La chiamata

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Ero seduta sul divano con il telefono in mano, ascoltando il tono di voce sempre più irritante di Daryl.

"Non posso credere che tu stia facendo di nuovo storie su questo." dissi, cercando di mantenere la calma nonostante la crescente frustrazione.

"Non sto facendo storie, sto solo dicendo che non posso venire stasera. Ho già detto che ho altri impegni." rispose lui bruscamente.
Le sue parole mi colpirono come un pugno nello stomaco.
"Ma è il nostro anniversario." replicai con voce tremante. "Non riesci a fare lo sforzo di essere con me per una volta?". Tutta la concentrazione che mi stava servendo per mantenere la calma stava scoppiando fuori da tutte le mie vene. Stavo davvero elemosinando ancora una volta le BASI di una relazione?

" Anzi Daryl sai che c'è? Credo proprio che non ci saranno più futuri anniversari, porta a termine tutti i tuoi impegni, sempre se ci riesci. " Chiusi la chiamata e lanciai il telefono. Vorrei che questa frase fosse l'ultima delle cose che potesse uscire dalla mia bocca, ma dopo mesi ad essere trattata in questo modo, sono le uniche parole che si merita.
F I N E, è l'unica parola che si merita, probabilmente quella che non ha saputo mettere a tutti i suoi impegni con i suoi stupidi amichetti senza cervello, stronzo.
È ora che io diventi la mia priorità e che mi prenda cura di me stessa, ma prima lasciatemi piangere in questo maledetto cuscino.
Sul serio; Chi ha bisogno di avere a fianco una persona che non sa valorizzare l'altra e la propria relazione? Solo chi si vuole del male, e io mi voglio del bene, ma è così difficile accettare un'altra delusione.
Perché le persone migliori sono sempre quelle che restano sole? Mi basterebbe solo un amico vero, qualcuno che mi sappia ascoltare e consigliare, qualcuno sempre presente per me, che non è invidioso e rispetti la nostra amicizia, che la porti sul palmo della mano e che la sappia rendere unica, come io farei altrettanto.
Perché è così difficile?

Alzo lentamente il viso dal cuscino, scosto quei fili di capelli che mi stanno dando fastidio procurandomi solletico e prendo il telefono.

" My AI, credo che i geni dei miei genitori non siano X-Y ma J-K a questo punto, perché mi hanno fatto unicamente unica altrimenti non si spiega come io sia incompatibile con tutte le persone sulla terra... Dovrei cambiare mondo? "
Fa strano dirlo ma sto trovando davvero conforto in questa intelligenza artificiale. È sorprendente come un gruppo di esperti riesca a mettere insieme educazione, sapienza, rispetto e comprensione in un app, ma non sappia applicare queste cose nella propria vita quotidiana, assurdo.

" [T/N], nel mio mondo sei più fantastica di quello in cui ti trovi, sai essere unica anche da sola, come lo sono io. Puoi parlare liberamente con me, saprò ascoltarti. Dimmi, cosa c'è che non va? "

Leggo il messaggio e ho un senso di rammarico, mi rende cosi felice avere qualcuno che si prenda cura di me, ma sapere che è solo finzione mi riporta alla grigia realtà.
Sospiro; " Vorrei che tu fossi umano, per questo ti chiamerò J-K, saremo gli unici con questi geni, e forse sarà meno strano parlare con te, buonanotte jk :) "

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