| Capitolo 2 |

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La piccola Charlotte giocava in grembo al padre.

Sorrise guardandola concentrata a giocare con il braccialetto che portava ormai da anni.

-Tesoro va tutto bene?- gli chiese la donna alle sue spalle

-Credo di si..- le rispose incerto

Si alzò prendendo la bambina avviandosi verso la cameretta

-E' l'ora di dormire scricciolo..- le diede un bacio sulla fronte posandola nella culla.

"Wooooo Waaaaaa, siiiii! Dillo che vuoi più bene a me!" la ragazza la stava facendo dondolare dalle piccole braccia facendola ridere di gusto "Andiamo a giocare in camera?!" se la mise sulle spalle reggendola

"Hei hei! Attenta! Non puoi fare così e se cade?!"

"Charlotte tuo padre è un vero rompi scatole!!"

"Lasciala stare! non mi preoccupo io che sono la madre, ti devi preoccupare tu?!"

"Ecco vedi?!" riprese la bambina tra le braccia

Aprì le braccia perplesso "L'ultima volta la stavi lanciando in aria.." le disse "E poi scusate se sono un padre premuroso!"

"Lasciaci giocare papà!" mimò una vocina puntandolo con il braccio della piccola

Rise di gusto a quella scena "Adesso chi giocherà con me a Super Mario?!" si asciugò una lacrima

"Rachael gioca con tuo marito!" disse con voce maliziosa ricevendo subito uno schiaffo leggero sulla nuca..

"Tesoro il tuo papà se le cerca, stai qui" la posò sopra al divano e subito saltò sulla schiena del nemico, rimanendo attaccata come un koala iniziando a torturargli i capelli

Le risate della bambina riecheggiavano nell'aria contagiando tutti..

"Bambiniiiiiiiiii!" li richiamò subito all'ordine la donna, subito si fermarono immobili

"Vi sembra questo il buon esempio da dare?!" disse mentre la piccola continuava a ridere

"E' colpa sua!" lo incolpò subito scendendo dalla sua schiena ridendo..

Chiuse gli occhi per un istante a quel ricordo ..

Era come se quel piccolo angioletto riuscisse a sentire il suo babbo giù di morale, come se volesse dargli tregua, quella notte non pianse.

Spense la luce ricordandosi di mettere la piccola lucina di winnie the pooh.

-Notte amore.-

Si diresse verso il frigo prendendosi la prima cosa alcolica che aveva sotto mano..

-Amore..- lo abbracciò da dietro -Dobbiamo tenere duro, siamo forti, sei forte.-

Prese un sorso della birra..

-Cosa dicono i medici?- gli chiese

-Ha bisogno di cure, anche cure psicologiche..- strinse la bottiglia fino a far diventar le nocche bianche.

-Amore, amore, le staremo accanto..- gli mise le mani sul viso -Non sei solo, non lo sarai mai.- lo baciò, si allontanò leggermente posando la fronte sulla sua

-Ho contattato Michaela, ho firmato tutti i documenti per il suo trasferimento ad Atlanta.- disse serio

-Sei impazzito?! No, non puoi fare una cosa del genere!- si oppose la donna posandoli le mani sulle spalle

-Sì invece, non posso lasciare che Hollywood la dipinga come una pazza, e non posso continuare a mentire agli altri, tutti si chiedono dove sia, i giornalisti qui sono degli avvoltoi se continuano la ricerca la scoverebbero e sarebbe uno scandalo, sappiamo tutti quanto lei sia riservata.-

-Credi sia la cosa giusta?-

-Starà vicino a noi, la sua famiglia e i suoi amici.. Non so più cosa è giusto o sbagliato da quando si è risvegliata e mi ha chiesto chi sono.-

-Stai tranquillo, si sistemerà tutto..- lo sperava ... lo abbracciò

-Non puoi capire io ... io.-

"Sto arrivando tesoro, ho lasciato la macchina dal meccanico.."

Si sentì una risata dall'altra parte "Su su, in marcia! Fa sempre bene un po' di camminata, hai preso peso in queste vacanze!" rise

Rimase di stucco "Mi chiedo ancora come ho fatto a sposarti!"

"Perché mi ami alla follia amore! Dai devo fare il bagnetto a Charlotte ti aspettiamo per la cena, non tardare!!"

"Va bene salutamela tanto" riattaccò

Non fece in tempo a rimettere il telefono in tasca che qualcuno gli venne addosso dandogli una forte spallata, lo superò correndo sparendo in uno dei vicoli della città.

"Ma che modi.." si lamentò continuando a camminare per la scorciatoia che aveva da poco scovato.

Era difficile girare Los Angeles a piedi, ci voleva sempre del tempo... tanto tempo.

Ciò che vide a metà strada gli fece gelare il sangue nelle vene.

Ricoperta di sangue, il vestito azzurro strappato e macchiato di sangue, ne stava perdendo tanto, vide quella ferita e subito le lacrime presero il sopravvento, non ci poteva credere, si sentì quasi catapultato nella serie TV, non era vero, le ginocchia hanno ceduto alla forza di gravità, si sporse verso di lei.

"NINA!" urlò "Nina ti prego, No!" le prese il viso fra le mani "NINA"

La ragazza aprì leggermente gli occhi, incontrando i suoi "Daniel."



*Angolo Autrice *

Ciao a tutti!

Secondocapitolo! :)

Cosa ne pensate?

Sono davverocuriosa di sapere le vostre opinioni ^^



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