Capitolo 4

2 1 0
                                    

LUCA

-Mary? Cosa volevi fare prima di andare da Amelia?-
-nulla- Rispose come mi fossi immaginato tutto.
-anche se lo credi non sono stupido- mi avvicino facendola indietreggiare.
-tu volevi baciarmi-
Mary puoi anche scappare il mio corpo e solo un'illusione, non può toccare e non può essere toccato.
-No! Io ti odio- indentreggiò fino a avere la schiena appoggiata al muro.
-per mettere le cose in chiaro, ho una fidanzata che amo-  forse più per lei lo dico per ricordarmelo io. 
-lo so, sei tu ad aver frainteso. Io non ti volevo baciare mi sono solamente avvicinata come te ora- rise con aria insolente. Sarà vero? Veramente mi sono fatto  i film mentali?
-Chiara é cento volte migliore di te ed sta studiando per diventare un politico come il padre- la sua mano esile cominciò a tremare.
- è figlia del Grande Leonardo Goldoni- che stupido che sono mi sento che la volessi ferire solamente perché mi piace e non posso farci nulla. Che stronzo. I suoi occhi azzurri si riempirono di paura, che cazzo ho fatto.
-vattene...- gli scese una lacrima
non può essere seria. Mi allontanai di qualche passo e da tristi i suoi occhi si iniettarono di rabbia.
-mi chiedo se il Grande Goldoni si scopa la figlia?-  rise come una pazza. Questa non è la mia rossa.
-dì cosa stai parlando?- sta andando di matto, maledizione.
-é una famiglia perfetta certo: con la madre che abbandona sua figlia e il padre che  la stupa- mi scrutava quando si abbassò i pantaloni e mi fece vedere le cicatrici sulle gambe.
-Mary...- non so più che dire, sono senza parole.
-se provavo a dimenarmi mi faceva un taglio, questa è la famiglia perfetta che tutti parlano- non sapevo che mio suocero fosse in grado di fare cose del genere.
-Rossa...poi hai avuto persone altri rapporti intimi? Qualcunaltro ti ha toccato dopo...?- chiesi guardandola negli occhi si percepisce tutto il dolore.
-no... Nemmeno io lo faccio. Mi faccio schifo. Mi ha rovinata non sono più bella- si alzò i pantaloni e si sedette nel divano con le mani sulle tempie.
-e non devi, sei Bellissima cazzo, sei wow anche con le cicatrici- sono sincero, è una fottuta dea greca solo che non se ne accorge. Restammo in silenzio a guardarci negli occhi.
-é tardi, le persone hanno bisogno di dormire- rise.
-ah è vero, se vuoi ti accompagno- le sorrisi.
-regola tre- aggiunse andandosene, maledette regole.

-leonardo ti Prego smettila- sentì un urlò proveniente nella camera di Mary.
Senza pensarci due volte mi diressi la.  Me ne fotto delle stupide regole. La vidi dimenarsi continuando a urlare il nome dell' suo patrigno.
-Rossa stai tranquilla, non è qui, ci sono io luca-mi sdraio su la parte di Letto Libera. Con respiri lenti poi Mary si calmo e si giro  dalla mia direzione; la sua faccia angelica che dormiva tranquilla mi invogliava di stare tutta la notte a guardarla.
per fortuna che non posso toccarla perché così sta testando il mio autocontrollo.
-Rossa... Prima Mentivo, chiara non è nemmeno la metà di ciò che sei tu- nonostante stesse dormendo decisi di confessarle.
Mi ammazzerà appena mi vedrà nel suo letto.

Dopo una eternità suonò la sveglia di Mary
-che cazzo ci fai qua? Regola tre- mi rimprovero alzandosi.
-ieri stavi facendo un incubo ed ti volevo aiutare- quando fa così la odio.
Prese il cellulare e si mise a leggere un messaggio.
-luca, tua sorella mi ha scritto mi ha appena detto che sta notte i medici ti hanno sentito parlare-
-cosa ho detto?- chi sa che può servirmi come indizi per ritornare nel nel mio corpo.
-hai detto "Rossa Prima Mentivo, chiara non è nemmeno la metà di ciò che sei tu"- merda ora come lo spiego?
-cazzo, hai una fidanzata che dici di amare non voglio rovinare coppie- irritata chiuse la porta del bagno per mettersi la uniforme.
-tua sorella non è stupida, l'unica con i  capelli rossi, che da quanto lei sappia, che conosci sono io- continuò Mary
-era un pensiero ad alta voce- mi giustifico
-era una cosa che non dovevi né dire né pensare- uscì Mary dal bagno vestita con un tubino nero aderente con tante tasche. sono senza fiato. Luca ragiona con il cervello non con il cazzo.
-chiara lo sa?- dimmi di no perché se no sono morto definitivamente.
-non lo so-
uscimmo da casa insieme ed salimmo in un autobus.
-benvenuto nel ristorante di Amelia, ora ricordarti la regola due- mi pregò dicendomi di sedermi. Non se ne accorge della sua bellezza così spontanea, nemmeno di alcuni dei suoi colleghi che gli guardano il culo mentre si abbassa. Vorrei dagli pentire di guardarla così.
La seguo con lo guardo mentire  prende le ordinazioni.
-ciao dolcezza- la saluto un cliente.
-ciao vuoi qualcosa?- visivamente a disagio Mary stringeva il foglio dove scriveva gli ordini.
-una notte di passione con te- no tutto ma questo no. Non permetto che un le si rivolgi così. Non so se sia realizzabile ma forse ho un'idea.
Ieri sera avevo notato che l'unica cosa che testimonia la ma presenza è il mio soffio che si trasforma in un vento abbastanza forte. Soffiai una tenda dietro al ragazzo che importunava la mia rossa. Come volevo la tenda gli andò in faccia.
-cazzo percaso chiedete le finestre qualche volta?-  Mary mi fece lo stesso sguardo di mia madre quando ho fatto qualcosa di sbagliato.
-si, davvero mi scusi sarà stato un vento improvviso. Il primo l'offre la casa- prese l'ordine del cafone puoi mi indicò di andare in bagno per parlare.
-cosa stra cazzo ti prende-
-cosa mi prende? quel cafone ti ha chiesto di fare sesso con lui- che rabbia!
-è, allora che si sarebbe di male, è la mia vita non la tua- non permetterò che un viscido la tocca ancora.
-ti volevo proteggere-
-non hai nessun diritto per farlo- avrei preferito un pugno rispetto a queste parole.

Al di là del complessibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora