Luna Nuova

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Se mi avessero detto che avrei provato un amore come quello che si vede nei film, che si legge nei libri e che raccontano i nostri nonni, sicuramente non c’avrei mai creduto. Nonostante questo non ho mai smesso di credere nell’amore e nella speranza, un giorno, di assaporarne anche solo un briciolo.

Se mi avessero detto che avrei passato 6 mesi della mia vita con lui, non c’avrei creduto. 6 mesi possono sembrare un nulla a confronto con gli anni di una vita, me ne rendo conto, ma sono stati 6 mesi che hanno avuto un’intensità tale da assomigliare alla più lunga delle vite, alla più travolgente delle storie e anche alla più dolorosa.

Quel 29 aprile però ancora non lo sapevo. Ciò che sapevo era che ero terribilmente ansiosa di vederlo. Quell’ansia che sapeva di battiti accelerati, gambe tremolanti, mani fredde, fiato corto e il pensiero costante che mi diceva “Che stai combinando? Dove stai andando? Sei sicura? Non pensi sia un po’ troppo? E se stesse già dormendo?”. Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, ero praticamente arrivata da lui.
Svoltai nella sua stradina con molta calma, seguendo l’audio fatto nello stesso pomeriggio con le sue indicazioni. Seguii la stradina di sassi fino al secondo cancello, vicino alle transenne della sua nuova casa in costruzione. Parcheggiai lì, accesi la torcia del mio telefono ed entrai nel cortile facendomi spazio tra le transenne e seguendo il vialetto fino ad arrivare alla sua tenda. Mi aveva detto che stava leggendo un libro sulle fasi lunari e sull’influenza che hanno su di noi e quella sera avrebbe voluto fare un esperimento dormendo in giardino, sperimentando il potere della luna nuova di quella notte. L'avevo sempre considerata come una persona misteriosa e interessante, così ancora di più.

Una piccola luce proveniente dalla sua tenda era accesa e si sentiva un odore di incenso. Avvicinandomi il cuore batteva sempre più forte, finché non sentii la sua voce mentre usciva dalla tenda “Oh guarda qui chi è arrivato”.
Ed eccolo lì, di fronte a me, la sua sagoma la riconoscerei tra mille, e tutta l’ansia che avevo sparì in solo colpo.
Eh sì eccomi qui”, risposi con fare timido, avvicinandoci l’uno all’altro per un abbraccio e due baci sulle guance.
Pensavo stessi già dormendo vista l’ora” continuai.
Nono, è ancora presto… e ti stavo aspettando, speravo passassi” disse lui e il mio cuore sussultò, mi stava aspettando. Effettivamente mi aveva invitato e raccontato tutto il piano della sua serata ma io non gli avevo confermato o meno che sarei venuta, gli avevo detto solo “va bene, vediamo”.
Non sapevo se andare e svoltare la mia vita completamente oppure restare nel mio per non rischiare. Per una volta nella vita scelsi di rischiare ed essere lì di fronte a lui, sotto le stelle, dava già valore alla mia scelta, a prescindere da come sarebbe proseguita la serata.

Alla fine ho scelto di venire… volevo vederti… come stai?”
Fatto bene, dai vieni dentro… io sto bene comunque grazie
Entrò nella tenda ed io lo seguii a ruota. Con la mia poca grazia e agilità cercai di entrare non cadendo per terra, lui si era già accomodato sul piccolo materassino matrimoniale che c’era.
Bello qui! Non ero mai stata in tenda”.
Mai? Beh è piccola ma molto comoda per fare escursioni o serate all’aperto, vuoi del the?"
No, grazie, ho appena bevuto un amaro” dissi con un sorriso sulle labbra.
Dove?” mi chiese.
In un bar al centro con alcuni della mia compagnia... per quello sono arrivata solo ora, oggi quando mi hai scritto avevo già detto di sì e non volevo paccare.” Feci una piccola pausa. “Te com’è andata la lettura?
Bene bene dai, non ho ancora finito il libro ma lo leggo fase per fase, a seconda della luna.” e continuò raccontandomi ciò che aveva letto prima che arrivassi io.
Rimasi incanta dal modo con la quale raccontava, aveva una voce che trasmetteva la sua passione per il cielo notturno e i suoi elementi. Qualsiasi parola, frase, discorso sarebbe sembrato insensato e banale dopo le sue teorie e le sue visioni. Mi limitai a dire: “wow”, “che bello!”, “dai, non sapevo”, "è incredibile".

Poi un gesto. Aveva preparato per me un piccolo riassunto di una parte del libro che gli era particolarmente piaciuta, "Vorrei che la tenessi anche tu".
"Grazie" risposi io con un velo di imbarazzo avvicinandomi per lasciargli un bacio sulla guancia. Lui invece mi baciò sulle labbra. Un semplice bacio. Giusto per ricordarmi del suo tocco leggero e delle sue labbra morbide. Giusto per accendermi dentro un fuoco.

Dopo il bacio, mi chiese come stavo io e come stava andando il lavoro. Da lì iniziammo a parlare del più e del meno e delle nostre prospettive lavorative per il futuro. Finché non scelse di distendersi e mi chiese di fare lo stesso. Avvicinai la mia testa sull'incavo del suo collo alzando un pò lo sguardo per sentirlo più vicino. Prima la sua mano accarezzò il mio viso, poi si fermò sulla mia guancia passando il suo pollice sulle mie labbra per baciarmi nuovamente. Un bacio diverso. Intenso. Che sapeva di desiderio e passione. Un bacio che face spazio ad altre carezze, altri baci e ad una notte di passione che culminò in un apice di piacere per entrambi.

In quel momento la luna nuova non era visibile, la sua luce però sembrava riflettersi sui nostri volti, i suoi raggi sembravano accarezzarci la pelle e la sua eleganza sembrava raccoglierci dolcemente. Distesi insieme, il suo braccio che mi avvolgeva dolcemente la schiena, la mia testa appoggiata sul suo petto, le nostre mani incrociate e i battiti del nostro cuore ancora un po’ accelerato. Una posizione dalla quale non mi sarei mai voluta liberare. Una sensazione di completo appagamento, di completa tranquillità e un’infinita sensazione di libertà. Strana da descrivere ma è come se quel legame, prima spirituale e poi fisico mi permettesse di essere completamente io, la versione più libera e reale di me. Nonostante sapessi di essermi incastrata in una storia senza lieto fine e di essermi ingrovigliata nei meandri della sua vita, provavo sentimenti mai provati prima.

Resterei così per ore” sussurrai.
Goditi ora finché puoi” risposte lui. Una frase che già racchiudeva una fine nell’intensità. “Non rischiare di immergerti nel futuro, rendendo il presente un solo attimo”.
Le sue parole bruciavano nella mia mente, sempre tanto abituata a pensare al dopo, al poi, al domani e sempre poco allenata ad assaporare il presente, vivere il momento e cogliere ogni istante anche se fuggente. Io troppo abituata ad usare il cervello, lui esempio di ciò che vuol dire lasciarsi guidare dall’istinto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30 ⏰

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