Che non mi ha mai dato niente

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Lin, Nicola, Massimo, Marco, Alessia e Jean si videro sul terrazzo per fare il punto della situazione e cercare un modo per salvare Andrea.

Purtroppo, lui era l'unico con il potere di curare le persone e ne stava pagando il prezzo.

-D'accordo, abbiamo detto che non avete ancora idea del perché avete questo poteri, né quando è successo, né il come.- esordì Marco, facendo avanti e indietro.

-Il come e il quando forse sì.- intervenne Jean, guardando Alessia.- Ale diceva che ci accomunava tutti una cosa: il fatto che avessimo espresso un desiderio davanti una stella cadente, quella che è caduta dal cielo prima di Natale.-

Nicola sbuffò, spazientito.- Sì, vabbè, abbiamo ottenuto sti poteri grazie alla magia, come no.-

Alessia se ne stava zitta zitta sulla poltrona, a riflettere, riflettere così tanto che sentiva il fumo uscirle dalle orecchie.

Aveva smesso di pensare a queste cose, perciò non ne era ancora venuta a capo.

-Si chiama Alpha Monocerontide.-

D'un tratto, Alessia sentì una voce familiare provenire dalle scale e si alzò, guardando in quella direzione.

Chi aveva parlato era Giovanni, che si avvicinò un po' titubante, con le mani nelle tasche del montgomery.

-E questo chi cazzo è mo?- borbottò Marco tra sé e sé.

Alessia gli andò in contro, accigliata. -Giovanni? Come sapevi che eravamo qui?-

-Lo conosci?- le chiese Jean.

-Sì, cioè no...- balbettò Alessia, un po' stranita.

Dall'incidente con Liberati, Alessia si era completamente dimenticata di lui.

E invece non avrebbe dovuto, dato che la sera del concerto di Jean era stato proprio lui ad avvertirla del fatto che avrebbe dovuto farsi da parte, che lei si sarebbe dovuta salvare.

Era come se Giovanni già sapesse che cosa sarebbe successo.

-L'ho incontrato un paio di volte, ci siamo incontrati per caso, credo...E' un veggente.- azzardò a dire Alessia.

Giovanni la guardò con un mezzo sorriso.- Sì, una specie...-

Alessia fece un sospiro di sollievo e sorrise: oltre a non aver fatto una brutta figura, quella era la prima volta che conoscevano un adulto con i poteri.

-Cioè anche lui ha i poteri?- domandò Marco.

-Prima del concerto ha cercato di avvertirmi del fatto che volevano uccidere Liberati, ma io non l'ho ascoltato...- spiegò Alessia.

-Mi dispiace di averti spaventata.- aggiunse Giovanni, guardandoli uno ad uno.- Siete di più dell'ultima volta.-

-Ultima volta?-

-Nel mio gruppo di amici eravamo in 4.-

-E che fine hanno fatto gli altri?-

Giovanni abbassò lo sguardo.- Sono morti...-

-Buono a sapersi.- mugugnò Marco, grattandosi la nuca.- Beh, quindi che ce sai dì della stella?-

-E' una stella che cade circa tra i 15 e i 20 anni...Il suo effetto lo avete capito.- raccontò Giovanni.

Nicola sospirò, mettendosi faccia a faccia con lui.- Senti, a me non me ne frega un cazzo di stelle, poteri e desideri, mio fratello sta a morì! Tu puoi salvarlo?!-

Giovanni si sentì quasi intimidito da lui.- Sì...Ma ho bisogno che mi portiate da lui.-

-Ti portiamo nella sua stanza!- esclamò Massimo, frettoloso.

Uno come noi. (Noi Siamo Leggenda S1 Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora