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4•8•2019

<<puttana>> urlò qualcuno dietro di me, era una voce conosciuta.
<<papà ti prego, no>>

mi svegliai di colpo, era l'ennesima volta che sognai mio padre, per la precisione il giorno in qui andai via, era il 15 novembre del 2017, voleva far fare la stessa fine anche a me, ma non glielo permisi. presi i miei risparmi e mi feci il biglietto per il treno, la mia vita sarebbe cambiata.

erano circa le nove e mezza, chiamai andrea, mi aveva lasciato il numero.

<<ei miriana>>
<<ciao andre, ti ho svegliato?>>
<<no tranquilla>> mi smentì <<dimmi pure>>
<<hai qualcosa da fare?>>
<<in realtà no, perché?>>
<<ti va di venire un pò da me?>>
<<boh ok, arrivo>> attaccò.

mi sentivo sola, volevo passare un pò di tempo con un amico.

dopo neppure cinque minuti, suonarono il citofono.
<<chi è?>>
<<andrea>>
aprì il portone e la porta di casa. poco dopo arrivò andre.
<<ei>> mi salutò.
<<già qui sei?>> risi.
<<ah non lo sapevi? quello difronte è il mio palazzo>>
<<ua>> esclamai <<comunque è piccolo come appartamento, non giudicarmi, grazie>>
<<ma no, so come ci si sente>> sospirò <<se vuoi nel mio condominio c'è un appartamento in affitto>>
<<si, però non ho molto per, sai, trasloco, mobili, affitto, neppure molta voglia>>
<<per spostare le robe ci pensiamo io e i miei amici, poi te li farò anche conoscere, per il resto ti do un consiglio, o ti trovi anche un lavoro di giorno, oppure ti fai mettere più giorni al club>>
<<grazie andre>> gli sorrisi.
<<e di che, se vuoi chiamo il proprietario così che ti fa fare un giro>>
<<serio?>>
<<ovvio>>
<<perché ti preoccupi così tanto per me, ci conosciamo da ieri sera alle undici>>
<<perché sento che sei speciale>> sorrise <<dai lo chiamo>>

<<eh pronto, signor luisini, vorrei far vedere l'appartamento ad un'amica, è libero al momento? mhm, certo, si dieci minuti e siamo lì>>

<<muoviti, esco fuori se devi cambiarti>>
<<no tranquillo, mi cambio in bagno>>

presi un pantaloncino e una maglietta e mi recai appunto in bagno.
mi cambiai velocemente, feci una coda veloce ed uscì per mettere poi le scarpe.
scendemmo ed andammo  nel palazzo frontale.
salimmo e ad aspettarci al secondo piano c'era il presunto proprietario.

<<piacere, michele luisini, entrate pure>>
facemmo come richiesto.
appena varcata c'era uno spazioso soggiorno, a destra due porte, il ripostiglio e la cucina.
frontalmente a quella d'entrata, c'era una porta che nascondeva un corridoio.
sulla destra una camera, sulla sinistra un'altra e un bagno con la vasca, in fondo invece un'ultima camera da letto.
<<un pò grande, ma molto bella se un giorno volessi avere dei figli, quanto vuole al mese?>>
<<beh pensavo un ottocento>>
<<un pò esagerato, a comprarla?>> chiese invece andre
<<beh, signor arrigoni, in caso la sua amica vorrebbe acquistarla potrei farle un diecimila>>
<<aspetti, parlo un attimo con la ragazza>> disse andrea portandomi a un metro di distanza.
<<ti andrebbe bene come prezzo?>>
<<si, però dovrei lavorare tutto il mese piuttosto che tutto il sabato, ne parlerò con lello>> lo rassicurai.
tornammo dal signor luisini.
<<può tenermela da parte? la acquisto entro i primi di settembre, sempre che per lei non sia un problema>>
<<va benissimo, il primo settembre voglio i miei soldi, altrimenti la venderò a qualcun'altro>>
<<non può->>
<<andrea calmati, apposto allora, arrivederla>>

incontro inaspettato -shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora