1.5 Privi di precedenti.

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Era stato così bello ribaciarsi, come lo era stato la prima volta, perché era così che funzionava il loro rapporto.
Ogni qual volta che i loro occhi si incontravano, si riscoprivano, e ogni tanto capitava pure di scoprire qualcosa che all'occhio la volta prima era sfuggito.
E quindi era così che passavano il tempo, blu sul verde, e verde sul blu.
Con i loro sguardi pieni d'amore, da far invidia a chi tutto avesse l'onore di incontrarli nel loro cammino.
Ormai non avevano nemmeno più paura di chi gli guardava storto e mormorava qualcosa, loro si amavano e degli altri non gli importava.
Era come essere sulle nuvole, loro erano leggeri.
Oh, il loro amore incondizionato.
Se il mondo fosse stato meno concentrato a giudicare avrebbe capito quanto potessero essere unici e privi di precedenti Louis ed Harry.
Chi li amava sapeva chi fossero, e chi erano con e per l'altro.
Avevano passato tutto il loro tempo a comprendersi e a conoscersi, perché ciò che volevano era formare una bolla dove potessero stare solo loro due, una bolla di vetro che gli proteggesse, che fosse la bolla del loro amore. Una bolla che permettesse agli altri di vederla, ma non di distruggerla, e che permettesse a loro di guardare gli altri senza mai farsi del male.
Loro erano loro, e non sarebbero mai riusciti ad andare via dalla vita senza farsì che il mondo gli ricordasse.
Dal momento in cui loro avevano incominciato ad innamorarsi, avevano creato il loro spazio nel mondo, avevano marchiato il territorio e d'allora nessuno avrebbe più potuto scordare chi loro fossero.

Mi sono sempre chiesta perché due anime così pure, così meravigliose, potessero essere ferite.
Me lo sono sempre chiesta, e la risposta purtroppo è arrivata.
Il mondo è geloso di un qualcosa di così bello, così ha tentato più volte di rompere la bolla.
Ad ogni colpo non ferivano la bolla, ma loro. Ad ogni colpo, il cuore di uno o di entrambi veniva preso a pugni. E dopo troppi colpi si sa, ci si arrende.
Ma loro non si sono mai arresi, loro hanno combattuto. Si allontanavano, si perdevano, ma si ritrovavano sempre.
Ormai avevano deciso: né la distanza, né i pregiudizi, né i colpi avrebbero permesso di distruggere la loro bolla.

"Ti amo, Harry" sussurrò Louis sulle labbra del più piccolo.

"Anche io"

"Non so come io abbia fatto a vivere tutto questo tempo senza i tuoi occhi"

"Forse eravamo destinati ad incontrarci, forse era già tutto scritto e da quando siamo nati era ormai deciso che noi oggi saremmo stati qua"

"Sei così bello Harry"

"Louis.."

"No davvero, sei la cosa più fenomenale che io abbia visto, e non sai quanto sono onorato di averti tra le braccia, tra le labbra, tra gli occhi. Io sono così felice Harry, tu.. tu mi hai stravolto la vita" iniziò Louis.

"Dio mio.." mugugnò Harry che ormai era visibilmente commosso.

"Amore non piangere, okay dov'ero? Tu mi hai stravolto la vita, mi hai migliorato e mi hai fatto rincominciare a credere nei sogni, e tu non sai quanto io possa essere fortunato di poterti stringere e chiamare 'il mio ragazzo'. Non ho mai desiderato di meglio, io non ti merito, ma sono una testa di cazzo, egoista e possessivo e non ti lascerò andare per nulla al mondo. E sappi che per ogni volta che tu proverai a scappare, ci sarà un volta che io ti verrò a cercare, perché ti amo Piccolo e io non ti lascio andare, mai."

"Grazie."

"Questo dovrei dirlo io.."

"No. Grazie, grazie di essere venuto da me, di esser corso per dirmi che mi amavi. Grazie di avermi donato un sorriso quando un motivo non c'era.
Grazie di riuscire a starmi accanto, e di aiutarmi quando da solo non ce la faccio. Grazie, grazie per amarmi."

"Non posso farne a meno."

"Meglio così" disse ridendo Harry, che ora stava baciando Louis.

"Andiamo a salutare Anne e torniamo a casa, piccolo."

"Va bene amore" pronunciò il riccio.
E così fecero, una volta arrivata a casa si misero entrambi a cucinare.
Fecero un disastro con il sale della pasta, che poi finirono per buttare, quindi si ritrovarono con della torta da cuocere e del vino.

"Non penso di avere altro, scusa Lou, dovrei fare la spesa domani."

"Domani andiamo insieme."

"Quando dovrai tornare?"

"Non lo so.."

"Ti amo puffo."

"Anche io ricciolino."

Erano complicati, e sapevano di esserlo, ma si amavano e andava bene così.
Gli piaceva stare assieme, litigare e fare pace. Gli piaceva discutere su che film vedere e parlare del nuovo album della loro band o del loro cantante preferito. Gli piaceva rincorrersi e poi baciarsi. Gli piaceva farsi i dispetti per poi morire dal ridere. Gli piaceva amarsi, perché non avevano difficoltà nel farlo, ma nel starsi lontano.
Volevano solo riuscire a superare tutti gli ostacoli insieme, perché sapevano di essere dipendenti dall'altro. Potevano litigare, ma non odiarsi, potevano mandarsi a fanculo, ma non andare via, potevano fare tutto fuorché star lontani.
Loro erano Speciali, erano fuori da tutto, ma al centro di ogni cosa.
Sapevano come sbagliare, e non come rimediare, ma nonostante tutto ogni qual volta che cadevano riuscivano a rialzarsi. Loro erano Insieme e questo bastava a renderli unici, speciali.

Mi hanno detto che se mi fossi innamorato di te, pian piano mi sarei ferito. Ora che ti amo, non penso che potrei aver fatto scelta più giusta, e comprendo perché dicevano così.
La gelosia è una brutta bestia, ma noi siamo Speciali, noi siamo privi di precedenti.

Destinatario sbagliato.||Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora