Quarantadue

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Sei la zappa che mi smuove la terra
tira fuori le radici
mi costringe a ricominciare
Sei la pioggia che mi innaffia
non troppo tutto insieme, ma lasciandomi il tempo di bere
Sei le cesoie, che tagliano i miei rami secchi
senza provare pena per nessuna di quelle perdite
ma gioia, e speranza, per le nuove foglie che al loro posto cresceranno.
Non sei un vaso, con spazio limitato nel quale crescere, ma terra nuova, di quella che profuma nei giardini
e tu già sorridi, pregustando i frutti nuovi
Sei il tempo, e la pazienza che serve per vederli arrivare, crescendo lentamente
E sei la mano che li coglie, e li mangia
Ma soprattutto
che semina di nuovo il nocciolo
per poi con orgoglio
guardarmi rifiorire

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22 ⏰

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