2022:Mi sono sempre posto molte domande, troppe a volte, ma non ho mai ricevuto risposte. Studiando storia, leggendo il giornale e guardando il telegiornale, un'altra domanda me la sono fatta. Probabilmente la risposta c'è.
Perché l'uomo non impara?
A scuola studiamo la storia, gli errori dell'umanità. Ma perché le studiamo se l'uomo non impara?
Potevo capire se non avevano avuto un'istruzione, ma i più grandi errori dell'umanità sono state le 2 Guerre Mondiali, avvenute meno di un secolo fa. Non serve studiare per sapere cosa è accaduto dal '14 al '18 e dal '39 al '45, soprattutto se si è nati negli anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Pure 'noi giovani' l'abbiamo conosciuta prima di studiarla realmente, con la Giornata della Memoria ad esempio.
Poi diciamocelo, la guerra di conquista nel 2022 è ridicola da sentire.
Secondo voi, perché a scuola impariamo: la mafia, la violenza sulle donne, le problematiche del clima, l'emigrazione, lo sfruttamento minorile, l'omofobia, il razzismo e l'educazione sessuale?
Perché noi giovani dobbiamo imparare ad imparare dagli errori.
Sono sicuro al 90% che se la generazione che governa ora il mondo avesse studiato questi argomenti, ora non ci sarebbero le manifestazioni per il clima, il pride, ecc...
Con questo, ovviamente, non dico che tutti gli adulti siano razzisti, omofobi, negazionisti di qualsiasi cosa. Odio la generalizzazione, e di sicuro non la userò in questo discorso.
Sarebbe anche incoerente dirlo. Perché un negazionista del surriscaldamento globale dovrebbe insegnarmelo se non ci crede?
Però una cosa va detta: i politici, in teoria, hanno studiato per diventare tali, vero?
Allora perché infrangono un articolo importantissimo dell'ONU?
"L'uomo ha il diritto di vita".
Milioni di civili, e ripeto, civili, muoiono per colpa delle guerre.
E chi le decide? Si, gli uomini che dovrebbero proteggerci, i politici.
E se io sto scrivendo questo, vuol dire che qualcosa non va nei governi.
La storia insegna, ma l'uomo è come la scimmia del telefono: sordo, cieco e muto.
Ed è qui che io vi pongo questa domanda: è giusto?