Where do we go now?

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Simon's pov:
Sono passati un po' di mesi da quando io e Wille ci siamo conosciuti. Abbiamo avuto modo di conoscerci davvero, forse a tal punto da definirci migliori amici, anche se non sono ancora riuscito a parlare con Wille della mia sessualità.
Forse non ritengo sia necessario che lui lo sappia, o forse ho paura che mi vedrebbe in modo diverso. Magari si arrabbierebbe perché non sono stato del tutto sincero con lui quando ci siamo conosciuti.
Non lo so, ma so che glielo devo dire.
Non riesco più a nascondergli una cosa così grande dopo tutto il tempo passato assieme: ormai io so tutto di lui ed è come se lui non sapesse nulla di me.

Wille mi ha parlato della sua passione per il basket, è stata una delle prime cose di cui mi ha parlato e si vede che lo rende felice.
Io invece non gli ho parlato molto del mio passato, non mi sento ancora pronto.

Ad ogni modo, tra pochi minuti suonerà la campanella che annuncerà l'inizio delle vacanze di natale e so che dovrei essere felicissimo per questo, come tutti gli altri, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è al fatto che sarò lontano da lui per più di due settimane.
Due settimane senza vederci.

Non potremo vederci perché Wille queste due settimane starà a Londra, voleva andarci fin da quando era piccolo, lo ha sempre affascinato e di certo io non posso fermarlo dal partire.
Spero solo che ogni tanto mi penserà.
...

Wille's pov:
Ho aspettato questo momento da tutta la vita.
Quella città, così grande e ricca di piccole cose allo stesso tempo, così famosa ma che in un certo senso sento come la mia città, solo mia.
L'ho sempre vista solo in delle foto ma nonostante questo ogni volta che qualcuno mi chiede perché mi piaccia così tanto Londra mi vengono i brividi.
Spiegare a parole il mio amore per LEI non funzionerebbe.
Non può essere paragonato neanche alla mia passione per il basket.
Londra è Londra.
Così lontana eppure così vicina.

Sì insomma, andrò a Londra.
...
Ecco che sta per suonare la campanella...
3...
2...
1...
CI SIAMO.
Partirò questo pomeriggio stesso.
Non ho mai preso un aereo, immagino che sarà una sensazione mistica.

Dovrei salutare Simon prima di partire.
Per salutare intendo rompergli le palle un'ultima volta.
Okay lo so che non sto per morire (almeno che non crolli l'aereo e allora sì che non rivedrò mai più quel riccio).
...
"Ao riccio!"

"Ma sei deficiente. NON VOGLIO CHE MI CHIAMI COSÌ. Guarda che domani chiamo il parrucchiere e vado veramente a farmi pelato!"

"Non ne avresti il coraggio."

"Sei sicuro?"

"Sì, ami troppo i tuoi capelli per rasarli, lo so."

"Okay hai ragione, ma sei venuto qui per darmi fastidio e basta?"

"Esatto."

"Sei incredibile."

"Modestamente."

Simon's pov:
Ovviamente quel "sei incredibile" era inteso in modo negativo, ma Wille non ci è arrivato.
O semplicemente ama usare l'ironia a suo vantaggio, probabile.

Ma chi voglio prendere in giro?
So benissimo che per me quel ragazzo è molto più che incredibile.
Guardarlo è come poter riascoltare per la prima volta il ritornello della mia canzone preferita.
E se questo non basta a far capire quanto cazzo sia incredibile per me: sceglierei di stare ad ammirare quegli occhi rispetto all'aurora boreale.

Ma purtroppo non potrò più ammirare i suoi occhi per molto tempo, troppo tempo.

Wille's pov:
D'accordo ora la smetto di fare lo stronzo.

"In realtà non sono venuto qui solo per darti fastidio...volevo salutarti."

"Oh okay, ciao."

"Dai Simon, ci rivedremo presto e possiamo sempre sentirci online."

"Sì lo so, ma ora dovresti andare se non vuoi perdere l'aereo."

"Giusto. Ciao Simon!"

"Ciao Wille."

Simon's pov:
Ormai è tutto vero, Wille sta per partire.
Forse sto drammatizzando tutto un po' troppo, però sentivo che mancava qualcosa in quella specie di addio.
Un abbraccio.

Io e Wille non ci eravamo mai abbracciati e di sicuro non sarei stato io il primo a farlo.
...
Ed ecco che se ne sta per uscire dalla porta per poi raggiungere la macchina con cui arriverà in aeroporto...

Si è fermato.
Non so bene cosa sia successo, non riesco più a ragionare, ma le sue braccia sono attorno a me, mi stringono forte.
Un brivido mi scende sulla schiena, provo a dire qualcosa ma non mi escono parole di bocca, solo un sorriso si forma sulle mie labbra.
Avrei voluto restare così per sempre, col suo corpo attaccato al mio a formare una cosa sola.
Non eravamo più due corpi, ma un'unica anima.
...
Purtroppo però dopo pochi secondi Wille si staccò dall'abbraccio, raggiunse la macchina e se ne andò.

Era finito tutto, almeno per ora.
Ma dove vado adesso se era lui la mia casa?

Love you to the moon and to saturn || WilmonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora