Capitolo 1

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Dopo 2 ore e 45 minuti atterro a Los Angeles. Il volo è stato abbastanza tranquillo se non fosse che proprio dietro di me c'era una famiglia con un neonato che non ha smesso di piangere neanche per un secondo.

Uscita dall'aeroporto decido di prendere la metro per arrivare al college, tanto ci mette 55 minuti e mi lascia lì vicino, in più non ho voglia di spendere altri soldi per l'Uber.

Ritiro le valigie, nell'area "ritiro bagagli" con non poche difficoltà e mi dirigo verso l'entrata della metro.

****

Arrivata davanti al campus rimango per un secondo ammaliata da ciò che vedo, l'entrata è maestosa, i giardini sono curati e colorati e le mura sono di un colore rossiccio che rende il tutto molto vivace.

Ci sono già molti studenti sparpagliati per l'edificio e quasi tutti sono in preda all'ansia per trovare i propri alloggi; a proposito, anch'io devo andare a sentire per sapere quale sarà il mio, perciò, inizio a cercare la segreteria.

Seguo le indicazioni e mi ritrovo davanti agli uffici con una fila chilometrica di persone che devono chiedere informazioni. Dopo un'attesa infinita riesco ad arrivare alla segretaria, che già mi sembra esaurita poverina.

"Buongiorno io sono Mary cosa posso fare per te?"

"Salve, sono Charlotte Stone dovrei ritirare le chiavi del mio alloggio"

"Un secondo che controllo... ah sì eccoti, allora ti hanno assegnato la stanza 202 nella palazzina B, si trova al secondo piano ed è una doppia, ecco a te la chiave"

Mi porge una chiave con un piccolo portachiavi dorato in cui c'è scritto numero e lettera della palazzina.

"Invece ecco a te il programma di tutti i corsi che puoi scegliere, ricordati di venire a compilare il programma di studi entro la fine di questa settimana"

"Grazie mille, buon lavoro"

"Buona giornata cara e benvenuta"

Bene ora devo solo cercare la palazzina giusta.

****

Dopo diversi giri a vuoto riesco a trovare la palazzina B, ed una volta entrata mi dirigo verso l'ascensore e salgo al secondo piano; una volta entrata nel corridoio passo davanti alla sala comune in cui ci sono tavoli, divani, un biliardo e due macchinette, una per il caffè e una con gli snack, per poi andare continuare verso un altro corridoio alla ricerca della mia stanza.

202. Eccola.

Infilo la chiave nella serratura e mi rendo conto che è già aperta, all'interno trovo una ragazza dai lunghi capelli castani intenta a sistemare i propri vestiti nel suo armadio.

"Permesso?"

"Oh mio dio"

La ragazza si gira di colpo mettendosi una mano sul cuore con il respiro affannato. Ha gli occhi azzurri ed è alta più o meno quanto me

"Scusami non volevo spaventarti"

"No tranquilla scusami tu, solo che non me l'aspettavo"

"Piacere Charlotte" le porgo la mano ma lei mi abbraccia di colpo.

"Allison piacere mio"

Ricambio l'abbraccio e sorrido per la sua allegria, anche se odio il contatto fisico. Quando ci stacchiamo mi osserva attentamente.

"Ma da dove sei uscita da una rivista?" esclama a bocca aperta.

"Ma che dici" sorrido imbarazzata.

"No, dico, ti sei vista? Io in confronto sembro una mosca che si è schiantata contro un muro"

Scoppio a ridere. Penso che ci troveremo bene.

Ammetto di ritenermi carina, ho i capelli rossi che mi arrivano fin sopra il sedere, occhi verdi e delle fastidiose lentiggini intorno al naso, fortunatamente non troppe; tra l'altro non sono nemmeno tanto alta, sono 1,60, ma la cosa che odio di più di me stessa è la quarta di seno che mi dà tremendamente fastidio e che si nota fin troppo.

Però tutta questa enorme bellezza non la percepisco. Diciamo che sono nella media. L'unica cosa è che solitamente spavento le persone per come mi pongo e perché mi vesto un po' dark.

****

Passo 3 ore a sistemare la camera, con quel poco che mi sono portata, dato che il camion con gli scatoloni dovrebbe arrivare domani mattina.

Scopro che Allison è di New York ma voleva venire qui in California a studiare fin da piccola.

Una volta finito, con Allison decidiamo di andare a pranzare, anche se ormai sono le tre del pomeriggio. Perciò iniziamo a girare per il campus alla ricerca di un posto in cui mangiare.

"Questo posto è gigantesco, non oso immaginare i chili che perderemo a forza di camminare per andare a lezione"

Esclama Ally ridendo.

"Fidati li riprenderemo tutti quando saremo sotto esami" rido anche io

"Guarda fermiamoci qua, dovrebbero fare qualcosa da mangiare"

Ci fermiamo in una specie di bar, in cui ci sono molti studenti che già studiano, probabilmente saranno quelli più grandi che studiano per esami arretrati, dato che ancora non sono iniziate le lezioni.

Io prendo un tramezzino e un succo ace, mentre Allison prende una brioche al cioccolato e un caffè.

"Ecco a voi signorine, posso darvi altro?" il ragazzo dietro al bancone ci sorride cordiale e si sofferma un po' troppo a guardarmi. È sicuramente un bel ragazzo, alto, castano con i capelli raccolti in un piccolo codino, gli occhi di un marrone intenso e alto all'incirca 1,80. Noto che ha anche alcuni tatuaggi sulle braccia ma evito di fissarli per non dimostrare interesse.

"No grazie" rispondo fredda per poi andare a sedermi.

So che non dovrei trattare male un ragazzo che sta solo facendo il suo lavoro, ma diciamo che la mia stima per il genere maschile al momento è inesistente.

"Wow proprio non ti piace quel tipo eh" Allison mi guarda con una faccia strana.

"Non è che non mi piace è che non mi interessano i maschi al momento"

"Peccato, ti stava mangiando con gli occhi e poi è anche carino"

Faccio una smorfia e mi dedico al mio tramezzino, dato che ho veramente fame.

Domani iniziano le lezioni e non vedo l'ora, sembrerà strano ma ho sempre amato andare a lezione, imparare cose nuove e studiare. Non sono una secchiona però, ho sempre saputo qual era il limite da rispettare e non mi sono mai privata di uscite per dover per forza studiare.

Spero solo di trovarmi bene e di riuscire a rifarmi una vita.

Magari una vita normale questa volta.

BrokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora