MARY
-hai solamente diciotto anni e continui imperterrita ad ammazzarti di lavoro, hai bisogno di rilassarti- Mi rimproverò.
-non potresti essere un capo Normale che non si preoccupa dei propri dipendenti- risi sparecchiando l'ultimo tavolo.
-cara lo sai che sei come una figlia per me- si lo so senza Amelia sarei sotto a un Ponte. Quando sono scappata due anni fa mi ha ospitato, è il mio angelo custode, anche ora è con me essendo che vivo in un appartamento nel suo stesso palazzo,
-dovresti uscire, per trovarti degli amici e un fidanzato invece di stare qua a sparecchiare tavoli il sabato sera-
Sbuffai lo sa solo Dio quante volte ma lo avesse detto.
-non mi interessa avere un fidanzato, non ti preoccupare, sto bene- cercai di tranquillizzarla, impresa impossibile.
-ascoltami, ora vai a casa a riposarti-
le sorrisi e uscì dal ristorante per ritornare alla mia vita, triste e solitaria. Presi l'autobus nel mentre mi abbassai la gonna della divisa dells cameriera troppo corta per i miei standard. Sono osservata come un pezzo di carne in sconto ormai ne dovrei essere abituata. -ciao bellezza, Vuoi assaggiare un dessert- disse un nuovo di circa quarant'anni.
-no sono sazia- andai verso alla porta del autobus quando l'uomo si avvicino.
-è un'altro tipo dolce- rivelò l'intento mentre il suo profumo di birra mi disgusta senti la sua mano andarmi sotto la gonna, per risposta gli diedi un calce nelle palle facendolo piegare del dolore.l Scensi e corsi per entrare a casa mia, per mia fortuna al piano terra.
tolsi le delcote mi legai i capelli e indossai il pigiama.
Mi sdraiai sul divano e accessi la TV mangiando un gelato poi il campanello suonò, chi sarà mai a questa Ora? Aprì la porta e mi trovai davanti Alberto, il figlio di Amelia.
-ciao Alberto, hai bisogno di qualcosa?- feci una risata nervosa
-ehm mia madre mi ha mandato a chiederti se domani volevi pranzare a casa nostra- chi sono per dire di no a Alberto, mi piace dalla prima volta che lo visto; per precisare non voglio fidanzarmi con lui ho solo una forte attrazione fisica.
-Mary? Allora che dico a mia madre?-
O merda sono stata incantata a fissarlo, stupida stupida.
-certo vengo- risposi, lui mi fissò il petto ed io sorrisi, Alberto che cattivo ragazzo che sei non intendevo il doppio senso.
-Mary amh sei sporca di gelato- che doppio senso, che figura di Merda oltre ad essere impresentabile pure sono sporca. Vorrei sotterrarmi.
-ci vediamo domani allora-
Chiusi la porta con una vergogna imane, per rilassarmi mi sedetti nel mio sgabello davanti alla mia pianola ma quando provai ad suonare la prima nota La mia mano tremò e con l'altra cerchai di fermarla. Cosa mi succede cazzo.
Il giorno dopo mi preparai con il con Alberto, in realtà c'è anche Amelia.
Mi preparai indossando un vestito aderente e le mie scarpe con il tacco.
Mi diressi a casa di Amelia e suonai il campanello.
-ciao cara, wow quanto sei bella-
-grazie Amelia- ringraziai facendo un giro tondo su me stessa per poi entrare a in casa, guardando a destra e sinistra per cercare Alberto.
-scusa mamy per il ritardo, ciao Mary-
Non notai nemmeno l'arrivo di Alberto ero concentrata nella notifica che mi arrivò, proveniente dal profilo di facebook di mia madre. La aprì e vidi una foto di lei con il suo nuovo marito, la sua nuova figlia, la sua nuova vita. Sembra la famiglia del molino bianco tutti sorridenti ricchi. Vedere mia Madre con suo marito nonostante cosa mi abbia fatto mi disgusta. Cazzo lui mi toccava in punti che un patrigno non dovrebbe toccare, vederlo in quella foto mi fece ricordare le sue mani su di me, lui sopra di me e la cosa che mi distrusse mia madre non fece nulla per fermare suo marito. Indentreggio sbattendo su una credenza che mi fece cadere a terra.
-cara cosa c'è?- chiese Amelia avvicinandosi; le mie mani mi tremavano e i miei occhi sono spalancati.
Alzai gli occhi e vidi Alberto andare in un'altra stanza con il telefono un mano.
-scusa... Non mi sento molto bene- rivelai alzandomi.
-è per tua madre?-
Annuì e poi mi sedetti su una sedia. Piansi.
-sono uno schifo, quel bastando mi ha rovinata- con i pugni serrati vomitai quello che avevo dentro.
-cara, tu non sei uno schifo, ti ha fatto del male ma sei bellissima e sei una persona fantastica- le sorrisi sinceramente.
-Alberto sta bene? Lo visto abbastanza scosso- cambiai discorso
-la sua fidanzata è preoccupata per suo fratello, deve sostenerla- aspetta fidanzata, non avevo idea fosse fidanzato. Il mio mondo cadde un'altra volta.
-dai è fortunata...- guardai il pavimento
-mary... Perché piangi?-
Mi asciugò la la lacrima scesa a tradimento.
-niente tranquilla, approposito dobbiamo mangiare no?- mi alzò e presi la minestra e la versai nei piatti.
-mary, Mary perché scappi dalle cose scomode- io non scappo solo ommetto ciò che non voglio dire.
- io non scappo-
-ti conosco bene, ti ho detto qualcosa di sbagliato?-
Mi sedetti con le mani conserte.
-alberto è fidanzato? Ed io non ne sapevo nulla- la attaccai
-sì, dopo sai come è Alberto, non dice gli affari suoi- feci una risata malvagia che la spaventò.
-Mary, tutto ok?- chiese avvicinandosi
-no! È tutto una Merda, mia madre è felice con il l'uomo che mi ha stuprato e il ragazzo che mi piace è fidanzato, come dovrei stare?- feci una sorriso inquietante.
-Mary, ti prego mi spaventi così- Che cazzo mi interessa.
-dai abbandonami come la mia madre biologica Amelia- risi e me ne andai nel mio appartamento sedendomi vicino alla finestra e mi perdei nel guardare fuori.
Notai un ragazzo strano, caminava in mezzo alla strada incurante di poter essere investito risi a crepapelle per i suoi movimenti strani. Ma perché rido solo io? Bah. Uscì fuori in giardino fissando quel ragazzo. È anche bello ha i capelli marroni spettinati e va in giro ballando e cantando senza vergogna.
-lei è bella- giudicò il ragazzo a una ragazza.
-lei è un cesso-
-lei è una fica assurda. come mai non lo mai conosciuta?- sta dicendo a me? Fica assurda non me lo dice nessuno.
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Al di là del complessibile
Storie d'amoreMary lavora giorno e notte per riuscire a vivere, non ha molto tempo per gli amici e senza dubbio preferisce stare a casa che il caos. quando un giorno vide un ragazzo strano che dice di chiamarsi luca. però c'è qualcosa di strano in lui sembra che...