1.4 Un treno per scappare.

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26.10.2015
Harry pov.
Messaggi Mamma aperti:
Io: ehi bellissima, sto arrivando.
Lei: ma dovevi tornare il 29, dovevi stare con Louis.
Io: mamma voglio parlarnete faccia a faccia.
Lei: va bene amore, sì prudente. Ti amo.

Ero andato via, così, senza parole da dire. Avevo abbracciato la mamma di Louis, Johanna, e avevo abbondantemente baciato Louis, dicendoli che avrei fatto di tutto pur di vederlo più spesso, lui mi ha detto che ne sarebbe stato felice e la mamma mi ha bisbigliato all'orecchio che è grata per la mia esistenza. Poi mi hanno portato via Louis, per firmare contratti e fare foto. Ellie per sbaglio mi ha spinto quando stava andanda via e in quel preciso istante mi sono sentito trasparente, senza importanza.
Ellie non mi aveva visto anche se ero davanti a lei e così hanno fatto molte altre persone in quella sala, e Louis non aveva neanche provato ad urlarmi di aspettarlo, che sarebbe tornato per me al più presto.
Ma lui è andato via con gli altri e io ho iniziato a sbattere i pugni dappertutto perché come se non bastasse mi stavano portando via la macchina con il carroattrezzi e io non avevo nessuna intenzione in quel momento di andare a recuperarla, poi mi sono posizionato davanti ad un muro, con gli avambracci all'altezza della testa, piegati per tenermi la testa e appoggiarmi al muro coi gomiti.
Tempo due minuti e ho iniziato a cercare sul mio cellulare il prossimo treno per tornare a casa, quando l'ho trovato mi sono messo a correre fuori dall'edificio per cercare di raggiungere in tempo la fermata.
Mancavano tre minuti e sarebbe passato, mi sono voltato perché ho sentito piangere qualcuno, era Ellie. Ma io non avevo tempo e nella mia testa le ho augurato di stare bene, perché tutti noi meritiamo di essere felici.

Salii nel treno, trovai posto poco più in là girando a destra, presi il mio quadernetto che avevo lanciato dentro la mia borsa prima di uscire quella mattina.
E incominciai a scrivere:

Cosa ci può essere di reale in questo mondo che sia eterno, semplicemente infinito come l'amore?
Cosa ci può essere di così bello, quasi terribilmente perfetto come l'amore?
Cosa ci può essere come l'amore, se non tu?
Ho iniziato a passare i giorni pensando a quanto fossi innamorato di te, così unico e speciale, quanto una stella luminosa in mezzo alla tempesta.
Mi sono innamorato di te, e lo sto urlando, a voce altissima, sovrannaturale il volume che uso, eppure tu non senti.
Forse sto iniziando a pensare che il mio mondo sei te, ma che forse, tu non vuoi esserlo per me.
Lo so, non sono nessuno, non sono un cantante, un modello e tanto meno un attore, ma sono io, un semplice appassionato della scrittura e che ti ama alla follia.
Quindi perfavore, te lo chiedo in ginocchio, amami.
Non desidero altro, non chiederò mai nient'altro, solo tu amami ed io sarò felice.

Scrissi veloce, manco temessi che le parole, i pensieri, mi potessero fuggire via dalla mente. Infondo temevo che il treno si fermasse e la voce dell'autista mi dicesse "Harry, impara a vivere, perché non conta se esisti, ma se sei vivo."
Quindi continuai, girando pagina, perché ormai quella su cui avevo scritto era troppo piena.

Harry, tu ti senti vivo? Stai vivendo? No, non credo che io in questo momento lo stia facendo, ma infondo io preferisco non vivere insieme a te, che vivere senza di te.
Perché ho capito, finalmente, che non esiste mio respiro che non sia a te dedicato.
Ti amo, e non smetterò mai di ricordartelo, sperando che così facendo io possa imprimere nella tua testa il fatto che niente e nessuno ti amerà mai così profondamente, sinceramente, illimitatamente, come farò per sempre io.

Avevo però sbagliato, ad andarmene e tutte queste cose le dissi anche a mia madre, che sorridendo mi disse:
"Dici di amarlo tanto, ma ciò che ti spaventa è la grandezza di quel tanto."

