1- Laila

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A svegliarmi ci è voluto un carro armato. Non dormivo così profondamente da quando avevo cinque anni. Will, invece, si è svegliato alle sei e ha preparato la colazione per tutti e due da quanto capta il mio naso.

«Buongiorno» borbotto, scendendo le scale. So per certo che la mia faccia e i capelli hanno un aspetto orribile, la conferma la trovo nell'espressione del mio patrigno.

«Buongiorno, Laila» sorride furbo guardandomi per poi puntare lo sguardo sul telefono. «Stanotte è stato investito un gatto sulla strada principale» legge come ogni mattina le news di Los Angeles dal suo giornale online preferito.

Mentre recupero dei frutti rossi da mettere dentro al porridge, penso all'agente O'Conner e a che faccia potrebbe avere se si ritrovasse a dover portare in centrale una persona poiché ha investito un animale. Sicuramente avrebbe un'espressione corrucciata e spazientita, ma allo stesso tempo manterrebbe il fascino che lo caratterizza. La sua bocca si ringrinzirebbe e i suoi occhi azzurri sarebbero puntati con odio sulla prima persona che gli capiterebbe avanti a sé. Vorrei essere io quella persona, senza alcun dubbio.

Laila, l'hai visto solo una volta non puoi innamorartene e pensarci sempre!

Questo è un mio risaputo problema: appena vedo un uomo che è bello e mi piace non riesco a fare a meno di renderlo il mio primo pensiero e sperare che sia la mia anima gemella. Sin dalle scuole superiori ciò mi ha diretto in situazioni poco normali e del tutto comiche.

La mia migliore amica Leslie mi ha fatto promettere di non iniziare nessuna storia amorosa prima del suo ritorno dal semestre all'estero, tra due mesi, e questa è l'impresa più ardua della mia vita. E se per colpa di questa promessa perdessi la persona che mi farebbe battere forte il cuore?

«Laila, non penso che ci vada l'aceto» Will mi riporta con la testa in cucina. Lo guardo non capendo, perciò lui fa un cenno a quello che tengo tra le mani: la bottiglia dell'aceto di mele che stavo per versare nella colazione.

«Volevo sperimentare» alzo le spalle con un tono ironico. Finisco di preparare la ciotola e mi siedo su uno sgabello della penisola.

«Vestiti o ragazzi. Non voglio saperne niente» Will finge di avere i brividi di terrore, strappandomi una risata.

«Dopo devo passare da Carlos, mi ha assunto ufficialmente. Se vuoi mi fermo a prendere dei ravioli cinesi al vapore» gli dico dopo aver mandato giù il primo boccone del porridge. Mugolo per la bontà, bacerei ogni giorno i piedi di Will per quanto sappia cucinare bene.

«Ma è fantastico!» si toglie gli occhiali da lettura con un sorriso. «A me prendi il riso alla cantonese, la scorsa volta sono stato male» fa una smorfia ricordando la serata di due settimane fa che ha passato in bagno.

«È stato per il tè scaduto ti ripeto» rido per il nefasto che l'ha colpito. Gli avevo detto di evitare di usare la bustina scaduta, ma non mi ha voluto ascoltare e il karma lo ha colpito. Quando lui si lamentava dentro al bagno, io ero fuori dalla porta che non smettevo di ridere.

«Oggi pomeriggio vado in ospedale per le ultime visite e mi diranno il giorno dell'intervento» Will si alza, venendomi vicino. «Andrà tutto bene, Laila. Sarò come nuovo» mi accarezza la spalla.

Annuisco alla sua affermazione perché non voglio dargli più dispiaceri di quanti già non ne abbia, però dentro di me aleggia la pura essenza della paura. E se nulla andasse bene?

«Poi fammi sapere» mi impongo di mostrare un sorriso. «Ora vado a vestirmi» gli tocco la spalla per fargli capire che tutto va bene.

Quando salgo su, mi dirigo direttamente in bagno per darmi una rinfrescata. La doccia l'ho fatta ieri sera, seppur a malincuore, poiché avevo sudato. L'estate torrida è ormai qui e con lei la mia voglia di rimanere in una vasca da bagno piena zeppa di ghiaccio.

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