Capitolo 9

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Il giorno seguente arrivò a casa un giornale curioso: grazie al matrimonio tra la regina Vittoria,al tempo giovane e il cugino tedesco Albert,le tradizioni natalizie riecheggiavano tutto il reame inglese e così anche tutte le case si decorarono con festoni e candele che illuminavano il sentiero buio dell'inverno che incombeva. La rivista Cassell's Family Magazine suggeriva come addobbare la casa in maniera suggestiva: con addobbi simili posizionati in punti specifici della casa,il vischio dove gli innamorati si baciavano,gli agrifogli portati nei carri in città dalla campagna giornalmente e quanto erano belli! Quelle bacche scarlatte che definivano l'originalità di quella pianta magica! Rimembravo dalle mie letture che questa pianta, nell'antichità,fosse posta vicino alle case,per scacciare via gli spiriti maligni,oppure nel periodo degli antichi romani,si usava regalare questa pianta per onorare il matrimonio dei due novizi sposi,come segno di buon auspicio. Trovavo che questa pianta fosse davvero magnifica! Le sue foglie spinose di un verde lucente facevano si che l'uscio della porta brillasse di un verde smeraldo intenso e i bordi lisci come un foglio di carta da lettera. Era davvero un bel simbolo natalizio, personalmente il mio preferito,difatti ne possedevo uno sul tavolino da notte,al lato del letto matrimoniale, che ponevo li ogni anno e quanto era bello!

In quella notte natalizia sognai e risognai ad occhi aperti: mi sentivo come se fossi sul mio piccolo pianeta,ferma e immobile nel mio luogo sicuro. Avrei voluto tanto vedere il panorama da quell'altezza,tuttavia si poteva ammirare solo il buio dell'universo e quando mi spostavo,rimirando luoghi differenti,con mare,fuoco,verde e oh l'ho trovato! Il tramonto! Che felicità! Ero sotto effetto di morfina e avevo superato tutti i livelli possibili ed immaginabili della mia mente,sbloccando come tappa ultima della dipendenza le illusioni. Non avevo mai sperimentato le illusioni prima,eppure le amavo! Le amavo così tanto che mi ci perdevo! E cadevo nei luoghi più infiniti dell'universo e giunsi su un altro pianeta: era strano e luminoso. Possedeva dei crateri oscuri e la superficie era di un grigio brillante e pensai,facendo riferimento alle mie letture e alla mia vasta cultura e all'istante capii,realizzai e mi elettrizzai notevolmente,tanto da saltellare di contentezza e sentivo delle piccole scosse attraversarmi il corpo e galleggiavo nell'aria,ero con le stelle ed ero felice! Ero sulla Luna! Oh quanto era incantevole! Era proprio come era descritta nelle mie letture e ammirazioni del punto di luce,dal mio amato balcone,dove ci trascorrevo ogni notte insonne per lo stupefacente e scrivevo poesie e poesie. Da molto lontano si poteva scorgere il mare e la mia anima si rincuorava per lo splendore delle stelle che avevo appena toccato con mano e il mio corpo rifletteva la luce che emanava l'astro e si integrò nel cuore, luminescente lucciola! Gli astri parevano lucciole in una notte d'estate e quanto erano timide! Nell'istante in cui la mia mano incrociava il sentiero della lucciola,lei piccola scappava via e la sua luce si disperdeva nell'oscurità della mezzanotte. Fragili piccine creature! Mi sentivo come una lucciola, simbolo della speranza che invogliava a resistere negli attimi di sconforto,anche se sotto questo punto di vista riconoscevo di essere più simile ad un gatto nero: solitario vaga nella notte,animale maledetto sin da generazioni per le superstizioni e leggende di malaugurio, però affascinante come una bella donna tentatrice. Desideravo così ardemente una creatura simile,solo che da generazioni nella mia famiglia bigotta si credeva ancora a queste sciocche superstizioni! Non aspettavo altro che il matrimonio per finalmente possedere un gatto nero, sfortunatamente anche quello scellerato dell'uomo che ho sposato era così bigotto e antico che credeva in queste sciocchezze e subito dopo che gli dissi se potevamo acquistare un gatto si infuriò come un leone selvaggio "Tu? Vorresti acquistare quella immonda creatura del malaugurio?'' sentii come se mi arrivò una palla di neve con dentro dell'acciaio scontrarsi contro la mia guancia e mi colpì di nuovo... volevo solo possedere un gatto..che società retrograda! Riferì l'accaduto al dottore e mi rise in faccia "Oh come si può essere così all'antica? I gatti sono così delle creature tenere e ammalianti! Che uomo arcaico! Se il tuo cuore desidera così tanto questa creatura potrei procurarmela e potrei tenerla con me e Lizzy,anche se non saprei se William sarebbe tanto d'accordo, oltretutto i gatti non sono pacifici con i cani,non vanno d'accordo. Però se vanno d'accordo,potrei procurarmelo e potresti venire qui a vederla quante volte desideri,cara!''. Ringraziai la magnanimità del dottore, però non potevo...riflettendoci aveva ragione: i gatti non vanno d'accordo con i cani "Oh ha ragione...allora non credo che possiederò mai un gatto nero! Grazie per la gentile richiesta,ma declino,con rammarico...''. Il medico mi consolò e mi disse "Beh potresti venire a giocare con William quante volte vorrai,del resto siete amici,no?'' mi sorrise e sorrisi anch'io "Si,ha ragione!''.

𝓝𝓸𝓷 𝓽𝓲 𝓼𝓬𝓸𝓻𝓭𝓪𝓻 𝓭𝓲 𝓶𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora