Aspetto Allison nello spogliatoio della palestra. Non mi sono ancora fatto la doccia, sono sudato e ancora vestito con dei pantaloncini neri e la maglietta della squadra.
<< Aaron ! >> riconosco la voce di Allison chiamarmi. Mi alzo dalla panca su cui stavo guardando il telefono e mi nascosti dietro la porta aspettandola.
<< Aaron, ma dove diavolo sei ? >> le sue urla rimbombano per la palestra, riconosco che sta venendo qui dalla vicinanza dei suoi passi.
Il mio respiro accelera per l'eccitazione che sto già provando.
Vedo Allison entrare nello spogliatoio e fermandosi appena due passi dopo la porta.
Esco da dietro la porta lentamente, e le tappo gli occhi con i palmi delle mani.
Sussulta.
<< Aaron ? >> domanda titubante.
L'angolo della bocca si inarca in un sorrisetto divertito.
Adoro quando dice il mio nome.
Le giro la testa, e la bacio.
Un bacio passionale. Ardente. Ho fame di lei.
<< E se non ero io ? Avresti baciato uno sconosciuto o magari uno della mia squadra >> affermo in modo serio.
<< Ti ho riconosciuto da quando mi hai toccata, >> mormora con il fiato corto per via del bacio, << tutte le volte che mi tocchi sento una scarica elettrica in tutto il corpo >>.
<< Interessante >>.
Le tolgo le mani da sopra gli occhi, si gira verso di me.
Mi accorgo solo ora che ha un bicchiere in mano. << Caffè ? Ho pensato che dopo l'allenamento, come quasi tutte le volte, volessi un caffè, così ti ho prevenuto >> spiega con un ghigno divertito.
Prendo il caffè senza dire nulla e lo appoggio vicino al mio borsone, sulla panca.
<< Nemmeno un " grazie Allison che mi hai portato un - >>, la interrompo con un'altro bacio.
Le sue mani mi accarezzano dietro la testa, mentre il suo odore dolce mi colpisce subito le narici.
<< Grazie Allison che mi hai portato un caffè >> mormoro tra un bacio e l'altro ripetendo le parole che aveva detto lei.
Le sue labbra si incurvano in un sorrisetto soddisfatto, e di conseguenza anche le mie.
Le sue braccia si agganciano al mio collo, le metto le mani appena sotto il culo per sollevarla.
<< Aaron, sei sicuro che non sia troppo pesante ? >> domanda titubante ed un po' in imbarazzo.
Scuoto la testa, << non pesi niente, Allison. Ora preoccupati soltanto di gridare il mio nome così che sappiano tutti di chi sei mia. >>
La porto sotto la doccia. Inizia ha togliermi la maglietta, mi bacia il petto scendendo sugli addominali.
<< Fammi scendere >> mormora impaziente. E lo faccio. La faccio scendere lentamente facendo attenzione ha non farla scivolare.
Riprende ha baciarmi scendendo sempre più giù.
Abbassando i pantaloni ed i boxer insieme, l'erezione spunta fuori gonfia e turgida.
Rimane senza fiato, con gli occhi fuori dalle orbite, ma non aspetta un secondo in più per iniziare ha succhiare.
Merda.
Butto la testa indietro facendomi scappare un ringhio.
<< Cazzo, Allison >> ringhio.
Riesce a mala pena ha riuscire ha farcelo entrare tutto in bocca, il resto lo fa con le mani.
<< Credi che ti lascerò andare dopo che avrai fatto questo lavoretto ? >> le stringo i capelli corvini facendole scappare un ansimo.
Continuava ha succhiare sempre più forte, ed io continuavo ad impazzire sempre di più.
<< Cazzo, cucciola >> porto indietro la testa venendo.
Un po' del mio seme le cola lungo il labbro inferiore, ma lei sembra non farsene problemi quando allungò in dito per toglierselo e leccarselo.
Ancora tutto traballante e frastornato allungai la mano aprendoli getto d'acqua.
<< Aaron, ma che fai ?! Con che cosa tornerò a casa ? >> domanda subito stridula Allison incenerendomi con lo sguardo.
Le sorrido beffardo e la porto attaccata al mio corpo.
Le sfilo la maglietta e i pantaloni lasciandola con solo l'intimo addosso.
<< Avranno tempo per asciugare >> dico mentre scendo per dargli un morso sul collo.
Il reggiseno in pizzo rosa chiaro, insieme alle mutandine, anche loro in pizzo che facevano risaltare alla perfezione il suo splendido culo.
Gli tolgo il reggiseno e poi le mutandine, alza una gamba e poi l'altra reggendosi con una mano sulla mia spalla.
<< Aaron, ho bisogno di te. Ora. >> suona come una supplica.
Passo la lingua intorno al capezzolo duro come marmo, per poi morderlo.
Porto la mano sul suo clitoride pulsante e gonfio, strofinandoglielo emettendo un ringhio quando geme.
Adoro guardarla impazzire per me.
Le posiziono la punta del cazzo sull'apertura, facendo entrare solo la punta.
Trattengo un ringhio con tutte le mie forze.
È bagnata fradicia.
<< T-ti prego... >> la zittisco facendo entrare il cazzo fino in fondo.
Butta la testa all'indietro e geme, << oh, cazzo >>.
Le sue unghie mi scavano la carne quando inizio ha muovermi con foga.
