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⚠️ATTENZIONE:⚠️ IN QUESTO CAPITOLO SARÀ PRESENTE UN LINGUAGGIO VOLGARE (PAROLACCE), SALTARE SE DISTURBA.

Presi le chiavi della macchina e l'aprii, cercando di scappare da lui. Ma corse fino alla portiera del passeggero e ci entrò dentro. Non potei fermarlo... Non volevo vederlo, figuriamoci dormire nella stessa casa con lui. Mi sarebbero rivenute in mente quelle immagini...

Fui obbligato dall'altro a condurci entrambi verso casa mia. Nel mentre lui mi osservava attentamente ogni mossa. Quando parcheggiai mi guardò e mi disse:

Leeknow: « Usciamo allo stesso momento così non puoi né scappare da me né chiudermi in macchina »

Ma quest'è matto, ou. Ma io boh, sto scemo si fa i film mentali...Lo guardai stranito ma accettai il mio destino e contammo fino a tre per poi uscire. Chiusi il garage automatico e presi le chiavi di casa. Lui si appoggiò al muro, molto vicino a me, guardandomi. Ricambiai lo sguardo e mi sorrise, ma non capii cosa volesse.

Entrati in casa ci togliemmo le scarpe, come in tutte le case asiatiche, ma non solo, e le giacche.

Han: « Sentiti come a casa tua. Anzi dovresti dirmi tu di sentirmi come a casa mia visto che hai deciso tutto tu finora »

Rise alla mia battuta e si guardò in torno, cercando di orientarsi nella mia dimora. Nel mentre posai la spesa pagata da lui in cucina e cominciai a preparami da mangiare. Ricordai che avevo anche un ospite indesiderato quindi dovevo offrigli del cibo.

Han: « Hai fame? »
Lee: « Sì, potrei avere- »
Han: « Tch tch tch, decido io che mangerei stasera. Che già mi hai rotto le palle per tutto sto tempo »
Lee: « Ok ok mi accontento! »

Preparai dei noodles istantanei e presi del kimchi che avevo in frigo e lo posai sul tavolo. Misi anche i nostri due piatti sul ripiano e, dopo aver ringraziato per il cibo in coreano, mangiammo. Fu una cena strana. Mi ricordò molto quella a casa sua ed infatti ebbi un déjà vu perché eravamo seduti negli stessi posti di quando eravamo da lui. Lasciai perdere. Davvero dormirà da me? Non ci credo... non voglio. Non lo conosco nemmeno e già vuole dormire nello stesso letto. Mi sento male.

Il ragazzo vide che ero sopraffatto dai pensieri quindi ruppe il silenzio e mi chiese a cosa stessi pensando.

Han: « Mh? Oh ehm, niente di importante »
Lee: « Se hai qualcosa che vuoi didmi o se vuoi sfogarti puoi sempre parlarmi eh »

Lo osservai. Emozionalmente mi sentivo calmo e apprezzato, fisicamente avevo le mani fredde. Dall'ansia forse. Però non provai esattamente dell'ansia. Era una sensazione che non saprei definire. Però non mi dispiaceva.

Quando arrivò l'ora di andare a dormire gli chiesi se sarebbe davvero venuto a dormire nel mio stesso letto e lui mi rispose che non mi avrebbe forzato a farlo, ma che avrebbe preferito. Mi intimidii per un instate ma ricordai che non potevo essere debole. Dovevo avere un'idea precisa e non potevo mostrargli nessuna tenerezza. Gli dichiarai che preferivo dormire da solo. Non aggiunse altro, annuì solamente. Ci pensai intensamente però. Voglio davvero dormire da solo? O voglio che mi faccia compagnia? Dormo sempre da solo e mi sento sempre triste. Forse potrei dargli una chance... Non so che fare.

Stava per uscire dalla mia camera quando gli urlai.

Han: « Aspetta! »

Si girò e con uno sguardo confuso mi chiese "che c'è?". Cazzo forse non dovevo farlo... Ma ormai sono ad un passo da chiederglielo quindi... perché no? Se vedo che non è una buona idea lo caccerò via. Ma per ora voglio solo provare...

Han: « Ehm. Se proprio ci tieni tanto puoi dormire con me... »
Lee: « No no tranquillo non mi sono arrabbiato, vado in un'altra stanza »

Cercai di intenderla come "se insiti tanto puoi", ma in verità volevo davvero che stesse. Capii che desiderava che glielo dissi esplicitamente, chiaro e forte con le mie parole. Esitai per un istante. Ma mi lasciai fare.

Han: « Aspetta. Ehm... mi va bene che tu stia qui... »

Sussurrai. Non volevo farlo troppo ovvio però era ovvio. Ma poi ci ripensai. Non fa male dormire accanto a qualcuno no? Perché sono così ansioso allora. Non c'è niente di cui aver paura.

Tornai alla realtà e lo vidi sorridere. Ma non era un sorriso felice. Era più come un sorriso furbo...

Lee: « Va bene, se ci tieni tanto »

Mi rispose, facendomi l'occhiolino. Pezzo di merda. Mo vedi come dormi fuori al freddo. Presi due respiri profondi e mi calmai.

Allora si mise sotto le coperte e mi osservò. Mi ci infilai anch'io, accanto a lui ma non troppo. All'improvviso mi venne un'idea. Per non rischiare proprio nulla, potevo mettere un cuscino tra di noi. Così eravamo ancora più separati. Cazzo Han sei un genio. Quindi feci come pensai. Presi un cuscino che tenevo nell'armadio, giusto di scorta, e lo posai tra di noi. Mi guardò stranito.

Lee: « Perché? »
Han: « Così non rischio niente »
Lee: « E cosa dovresti rischiare? »

Mi lasciò spiazzato. Nel senso, sapevo cosa volevo, o meglio, dovevo dire, ma non riuscivo a dirlo. Non ero abbastanza a mio agio da dire quella parola.

Han: « Io so! E questo è ciò che importa »

Dissi sfidandolo.

Lee: « Dillo allora »

Mi rispose a sua volta con tono di sfida. Cazzo e mo che dico?

Han: « Non voglio »
Lee: « Perché? Ti vergogni? »
Han: « No! Ovvio... »
Lee: « Dillo allora »
Han: « Non ho motivo di dirlo »
Lee: « Io invece ho motivo di sentirlo »

Sapeva argomentare proprio bene, mi dissi tra me e me.

Han: « E perché? »

Si precipitò a dirlo ma si tacque subito dopo, e non uscì nemmeno un suono. Ero curioso a quel punto ma non parlava.

Lee: « Non ho motivo di dirlo »

Risi. Che stronzo.

Boys over Flowers - (Hyunlix)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora