Capitolo III/1 - Responsabilità

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Leonardo

Sono passati alcuni giorni dall'incontro con Elisa al Bar delle Meraviglie, e ancora ripenso alla nostra conversazione.

Mentre sono seduto dietro al bancone della biblioteca, immerso nel controllo della lista degli ordini, cerco di decifrare quale possa essere il problema che grava su Elisa.

Sembra che stia apparentemente bene; non ha problemi economici, inoltre sta studiando e frequenta l'università. Ancora non conosco la situazione familiare, ma potrebbe essere quello il problema. È troppo presto per trarre conclusioni definitive, tuttavia il suo vero malessere sembra essere interno.

Elisa è una ragazza dal linguaggio espressivo silenzioso, capace di comunicare più attraverso i gesti che con le parole. I suoi comportamenti svelano ciò che vorrebbe davvero dire, ma è sopratutto il suo volto a rivelare quel mondo che tiene represso e chiuso dentro di sé. Il suo universo sembra essere costretto a vivere dentro di lei, mentre il mondo esterno sembra tenerla prigioniera.

Forse, potrei essere d'aiuto, cercando di liberare quel mondo interiore e farlo emergere nella realtà.

Ritengo necessario fare ritorno nel sovramondo e discutere con il mio capo dipartimento. È fondamentale comprendere appieno quale sia il mio obiettivo. Manderò un Colombino per avvertire del mio ritorno.

Sfortunatamente, non posso abbandonare la biblioteca; il signor Rossi non si è ancora presentato, e non mi è possibile andare via, per il momento.

"Leonardo!"

Una voce irrompe nei miei pensieri, ma non riesco a non pensare a Elisa.

"Leonardo, potresti passarmi il registro? Un cliente ha chiesto un manuale, ma sembra mancare. Vorrei identificare chi lo ha preso in prestito e capire quando potrebbe restituirlo."

È Cristian, un collega che lavora qui da qualche mese.

"Sì sì, certo... dove l'ho messo? Un momento, " gli rispondo, ma lo vedo sbuffare leggermente.

Forse mi sono distratto troppo, ma trovo il registro nel secondo cassetto. Era ovvio fosse lì. Glielo porgo e mi dedico al controllo degli ordini in arrivo nei prossimi giorni, con maggiore serietà.

"Scusami, posso avere un'informazione?" La voce di una ragazza mi disturba mentre sto sistemando una pila di documenti.

Dopo averli riposti nel cassetto, sollevo lo sguardo, inizialmente con una leggera espressione accigliata. Ma distendo subito la tensione quando la riconosco, è proprio lei.

"Ciao Elisa! Dimmi tutto," le dico alzandomi e abbandonando la poltrona su cui ero scomodamente seduto.

"Tutto bene? Ti vedevo un po' impegnato, non voglio disturbarti."

È così cortese, allora rispondo con altrettanta gentilezza.

"Tranquilla, nessun disturbo. Al momento sto sostituendo il proprietario, ma non sembra essere la mia vocazione," spiego brevemente.

"Interessante, io invece ti ci vedo perfettamente come direttore," commenta Elisa, seguita da una risata spontanea che mi contagia.

Vedo che prende nuovamente la parola.

"Mi chiedevo come fare per studiare qui. So che è possibile, ma non conosco la procedura."

La sua richiesta mi sorprende. Per quale motivo improvvisamente desidererebbe trascorrere del tempo qui? Se ha effettivamente bisogno di studiare in un ambiente diverso dal solito, ciò implica che qualcosa la disturba nella sua quotidianità.

Devo comprende che cosa sia.

Le spiego che può venire a studiare in specifiche fasce orarie, ma che è necessaria la prenotazione della postazione che andrà ad occupare, di solito online. Nel frattempo la conduco verso il terzo piano.

"Spesso i ragazzi che vogliono studiare scelgono questo spazio. È l'ambiente più silenzioso e tranquillo. Dall'ampia finestra, hai una vista panoramica sulla città, mentre sul lato opposto della stanza, il panorama si apre su paesaggi più naturali." Mentre racconto, Elisa sembra assorta, forse non mi sta ascoltando con attenzione, ma proseguo. "Quindi, se hai un problema, non esitare a cercarmi."

Elisa intreccia le dita, sembra stringerle con forza. È ferma sul posto, ma continua a oscillare. Infine, noto che mordicchia il labbro inferiore.

È evidente che sia agitata; però, quando le chiedo se necessita di qualcosa, rimane in silenzio ed evita completamente la mia domanda.

Non appena mi avvicino, fa un passo indietro con sguardo preoccupato.

Perché sembra così sfuggente ora?

Estrae il telefono dalla borsa e lo osserva, ma sembra restia a rispondere, nonostante stia squillando da qualche secondo.

Lo spegne e continua a fissarmi, come se volesse dirmi qualcosa, ma non riesco a decifrare il suo silenzio.

Ogni volta che sembro avvicinarmi, di colpo ci allontaniamo. C'è un ostacolo che impedisce lo sviluppo dei nostri rapporti, ne sono certo.

Mi impegnerò a capire cosa sia, ma per ora farò finta di niente, a meno che lei non abbia bisogno di aiuto concreto.

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Siamo ancora all'inizio, il ghiaccio non è stato ancora sciolto, ma presto comincerà a bruciare

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Siamo ancora all'inizio, il ghiaccio non è stato ancora sciolto, ma presto comincerà a bruciare.

Leonardo dovrà far fronte a questo primo ostacolo e speriamo che non ci sbatta contro!

La povera Elisa avrà il suo spazio per raccontarci ciò che la sta tormentando.

Noi ci sentiamo alla prossima ❤

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