Le entro ed esco velocemente, fino a quanto questa posizione mi possa permettermi .
Infatti, mi fermo, << Aaron, che fai ? Perché ti sei fermato ? >> domanda Allison come se fosse risorta solo ora da quanto stava provando piacere.
La appoggio a terra, << girati, e appoggia le mani al muro. >> Ordino con un cenno del capo indicando dietro di lei.
Esita per un'istante, ma poi lo fa.
Mi posiziono dietro di lei, tirandola dal culo ancora un po verso di me.
<< Dimmi che mi vuoi, Allison >> le sussurro chinandomi su di lei.
<< Ti voglio, Aaron. Voglio tutto di te. >> mormora.
Sì, cazzo.
Lei è mia, mi appartiene.
Le spingo il cazzo dentro in un colpo secco facendole fare un balzo in avanti, non riesco ha trattenere un piccolo ghigno.
<< Non scappare, cucciola >> le dico divertito, mettendole le mani sui fianchi per riavvicinarla a me.
Continuo ha spingere mentre le palpo il seno con una mano libera.
Mentre con l'altra gli tocco il culo.
Mugugna quando le tocco il clitoride per stimolarla ha venire.
Ondeggia i fianchi sempre più freneticamente, << oh, sì, sì... >>, geme << non rallentare, ti prego >>.
Dio, mi farà uscire matto.
Spingo sempre più infondo, visto che questa posizione mi permette di prenderla tutta.
Le pizzico il capezzolo mentre si prepara a venire.
Delle piccole gocce d'acqua mi ricadono sulla punta del naso per via del ciuffo dei capelli che mi è ricaduto sul viso.
Il mio basso ventre sta formicolando, ringhio quando sento sempre più vicino l'orgasmo e non riesco ha smettere di spingere sempre più veloce.
Delle gocce di sperma si mischiano con il suo, cadendole lungo le cosce mischiandosi con l'acqua.
<< Aaron >>, sembra che vorrebbbe aggiungere altro, ma l'unica cosa che fa è sollevarsi e baciarmi.
Ma non è come uno dei nostri soliti baci ruvidi, no. Questo è... stranamente dolce.
<< Ti amo >> sussurra sulle mie labbra.
Me lo diceva spesso, ma io non le rispondevo mai.
Sa la mia storia e non mi sento di dirglielo.
I miei genitori se lo dicevano per bisogno di soldi. E non voglio prendere esempio.
Tante volte pensiamo che un " ti amo " valga più di qualsiasi altra cosa, che quando una persona c'è lo dice le crediamo.
Ma come mi piace la pratica alla teoria, mi piacciono anche i fatti alle parole. E ci sono molti fatti per dimostrare un " ti amo ".
Allison lo ha fatto quando Leila era ancora viva.
Per il mio compleanno mi avevano comprato un pitbull, il mio bellissimo Axel.
Lo sognavo da sempre ed i miei genitori con tutti i soldi che potessero avere, non me lo avevano ancora comprato.
Ma Allison, sì.
Sapeva quanto ci tenevo ad averne uno, e lei non ci ha pensato due volte ha regalarmelo.
Trovati la persona che ti faccio un gesto che valga molto più di un " ti amo ".
Quella persona è speciale.Non perderla.
<< Aaron, lo so che non vuoi dirmelo, ok ? Non è un problema per me se non me lo dici, io so che anche tu mi ami, ma non riesci ha dirmelo. Non importa, io ti voglio così come sei. >> dice dolcemente, accarezzandomi la mascella che non mi ero nemmeno reso conto che stavo stringendo.
<< Ti voglio bene, Allison, davvero. Non so come cazzo farei senza di te >>.
Sorride dolcemente, << anche io ti voglio bene >> e mi bacia.<< Buono ? >> domanda, con un cenno del capo indicando il caffè che ho in mano e mi sto gustando lentamente mentre torniamo a casa.
<< Sì. >>
Lei si sporge verso di me, prendendomi il bicchiere di carta dalla mano e bevendone un sorso.
<< Ehi, quello è mio >> esclamo strappandoglielo dalle mani.
Stringo la mano intorno alla tracolla del mio borsone quando vedo un gruppo di ragazzi dall' altra parte della strada lanciare occhiate maliziose a Allison.
La stringo più forte a me, << qualcuno è geloso delle sue cose >> mormora con un ghigno divertito.
Le lancio un'occhiataccia, finisco il caffè e lo butto facendo canestro ad un cestino a circa tre metri di distanza da noi.
<< Niente male >> dice stupita Allison approvando con un cenno del capo.
Scuoto la testa divertito e facciamo una piccola deviazione prima di tornare a casa.<< È quasi halloween, e Julie mi ha proposto una festa che fanno dei suoi amici, ci sarà tutta la scuola >> propone.
<< Tu ci vuoi andare ? >> le domando guardandola negli occhi, lei sorride ed annuisce.
<< Allora ci andremo, trovati un vestito >>, sul suo volto si disegna un sorriso felicissimo, come se ad una bambina gli avessero regalato il giocattolo che tanto desiderava.
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My devil
Romance- Allison è una ragazza di 21 anni che ha lasciato l'Italia e i suoi genitori a 19 anni per andare ha studiare all'università di Los Angeles, non è la classica ragazza dolce e che si fa mettere i piedi in testa, tutt'altro. È una ragazza con caratte...