E sua madre aveva così ragione, che Harry dovette scappare dalla stanzetta d'ospedale dove stava la madre e andare nella scalinata all'esterno dell'edificio prima di potersi liberare piangendo.
Era tutto così surreale, un attimo prima baciava Louis, quello dopo scappava da lui.
Era tutto un fottuto casino, ma forse era per colpa del fatto che fosse tutto un po' troppo surreale.
Aveva bisogno di certezze, Harry, perché ormai la vita lo aveva circondato di insicurezze.
Così, come per magia, spuntò chi non si sarebbe mai aspettato di vedere in quel momento.
"Ehi"
"Ehi, che ci fai qua?"
"Tua mamma mi ha chiamato appena le hai mandato il messaggio."
"Dovevo immaginarlo.."
"Perché piangi Harry?"
"Mi dispiace essere scappato da te Louis, mi dispiace, ma son stato sopraffatto dalla situazione e avevo bisogno di correre via."
"Potevi rincorrermi e chiedermi più attenzioni."
"Era il tuo momento di gloria."
"Volevo condividerlo con te, amore."
"Scusami."
"É anche colpa mia Haz."
"No, non è vero. Sono io che pensavo di dover essere la tua priorità quando invece era il tuo momento speciale e io dovevo solo starti affianco."
"E io dovevo prenderti, baciarti e trascinarti con me dai Five Seconds Of Summer, il gruppo che mi lancerà nel mondo della musica."
"Vorrei aver fatto qualcosa di giusto in questa vita."
"E pensi che amarmi non sia una di quelle?"
"Giusta osservazione, forse è l'unica cosa giusta che faccio."
"Non ti basta?"
"Cosa?"
"Rendermi felice."
E così Harry mise le sue mani sul collo di Louis per avvicinarlo al suo viso e far scontrare le loro labbra che con desiderio e quasi automaticamente si trovarono e unirono.
"Har-ry" cerco di spostarsi, ma Harry continuava a baciarlo, così decise di bloccarlo dalle spalle allontanandolo.
"Harry, io sono un continuo produttore di errori, io sbaglio, io ferisco, io allontano. Ma credimi quando ti dico che posso non avere certezze tranne per i sentimenti che provo per te. Non trovo niente di più giusto di questo noi che si è formato, tutto il mondo presto saprà quale mano si unisce perfettamente alla mia come due pezzi di un puzzle, tutto il mondo saprà chi è la persona a cui ho dedicato quella canzone, la mia canzone, la nostra canzone. Perché io ti amo e te lo giuro, prima o poi ti sposo."
E così, sopraffatto da tutto, Harry piangendo baciò Louis.
Un po' per farsi perdonare e un po' perché ne aveva bisogno di quel contatto, così unico e speciale, un po' come scorgere le stelle in una giornata di nuvole.
Loro erano sempre stati così, quel noi inaspettato che nessuno ha ma che tutti vorrebbero.

"Ti prego di dirmi quando qualcosa non va, sono abitutato a sopportare il dolore e sarò più che felice di levarti di dosso il tuo per caricarmelo nelle spalle. Non avere paura di cadere, sarò al tuo fianco per sorreggerti. Non temere le lacrime, te le bacerò via tutte. Non tagliarmi fuori dalla tua vita, ricordati che tutto ciò che ho in mezzo a questa merda, sei tu."

Peeeeeople sono vivaa!
Ho un sacco di novità.
Allooora, partendo dal fatto che non sto bene, sto semplicemente okay.. ma nah, non ve ne frega un cazzo.
In ogni caso ho voglia di scassarvi un po' le palle, quindi..dicevo?
Ah si, sono andata dalla mia migliore amica ed è stato bellissimo, poi è venuta lei da me.
Siamo state bene, e cazzo, è ovvio che siamo state bene assieme. Ma siamo di nuovo nelle nostre rispettive fottute città adesso, dal 15 Luglio.
Ci rivedremo, lo so, ma Cagliari e Salerno sono alquanto lontane.
Poi, non so di che colore farmi le punte dei capelli, sto in crisi.
E cazzo, molto spesso perdo totalmente la fantasia o idee per scrivere, quindi credetemi.. mi scuso sul serio per il ritardo, non è giusto e spero di poter arrivare con un nuovo capitolo entro la settimana prossima.
Vi amo, grazie di seguire ancora la storia.

Destinatario sbagliato.||Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora