7- Una tizia venuta fuori da un cespuglio ci salva tutti

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Sonya P.O.V.

Dopo l'attacco del Grungan, la giornata filò liscia.

Mi stavo avviando alla mia tenda quando incrociai Mitchell.
"Hey. Stai andando a letto?" mi chiese avvicinandosi.
"Si, dopo oggi sono distrutta. Tu che fai?" gli chiesi.
"Una passeggiata. Mi aiuta a schiarirmi le idee" rispose.
"Bene...".
"Si...".

Tra di noi calò un silenzio imbarazzante.
"Emh... Ti va di fare un giro con me? Non so, per tenerci compagnia" mi chiese un po' titubante.
Sperai che il rossore sulle mie guance non si notasse troppo al buio, altrimenti sarei stata fregata.
"Emh, bè, ok" balbettai in imbarazzo.
Mitchell mi sorrise e ci incamminammo nella foresta.

Dopo un po' eravamo seduti su un tronco caduto.
Nessuno dei due parlava e non era necessario farlo.
A un certo punto il ragazzo mi fece una domanda.
"Come si chiamava tuo figlio?" chiese.
Io rimasi per un po' in silenzio e Mitchell si riscosse.
"Oh cazzo, ho dato voce hai miei pensieri. Scusami, se non vuoi rispondere lo capisco" si affrettò a scusarsi.
"Tranquillo..." mormorai e presi un respiro profondo.
"Conall. Si chiamava Conall. Era un esserino minuscolo... Aveva gli occhi grigi, come Terence. Lo amavo tantissimo...".
Mitchell mi regalò un sorriso triste.
"Non dev'essere facile" mormorò.
Scossi la testa.
"Non credo che riuscirò mai a superarla... Mi mancano ogni giorno di più" mormorai osservando la luna.
Mitchell esitò, ma poi mi passò un braccio intorno alle spalle.

"Grazie".
"Ringrazia prima te stessa".

Olivia P.O.V.

Quella mattinata si prospettava tranquilla.
Ma tanto sapevamo tutti che non sarebbe andata così.

Stavo parlando con Raine quando la terra iniziò a tremare.
Dalla foresta spuntarono dei ragazzi, probabilmente erano inviati dell'Aasvoel.
Io e Raine balzammo in piedi e gli altri ci raggiunsero, pronti a combattere per l'ennesima volta nell'arco di pochi giorni.

Visto che sono una persona molto razionale e che non agisco mai senza prima pensare, indovinate cosa feci?
Iniziai a conversare con lo- SBAGLIATO, attaccai per prima.

Scagliai un fulmine contro un povero malcapitato.
In risposta, una ragazza con una giacca di pelle provò a darmi fuoco.
Ovviamente non poteva sapere che anche io potevo controllarlo.
"Fuoco. Dannazione" imprecò la ragazza.

Quinn decise di prendere il Rator per la coda (N.A.: modo di dire) e attaccò la tizia che aveva tentato di bruciarmi viva.

Per un momento pensammo di avere la meglio.
Sottolineamo per un momento.
Uno dei ragazzi mi prese alla sprovvista, ed è molto difficile prendermi alla sprovvista.
Delle radici spuntarono dal terreno e mi bloccarono le caviglie e le mani.

All'improvviso una figura sbucò fuori da un cespuglio.
Attaccò il ragazzo con getto d'acqua e lo mise fuori gioco.

Nel frattempo gli altri riuscirono ad avere la meglio sugli avversari e essi si ritirarono.
Raine venne a slegarmi dalle radici e mi sgranchii le gambe.
Radici odiose.

La ragazza ci avvicinò a noi.
Aveva un'aria familiare...
Alta, capelli biondi, occhi azzurro cielo, qualche cicatrice qua e là...
Non poteva essere vero.

"...Andrea?" sussurrai.

Per un momento sembrò confusa, ma poi i suoi occhi si illuminarono.
"Olly...".

Mia sorella era lì.

Le andai incontro e feci molto probabilmente la mossa che nessuno si sarebbe aspettato: le mollai un pugno sulla spalla.
"Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere?!".
"Emh... Mi dispiace?" rispose un po' impacciata.
Al suono della sua voce non ce la feci più e le gettai le braccia al collo, stringendola a me.
"Mi sei mancata da morire" mormorai.
Lei mi strinse un po' di più "Anche tu mi sei mancata sorellina".

Quando ci scostammo notai che i nostri amici ci stavano guardando un po' confusi.
"Lei è Andrea, mia sorella" spiegai.
"OOOOOH!" esclamò Raine "Ora ho capito".
"Dove sei stata per tutto questo tempo?" chiesi a mia sorella.
"Sono stata un po' in giro per l'America. Ho provato a cercarti, te lo giuro. Purtroppo ho incontrato un po' di ostacoli...".
"L'importante è che tu sia qui" le risposi sorridendo.

Avevo ritrovato la mia famiglia.

Angolo Autrice

IO VOGLIO UN APPLAUSO

(Picchiatemi se dovete).

Elements: the war of clansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora