Capitolo sedici

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Mi muovo come un'anguilla nel suo mare tra i tavoli della locanda che pullula di pirati affamati e assetati di rum. Quest'oggi tutti, soprattutto i membri della mia ciurma, sembrano stati colti da un'eccitazione febbrile, incontenibile che, tuttavia, riversa su di me e la miriade di lavoro da svolgere.

León non ammette errori oggi, persino lui sembra posseduto da questa sorte di febbre collettiva di fremente euforia, causata dell'imminente sbarco di questo vascello, chiamato Rabbit. Comprendo Nora sia lieta di poter riabbracciare colui che ama, eppure, lei non è la sola a festeggiare l'arrivo di questo Hassian.

Da quel che ho potuto dedurre da sola, dal momento che Leòn non si degna di rivolgermi la parola da quando il sole era ancora alto in cielo e riscaldava l'isola, Hassian è un buon alleato della Black Jam oltre che amico del pirata e amante di Nora. Di lui non so nient'altro che queste fugaci informazioni acquisite di sfuggita, non so che tipo di accordi vi siano tra lui e il capitano Ocram.

«Aira, altro rum!» Urla dal fondo della locanda quella serpe in seno di Asiade la quale se ne sta seduta, con aria trionfante e languida, sulle ginocchia di Leòn che, intanto, le accarezza le gambe scoperte sino alle cosce.

Sollevo gli occhi verso l'alto munendomi di tutta la pazienza che il mio corpo riesce a incanalare e, imprimendo sul mio volto un sorriso serrato e sforzato, mi dirigo al loro tavolo, sguisciando tra i tavoli ed evitando gli ubriaconi che barcollano e potrebbero far cadere il vassoio che tengo tra le mani.

«Ecco a voi. Serve altro?» Domando ignorando il palese sguardo di sfida che gli occhi felini dell'amante del pirata, mi sta lanciando, poiché non ho né la voglia né il tempo per scontrarmi con lei.

«Aira, riposati un po'. Mio figlio non ha bisogno di una cameriera personale»

A proferire parola è Ocram, proprio alle mie spalle, con quella sua voce solenne e possente che si fa strada tra noi e mette a tacere tutti, compreso quell'arrogante del figlio, il quale scruta suo padre con occhi tinti di imbarazzo ma anche un velo di risentimento.

Il capitano Ocram è l'unico che può avere l'ultima parola, persino contro Leòn che, tuttavia, è dolente ai richiami del suo stesso padre. Lui lo rispetta, ma leggo con chiarezza, anche adesso, che in egli regna una sorta di fastidio, quasi disprezzo nei suoi confronti, vorrebbe pieno potere, poter agire secondo le sue di regole, ma sino a quando ci sarà Ocram a comando, Leòn rimarrà nella sua ombra.

«Grazie Capitano»

Mi rivolgo a quest'ultimo con rispetto, chinando il capo in segno di gratitudine e in cambio ricevo da lui un sorriso accogliente. La sua figura però mi inquieta, non riesco a dargli un'anima distinta, è come se fosse offuscato, inafferrabile, avvolto da questo carattere pacato che non coincide affatto con le dicerie sul suo conto. Tutti temono il Re dei Pirati, lo descrivono come un uomo sanguinario e violento incapace di provare empatia, eppure, da quando vivo tra la sua gente, non ha mai mostrato segni di squilibrio, d'ira o d'odio e chissà è forse proprio questa sua aria placida a destarmi inquietudine, come se da un momento all'altro potesse far venir fuori qualche mostro, proprio quando tutto è calmo e la preda inizia a fidarsi del suo predatore.

«Nora dov'è finita?» Chiede in tono rude Leòn al padre, spostando lo sguardo da un angolo all'altro della locanda alla ricerca della sorella che, più di chiunque altro, attendeva l'arrivo di questo Hassian.

«Non tediarla, è un anno che non si vedono» Replica suo padre, portando alle labbra il boccale colmo di rum, il quale bagna parte della folta barba grigiastra che ricopre il suo viso.

«Hassian non è qui per lei, lo sai bene» Lo ammonisce il pirata, la sua agitazione è papabile e indispone il padre che, in tutta risposta fissa i piedi sulle assi di legno scricchiolanti, come a marcare il territorio e la sua autorità, mentre i suoi occhi glaciali sono rivolti contro quelli iniettati di rabbia del figlio.

Efram: l'arte dell'inganno (Libro I e II)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora