Prologo

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{Disclaimer | Non possiedo Jake Gyllenhaal. Se lo possedessi, non perderei tempo a scrivere brutte fanfictions su di lui, ma occuperei il tempo in maniera più divertente, e sicuramente meno nociva per il mondo. Quanto segue è frutto della mia mente malata, dunque non rispecchia la realtà, e certamente non è stato scritto a scopo di lucro. In quanto a voi, eventuali plagiatori, pensateci due volte prima di copiare questa sciocchezza. Potreste seriamente pentirvene.}

{Note dell'autrice | Il titolo della storia si ispira ad un verso della canzone , brano del cantautore statunitense Keith Urban, contenuto nell'album Love, Pain & The Whole Crazy Thing (2006). Il titolo di ogni capitolo si riferisce a canzoni, film, citazioni celebri ecc., ed è debitamente creditato al termine del capitolo stesso. Il racconto ha inizio nel marzo 2011 e cerca di seguire in maniera fedele gli eventi reali.}

Puoi mettere la tua mano nella mia

Prologo.

Questa è la storia più difficile che abbia mai raccontato:

niente speranze, né amore, né gloria,

lieti fine andati per sempre.1

Ellis Island, New York

settembre 1958

La prima cosa di Ellis Island che colpì Enzo2 fu il suo odore: era cresciuto ad Erice, in Sicilia, a due passi dal porto, perciò era abituato all'odore del mare – ma l'odore del Mediterraneo era diverso da quello dell'Atlantico. Ad Erice si era sempre sentito al sicuro, a casa, mentre Ellis Island, con i suoi rumori, le grida e la confusione, lo faceva sentire perso, impaurito quanto un bambino. Strinse con più forza la mano di sua moglie, mentre la fila si muoveva lenta verso la postazione dell'ufficiale di polizia addetto a sbrigare le pratiche di immigrazione. Mentre sbarcavano dal bastimento la polizia li aveva passati sommariamente in rassegna e smistati come una mandria di bestiame: italiani, tedeschi, francesi, russi... Enzo non riusciva a capire la ragione di quella divisione: non erano forse appena giunti in America, la terra in cui tutti gli uomini erano uguali? Si voltò per guardare sua moglie, o forse soltanto per assicurarsi che fosse ancora aggrappata a lui: Calliope3 aveva paura, non serviva una mente geniale per capirlo. Questo lo rassicurò: finché avesse avuto paura, non avrebbe abbassato la guardia, il che significava che non avrebbe rischiato di perderla nella folla.

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