WinterL'odore di erba tagliata mi travolge le narici, l'edificio davanti a me è rosso e verde, entrambi scuri, colori che si mescolano tra loro donando un tocco di unicità all'istituto, inoltre, c'è un leone di montagna sulla porta d'entrata delle medesime tonalità dell'edificio.
Entro all'interno dell'istituto, è immenso, ci sono tavoli dappertutto, porte con stanze sconosciute, scale che portano non so dove, un enorme puma disegnato sul pavimento, uguale a quello fuori la porta, la scritta "Canyon University" ed infine un enorme reception con delle chiavi appese sulla parete.
Vado incontro a quest'ultima per chiedere informazioni sulle lezioni, sulla mia stanza ma soprattutto sulla mia coinquilina.Più mi avvicino alla reception e meglio noto i numeri sulle chiavi, migliaia di fogli con degli orari stampati sopra, nomi di persone con sequenze numeriche accanto e una "X" su alcuni di essi, forse a segnare chi ha ricevuto la chiave di apertura delle stanze e chi no.
«Salve, avrei bisogno delle chiavi della stanza e gli orari delle lezioni.» guardo il ragazzo dietro il bancone «Posso chiederle come si chiama e quale corso frequenta?» ha una voce forte e gentile, «Certo, mi chiamo Evans Winter e frequento il corso di Criminologia.» dopo aver cercato il mio nome su una tabella mi porge le chiavi con sopra inciso il numero "27" e mi augura una buona permanenza.
Mi dirigo verso le scale che portano nei corridoi dove sono situate le stanze.
Una volta salite vengo circondata da centinaia di porte con sopra numeri in acciaio.Una volta trovata la mia stanza mi posiziono davanti ad una porta bianca con delle linee Rosse e verdi e lo stesso numero che ho sulla chiave, busso alla porta per accertarmi che non ci sia nessuno, nessun segno di vita, così faccio entrare la chiave all'interno della serratura e la giro per far sì che si apra.
Spalanco la porta, la prima cosa che noto è la carta da parati dai colori spenti, ciò mi porta a fare un sospiro di sollievo, ci sono mobili con pile di libri sopra, due letti, uno completamente sfatto con dei vestiti sopra, l'altro non ha neanche una piega, le lenzuola sono candide e morbide.
Mi accorgo che c'è un altra porta, non so di preciso dove porti perciò prima di entrare faccio la stessa cosa che ho fatto poco fa, bussare.
A differenza della prima volta sento urlare parole incomprensibili seguite dall'apertura della porta. Vedo uscire una ragazza dai capelli neri corvini, le arrivano leggermente sotto le spalle e sono scalati, ha la pelle olivastra, ciglia lunghe e scure che incorniciano alla perfezione degli occhi a mandorla color nocciola.
«Ma ciao! piacere sono Sophie Lopez, tu sei?» accenna un sorriso, ha delle labbra perfette, carnose e idratate, «Piacere Winter, Winter Evans.» strano ma vero riesco a fare un sorriso, non uno di quelli falsi che fai alle persone per cercare di sembrare più amichevole, ma uno di quelli veri, quelli che fai ad un amico stretto, di cui ti fidi.
***
Inizio a sistemare i vestiti nell'armadio, non sono sicura che entreranno tutti perciò sto pensando di lasciare gli abiti da sera dentro la valigia insieme ai tacchi, mentre il resto delle cose le metterò all'interno dell'armadio.
«ti aiuto a sistemarli?» mi giro per incontrare lo sguardo di Sophie, «Se non ti da fastidio.», inizia a prendere dei vestiti da dentro la borsa, li piega con precisione e li posiziona con attenzione per non rovinare il capolavoro di piegatura, non sembra così ordinata, il suo letto è un disastro, ci sono vestiti uniti in una palla, i cuscini a terra e le lenzuola hanno fatto la stessa fine dei vestiti.
«Grazie Sophie.», non sono solita ringraziare, i miei mi hanno insegnato che ringraziare ti rende debole, vulnerabile, per questo non mostro mai emozioni e cerco di placare la rabbia quando mi stuzzicano, ma non mi riesce mai, per questo che me ne sono andata, ho speso tutti i soldi che avevo da parte per inseguire il mio sogno, mi hanno cambiata, mi hanno trasformata in un essere spregevole e non mi piace.
Mentre poso una pila vesti dentro l'armadio la voce delicata di Sophie risuona all'interno della stanza.
«Sai guidare?» che domande, ho 20 anni ed ho imparato a 14, guidare è la cosa che mi riesce meglio «Certo, perché lo chiedi?» ha un sorrisetto stampato in faccia che mi preoccupa «Questa notte ti porto in un posto.»...

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The nothing inside of me
Fiksi UmumWinter Evans è una ragazza con un passato difficile, inondato dalla sofferenza se dagli omicidi, perciò ha deciso di voltare pagina e di iniziare a scrivere un nuovo capitolo, ancora meglio, una nuova storia che, per sua sfortuna, non sarà tutta ros...