2- Logan

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Sono consapevole che l'odio sia un sentimento molto profondo e non lo si possa professare per tutto, ma giuro sulla mia stessa esistenza che odio Zach e il suo modo di trovare ogni minimo errore nella mia guida e la sua determinazione nello spiegare che serve la freccia di indicazione per sorpassare un'altra macchina.

«Hai rotto il cazzo, la prossima volta vai con Arthur» lo zittisco per la decima volta in sette minuti, sperando che questa volta capisca altrimenti dovrò iniziare a fare i disegnini. Arte non era il mio forte a scuola.

«Preferisco morire che stare al suo fianco» ribatte senza aggiungere altro. Siamo davvero arrivati al punto in cui ha smesso di fare la predica? Se esiste un Dio lassù, un giorno gli bacerò i piedi.

Finalmente arriviamo al locale dove abbiamo deciso di passare la serata. In realtà, ci è voluto poco per compiere una scelta: il Magna Eclipse è il luogo adatto dove gli affari illegali possono defluire a gonfie vele e ormai sono quindici mesi che tutta l'unità è impegnata a seguire il caso.

Ti rapisce la sua atmosfera libertina, i suoi colori caldi che ti fanno sentire subito in un ambiente familiare, la sua musica sempre ad alto volume la sera e la sua posizione centrale. Bisogna anche dire che come fanno i drink qua dentro ne esistono pochi in tutto il Paese.

Sono stato uno dei primi a dover seguire questo caso e sin da quando sono entrato in contatto con i dipendenti l'unico di cui ho avuto un reale sospetto è stato Barney Howard, trentenne della Florida con un piercing al labbro. Si vede dal suo sguardo che è bravo a mentire, ci si riconosce tra bugiardi.

Ieri sera ho sperato da un lato che stesse facendo del male a quella ragazza cosicché l'avrei potuto arrestare per una buona volta e togliermelo davanti alle palle. Il bastardo, invece, pur tenendo un profilo alto non si mette mai contro la legge.

Pensando a questo fatto, non riesco a non soffermarmi sulla ragazza in questione: Laila Forester. Mi ha stupito davvero incontrarla di nuovo oggi, era buffa con i capelli un po' gonfi per colpa del caldo e il suo top macchiato. I lineamenti morbidi la rendono dolce alla vista e di un aspetto acerbo, quasi da bambina, rispetto a quello maturo che ti aspetteresti da una donna.

Devo ammettere che dopo il nostro incontro mattutino mi sono sporcato anche io la divisa con del ketchup e l'ho maledetta. Quei pantaloni li sono andati a ritirare dalla lavanderia prima di andare in centrale oggi, mi sembra assurdo.

«Ho bisogno di una birra» sbuffo, passandomi una mano in faccia per svegliarmi. È stata una giornata lunga, soprattutto per colpa dell'andare di porta in porta a chiedere se qualcuno avesse visto quelle due fottute macchine. Sembrano non essere mai esistite se non su un filmato di una telecamera di sicurezza di una banca.

«Io di batterti a biliardo, non me la scordo l'ultima volta» Zach mi punta un dito contro ridendo.

«Se sei una schiappa non è colpa mia» ricambio il sorriso, mentre ricordo una delle nostre innumerevoli serate.

Zach Moon vorrà rispettare fin troppo le regole della strada, ma è il miglior collega che abbia mai incontrato. La prima volta che ci siamo visti eravamo delle matricole alla centrale e l'unica cosa che potevamo fare era la spalla l'uno dell'altro. Siamo diventati una bella squadra, è la persona che chiamerei se fossi in pericolo.

Questa sera è poco affollato il locale, perciò andiamo dritti a uno dei tavoli da biliardo. Zach ferma uno dei camerieri e ordina per tutti e due. Io compio un'azione molto utile: ispeziono cosa e chi ci sia attorno a me, forse per controllare se Laila lavora qui e se avrò occasione di vederla.

Il motivo di questo desiderio è perché non ho ancora avuto abbastanza tempo per dire se sia davvero bella o solo colpa della luce notturna e del sole che hanno storpiato i lineamenti.

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