro, quando una comparsa, anche se solo per un attimo, ruba la scena al protagonista, questo ritorna e si riprende le redini dello spettacolo in mano, il nostro spaccone di turno: Gurzo, il suo cancro perenne sin dalla sua entrata nella Confraternita, che si precipitò subito a rovinargli l'entrata. Infatti, con un calcio agli stinchi mirato allo sbilanciamento del giovane sicario, lo fece crollare a terra a peso morto, già sghignazzando a trentadue denti. Anche se con l'intrepido intento di attutire la sua caduta con le mani, il nostro ragazzo riuscì soltanto a peggiorare la sua figura, abbozzando uno sciatto gesto che risultò infine inutile. Già tutti ridevano ancor prima che lui avesse toccato terra, c'erano abituati: lui era il fenomeno da baraccone, il tipico timido che faceva di tutto per sembrare almeno all'altezza dei suoi compagni, ma che alla fine veniva mirato dal gruppo e calpestato. Era il solo in tutto il suo corso a cui preservavano un trattamento del genere, veramente era il solo in tutta la Confraternita. Sempre un caso isolato, lui.
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Alla ricerca della luce
Fantasy"Due opposte esistenze destinate ad incrociarsi saranno, mentre il fuoco scottante della Guerra su tutto il Regno ardere faranno"questo recitano i versi dell'Antica Profezia, quella che mette in guardia con parole soavi quanto taglienti il grande Ca...