Regalo di compleanno

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Seconda fan fiction, questa volta ci soffermiamo su un protagonista più giovane. È stato difficile riuscire a scrivere le immagini che avevo in testa ma alla fine il risultato non è male.

Per Tom Kaulitz le giornate erano una noia. I suoi genitori avevano divorziato quando era piccolo e dal momento che suo padre aveva un lavoro che non gli permetteva di stare abbastanza tempo a casa, Tom era stato affidato permanentemente alla madre. Tuttavia anche lei aveva un lavoro che la costringeva a stare più ore fuori casa e così le ore di solitudine passavano dai nonni materni che gli facevano fare molte attività.

A 14 anni ormai era abbastanza indipendente da stare in casa da solo, sapeva badare a se stesso, ma quanto avrebbe voluto un fratello con cui passare il tempo in quella casa che stava in una delle strade secondarie di Leipzig, nella sua camera addobbata di poster di rapper e rock band. A scuola le ore passavano fin troppo lentamente, nessuno della sua classe parlava con lui e Tom non faceva nulla per integrarsi con gli altri, gli unici con cui parlava erano due ragazzi più grandi di lui che erano suoi vicini di casa.

"Domani compirai 15 anni Tom, cosa vorresti?" gli domandò l'uomo un giorno mentre sistemavano gli oggetti in soffitta, entrambi erano sudati per il caldo. Era vero, l'indomani sarebbe stato il 1° Settembre e a Tom venne in mente che presto sarebbe ritornato l'inverno, la stagione che più odiava, e sarebbe anche ricominciata la scuola "Nulla, non stare a spendere per me" rispose il ragazzo, c'era una cosa che avrebbe voluto ma niente poteva dargliela "Oh andiamo, credi che non lo sappia che voi ragazzi volete sempre qualcosa? Sono stato giovane anche io sai?" ribatté l'anziano parente mentre gli occhi, e le mani, di Tom si erano posati su di uno specchio da muro rettangolare e molto semplice "E questo?" domandò il ragazzo, nella sua memoria non c'era alcun ricordo legato a quell'oggetto "E' lo specchio di tua nonna, lo ha fin da quando era piccola. In effetti è sorprendente che non si sia per niente rovinato, è rimasto così com'è fin da quando l'ho visto per la prima volta" osservò il nonno, ma i suoi occhi esperti notarono anche l'attrattiva che il nipote aveva per l'oggetto: per quanto poteva essere semplice e insignificante lui non riusciva a distogliere gli occhi.

E così quando si svegliò la mattina seguente, il giorno del suo compleanno, lo specchio era lì con la sua bella cornice nuova che aveva permesso al nonno e alla madre di attaccarlo alla parete proprio vicino al suo letto e la fodera grigia che proteggeva lo specchio . Non appena i suoi occhi lo misero a fuoco Tom si alzò dal letto e lo scartò, lentamente, assaporando ogni momento fino a che non lo scoprì del tutto. Gettò la fodera a terra e restò li a guardare la propria immagine, quel pigiama composto da una maglia verde e da un paio di pantaloni grigi decisamente troppo grandi per il suo fisico asciuttissimo, i dreadlocks che scendevano sulle spalle, il piercing al labbro inferiore e quell'aria da furbetto che aveva sempre avuto. Corse in cucina a ringraziare la madre che gli aveva preparato una torta foresta nera "Tanti auguri Tom, ricordati di ringraziare anche i nonni dopo" lo raccomandò Simòne, la madre, anche se sapeva che non sarebbe stato necessario; Tom telefonò immediatamente al nonno.

Tornò subito ad osservare la superficie riflettente dello specchio e piano piano nella sua mente il desiderio impossibile che da sempre risiedeva nella sua mente si fece ancora più impossibile "Quanto vorrei un gemello" pensò intensamente, poi la voce di sua madre irruppe nella stanza.

"E' un regalo insolito, ma è molto bello" commentò Georg mentre osservava da vicino il nuovo elemento nella stanza di Tom; Gustav invece era rimasto in silenzio ma dalla sua espressione si poteva facilmente intuire che approvava le parole di Georg, il ragazzone dagli occhi grigio-verde. Quando pochi minuti prima la madre lo aveva chiamato pensava che avrebbe dovuto aiutarla in uno dei suoi lavoretti da sarta, a volte dopo ore di fatica gli occhi di Simone erano troppo affaticati anche solo per infilare il filo nella cruna dell'ago, e invece quando aveva aperto la porta si era ritrovato davanti i due vicini, i suoi migliori amici anzi forse gli unici che aveva. Sul pavimento, accanto al letto, c'era la carta che avvolgeva la scatola del regalo che gli avevano fatto i due ragazzi: un bel completo di maglia e pantaloni in stile hip-hop proprio come piaceva a lui; aveva deciso che li avrebbe indossati per il primo giorno di scuola ancor prima di riporli con cura nel cassetto.

Tokio Hotel - Evil MirrorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora