1 occhi lucidi

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"Siamo fatti tutti un po' così
Occhi forti e cuori fragili"

Simone
Dopo il mio incidente in moto, io e Manuel non avevamo più riaperto il discorso.
Mi aveva accompagnato al cimitero da mio fratello, mi era stato accanto in quel momento, ma non avevamo più parlato della sera dell'incidente.
Quel giorno, però, ero deciso a parlarne.

Eravamo al nostro solito posto, eravamo sulla piscina a sdraiati a fumare quando mi voltai verso di lui.
"Manuel, so che la sera dell'incidente..." mi bloccò subito mettendosi a sedere.
"Simò, non ne voglio parlare." Sospirai e mi misi a sedere anch'io buttando il fumo fuori.
"Mi spieghi perché non vuoi?" Scosse il capo portando la sigaretta alle labbra.
Non mi sarei arreso, non lo avrei fatto.
Sapevo di aver fatto l'incidente sotto casa sua, allora perché non voleva parlare?
Glielo richiesi e dopo aver spento la sigaretta si voltò verso di me.
"Tu non puoi capire come sono stato quella sera, Simò. Vederti in quelle condizioni...Credevo di averti perso. Non so come dimostrare il bene ad una persona, e te ne voglio a te, ma ti faccio solo stare male. Quella sera ti avevo tra le braccia, ti chiamavo ma non rIspondevi. Il solo pensiero di avere parte della colpa del tuo stare male...Simò, pensavo di averti perso."

La voce gli si spezzò sull'ultima parte della frase, e per la prima volta vidi i suoi occhi diventare lucidi.
Strinse le labbra abbassando la testa e portandosi una mano al volto per coprirsi. À
Stava piangendo.
Manuel, quel ragazzo che provava a mostrarsi forte agli occhi di tutti, stava avendo un momento di tale fragilità con me.
Si era mostrato mille volte debole ai miei occhi, ma mai così.

Allungai una mano verso la sua che era posata a terra e gliela presi nella mia.
Alzò lo sguardo su di me e quando vidi i suoi occhi rossi sentì come un nodo allo stomaco.
"Sono qui, Manuel. Non mi hai perso. E sì, soffro tanto, spesso anche per te, ma sei una delle persone più importanti della mia vita."
Se non la più importante.
"Scusa per ogni volta che ti faccio stare male, scusa se non sono perfetto..."
sorrisi lievemente per poi avvicinarmi a lui e stringerlo.
"Va tutto bene. Non ti voglio perfetto, per me vai bene così." Mi strinse anche lui per diversi minuti, ponendo fine a quel momento tirando fuori il Manuel che tutti vedevano sempre.
"Ora basta abbracci. Passami una sigaretta." Risi leggermente passandogliela e dopo averla accesa se la portò alle labbra, ed io, mi beai di quella visione.

Appena entrai in casa presi un quadernino.
Su quello, dal primo giorno in cui avevo visto Manuel, scrivevo qualunque cosa mi passasse per la mente.
Iniziai a sfogliare le pagine.

Giorno 1
Quei maledetti occhi. Lì guarderei all'infinito. Dovevo farmi fare un tatuaggio, non innamorarmi.

Giorno 4
Guardami sempre come fai dal primo giorno.

Giorno 7
Mi sto innamorando.

Giorno 20
Perché ti piace ferirmi?

Giorno 32
Baciami ancora. Solo con te sto bene.

Quel giorno.
Da quel giorno, diverse volte mi aveva baciato, e nonostante ciò, continuavamo a dire di essere solo amici.

Smisi di leggere e andai ad una nuova pagina bianca per poi prendere la penna in mano e scrivere.

Hai paura di perdermi, allora stringimi tra le tue braccia e non lasciarmi mai.

Spazio autrice

Ciao a tutt*!
Sono tornata con una storia dopo un po' di giorni di assenza.
Al prossimo capitolo.

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