I pensieri di Tom continuarono ad affliggerlo anche nei giorni seguenti. Anche Georg e Gustav se ne resero conto quando sul viso del ragazzo comparvero i segni della preoccupazione "Cos'è quella faccia? Hai litigato con tuo padre?" domandò Gustav dal momento che conosceva gli alterchi che c'erano stati tra il ragazzo e il padre "Niente del genere, in effetti è da un po' che non ho notizie da papà" rispose Tom mentre continuava a strappare l'erba dal prato "Questa non me la bevo, hai una faccia che dice tutto il contrario" ribatté Georg suscitando le ire del ragazzo "Smettetela, ho detto che non è niente. Punto e basta" disse il ragazzo con i dread che se ne andò lasciando attoniti i suoi amici "Ci dev'essere sotto qualcosa" ipotizzò il ragazzo biondo "O forse non è veramente nulla. Vedrai che se avrà bisogno ce lo dirà".
Era così infuriato che aveva fatto la strada per tornare a casa tutta di corsa, si era infilato subito in camera sua e poi era entrato nello specchio, l'unico luogo che gli sembrava più accogliente.
Tuttavia la dimensione zero aveva qualcosa di insolito: gli specchi che portavano agli altri mondi erano opachi, quasi grigi, e non mostravano cosa c'era al loro interno "Bill? – chiamò Tom scrutando con gli occhi – Dove sei?" aveva timore che fosse sparito, invece la voce dell'amico gli ripose alle spalle "Sono qua" ma aveva uno strano tono. Quello che vide Tom quando si voltò non gli piacque affatto. Senza che lui lo avesse pensato Bill si stava mostrando a lui con un aspetto più adulto, i capelli rasati ai lati e una lunga cresta nera al centro; ciò che faceva veramente paura era il suo viso in parte sfigurato come quello di uno zombie e la trachea completamente scoperta dalla quale non fuoriusciva neanche una goccia di sangue.
Quella orrenda visione stava lì in piedi a fissare Tom, anche il suo sguardo era diverso, severo e privo della luce che lo aveva sempre caratterizzato "Che ti è successo?" domandò il ragazzino spaventato a tal punto da allontanarsi di qualche metro dallo spettro "Dove pensi di andare?" domandò Bill allungando una mano fin troppo ossuta. Terrorizzato Tom richiamò a se Seth, certo che gli avrebbe dato una mano, purtroppo per lui anche il cane aveva avuto una trasformazione simile a quella di Bill diventando un animale gigantesco con gli occhi verde acido e le zanne acuminate gli stavano ringhiando contro "Credo che il tuo animale abbia un nuovo padrone" disse Bill accarezzando una delle zampe anteriori del gigante, quando sorrise lo spettro mostrò una chiostra di denti aguzzi da far invidia anche ad un vampiro "S...Seth" sussurrò Tom spaventato ma anche adirato per quello che lo spirito aveva fatto al suo adorato cane "Perché?" domandò poi ritrovando al voce.
Nuovamente Bill usò una delle due mani scheletriche per indicare uno specchio, appena comparso alle spalle di Tom, su cui iniziarono a scorrere le immagini della vita del ragazzo "Ma come? Io non ti ho detto tutte queste cose" domandò il ragazzo mentre osservava un resoconto dettagliato della sua vita "E' semplice, mentre tu stavi qua con me io copiavo i tuoi ricordi. So tutto su di te, ora" sussurrò Bill all'orecchio del ragazzo che con uno scatto si alzò e diede una spinta allo spettro per allontanarlo da sé "Voglio sapere il perché" ripetè il ragazzo "Sto solo esaudendo un desiderio che ci accomuna: voglio uscire da qui. Però per farlo mi servi tu" mentre parlava Bill mutò di nuovo il suo aspetto: aveva tolto l'eye-liner dagli occhi, i capelli erano diventati biondi e lunghi e dal volto, che ora mostrava un accenno di barba, sembrava avesse aggiunto qualche anno alla sua età virtuale. A Tom non servirono altre domande, aveva capito che doveva solo scappare perciò si lanciò all'indietro nello specchio pensando alla dimensione della spiaggia; il cane lo seguì a ruota.
La sabbia era diventata una sostanza collosa e viscida che gli rendeva difficile ogni passo, l'acqua invece era diventata torbida ed emanava un odore terribile che gli stava facendo rivoltare lo stomaco tanto da fargli venire i conati di vomito. Avrebbe voluto fermarsi e svuotare lo stomaco ma sentiva il cane che si avvicinava e non poteva permettersi un lusso simile. Con le lacrime agli occhi e le gambe che gli bruciavano per lo sforzo di muoversi in quella strana sostanza, Tom corse fino a dove sapeva che avrebbe trovato il prossimo specchio: alla base della scogliera che aveva iniziato a franare sotto i suoi occhi. Riuscì ad attraversare il portale giusto in tempo per evitare di essere schiacciato da un grosso masso che travolse il cane e distrusse lo specchio alle sue spalle intrappolandolo nella dimensione degli spettri.
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Tokio Hotel - Evil Mirror
FanfictionTom è solo, è figlio unico di genitori divorziati e nonostante la sua vita possa dirsi felice c'è qualcosa che gli manca: un fratello. Un sogno impossibile quando entrambi i genitori non hanno intenzione di intraprendere una nuova relazione. Un'occa...