Capitolo 2

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LUCA

-Maledizione, che dolore alla testa- urlai mettendo una mano sulla fronte, cercandomi di alzare da terra.
-ehi mi sono fatto del male nessuno mi aiuta? che maleducati!- esclamai. Sono in un marciapiede però sembra che le persone faccino finta di non vedermi. Per farmi notare comincio a cantare e a ballare in mezzo alla strada ma nulla, nessun sorriso, nessuna reazione. Ho bisogno di un piano B, Trovato. Se mi metto a giudicare tutte le ragazze nelle vicinanze almeno una di queste avrà una reazione.
-lei è bella-
-lei è un cesso- come fanno ad esistere Ragazze così non curate.
Poi vidi una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri, indossa un vestito elegante e delle scarpe con il tacco, sembrava appena tornata da un ballo galante.
-lei è una fica assurda. come mai non lo mai conosciuta?-. 
Mi devo ricordare che sono fidanzato e esiste solo chiara per me, non credo si arrabbierà se guardo questa ragazza.
-scusa? Chi cazzo sei per darmi della fica assurda?- mi rimproverò la Rossa.
-per la cronaca è un complimento; poi tutti mi ignorano quindi volevo capire se fossi diventato invisibile o cosa-
Che pressante!
-che onore, non sapevo che stavo incontrando un supereroe- mi prese in giro, facendosi aria con la mano.
Ma all'improvviso poi si mise a urlare come una pazza.
-cosa hai da urlare? so di fare un eccetti effetto alle ragazze ma mi sembra eccessivo-
-imbecille, mi spieghi come cazzo hai fatto a trapassare il cancello?- chiese la ragazza smettendo di urlare. Mi guardai dietro notando il cancello chiuso ma io all'interno, non ho il ricordo di aver aperto qualche cancello.
-cara, ho sentito urlare, tutto ok?- chiese una donna di 40 anni con il fiatone, come avesse appena fatto una maratona.
-Amelia, c'è sto tizio che entrato nel mio giardino non si sa come- spaventata la rossa mi indicò.
-ahm Mary...qui non c'è nessuno- che ridere Amelia già la adoro. Ha un senso del umorismo fantastico e pure ho scoperto il nome della rossa, Mary.
Amelia si avvicinò a me trapassandomi e controllando che non ci fosse nulla. aspetta Amelia mi è passata attraverso?
-è ufficiale sono diventata matta- sussurrò Mary per non farsi sentire da Amelia.
-tranquilla se ne sarà andato-
Amelia tranquillizzata da Mary se ne andò lasciandomi solo con lei.
-mary è il diminutivo di?- mi avvicinai.
-maria, che stupida!! Non esisti neanche perché ti rispondo-
io esisto anche se devo ancora capire perché riesco a trapassare le cose.
-io esisto-
-no sei frutto della mia imagginazione-
-alberto?- esclamò Mary
Mi girai per capire di chi si riferiva e notai che è insieme a mia sorella.
-brutto stronzo, ti spacco la faccia se osi toccare mia sorella- urlai in faccia a questo Alberto, non lo conosco ma mi sta già antipatico, ma poi perché non ne so nulla.
-mary come stai? Ho sentito urlare prima-
-sto bene tranquillo- i suoi occhi dicevano il contaio -lei è la tua fidanzata?- chiese Mary.  Con tutte le donne che insistono in questo mondo perché mia sorella.
-si,  vi presento: Mery Margherita, Margherita Mery.  secondo me poteste andare molto d'accordo- è ufficiale stanno Insieme, ti giro che quando avrò il mio corpo se osa a farla soffrire rischia la sua stessa vita.
-scarafaggio non ti meriti Mergit, lei merita solamente un re-
la chiamo così da quando eravamo piccoli, lei lo a sempre odiato ma a me piace tormentarla.
-mergit?- ripetò Mery interrogativa. Mergit sentendo quel nome si fece scappare una lacrima.
-Come conosci quel soprannome-  teneva stretta la mano del fidanzato.
-amore? Tutto ok?- chiese Alberto.
-rispondimi Mary, come cazzo conosci questo soprannome?-
-mergit Tranquilla. ti girò che quando ritornerò ti comprero la casa di Barbie- nel intendo di abbracciarla rimasi deluso vedendomi le mia braccia trapassarle il suo corpo.
-mergit Tranquilla, tuo fratello ti giura che quando ritornerà ti comprerà la casa di Barbie- ripeté Mary per farle sentire le mie parole.
-ok conoscevi mio fratello...-
perché sorellina parli in passato, mi fa uscire di testa vederti così triste e non poter fare nulla.
-eri per caso la sua amante?- sono sempre stato orgoglioso della sua sincerità.
-no, che amante. io lo odiò, è vanitoso...- la rossa  guardava il pavimento cercandomi altri difetti.
-sono troppo perfetto lo so- affermai girandole in torno. -vanitoso, narcisista, superficie- continuo.
- emh lo sai che Luca, suo fratello, è in coma farmacologico?-
Smisi di ridere e fissai Alberto cercando di capire se fosse serio.
-scusa Margherita, non volevo-
Mary aprì il cancellino ed la abbracciò, chiara non l'aveva mai fatto in due anni di relazione. il contatto fisico lo amava solo nel sesso. Alberto e mia sorella se ne andarono salutando Mary.
-con tutti i fantasmi e spiriti hai deciso di vedere il più fico- mi indicai da solo.
-no ho scelto il piú stupido- 
rossa dei miei stivali come si permette, mia sorella che pensava che avessi scopato questa qua, neanche morto. Mary entrò in casa e la seguì.
-mi devi seguire dappertutto?-
-cosa dovrei fare se no? sei l'unica con cui posso parlare- lei sbuffó.
Non mi sarei aspettato una casa così Moderna, brava rossa, mi hai sorpreso.
Mi sedetti nel suo divano nel frattempo che si metteva il pigiama in un'altra stanza. Ridi quando la vidi con il pigiama meno attraente possibile, con le pantofole da coniglio.
-coniglietta cosa vuoi fare ora?- la sbaffeggiai.
-se osi chiamarmi coniglietta ancora ti giro che ti taglio il pene- si diresse in cucina prendendosi un gelato dal frigo.
Si abbassò lentamente e prese una vaschetta di gelato.
-sarebbe un onore- maledizione come fa una persona ad essere così antipatica e così bella allo stesso tempo.
-se vuoi andare d'accordo con me non chiamarmi né Maria né con nomignoli- comandò ritornando e sedendosi sul divano vicino a me.
-nemmeno rossa?- chiesi e lei si girò nella mia direzione.
-no- rispose categorica.
si morse il labbro. non so cosa dire mi sento un pazzo. Come la faccio a trovarla attraente con un fottuto pigiama.

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