Chapter 7

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"Dove stiamo andando?" Chiesi seguendolo.
Eravamo ormai arrivati a Castello da una buona mezz'ora ed è da quando siamo scesi dal treno che stavamo """"camminando""" perché lui cammina ma io se voglio stare al suo passo.
"Ti porto sopra il sole" rispose lui.
"Fottiti" dio perché ho accettato di venire?, I miei piedi non ce la fanno più. "possiamo fermarci un po'? Non ce la faccio più" chiesi io.
"Dai dai papamolla, siamo quasi arrivati"
"davvero i miei piedi stanno chiedendo tregua"
Dissi io fermandomi sotto un palo sul marciapiede.
" Dio guarda cosa mi tocca fare." disse avvicinandosi a me.
"Ma che fai?" Sussultai quando mi prese in braccio a mó di sposa. " mettimi giù"
"No" dio che testardo.
"Dai che ti romperò un braccio con il mio peso" dissi io cercando di scendere. Rischio di schiacciarlo se non mi da scendere.
"Scherzi vero?" Rispose lui guardandomi con una faccia stranita "pesi quanto una lumaca, ma cosa mangi? Cotone?". Non so perché ma quello che disse mi fece sentire in un certo senso un po' più sicura di me, e vi dico per farmi sentire più sicura ce ne vuole, poiché sono sempre stata una che ha avuto problemi cad accettare se stessa. È da quando avevo 13 anni fa avanti sta storia con il mio peso, adesso diciamo che sono accettabile, peso 45 kg, ma voglio dimagrire ancora fino ad arrivare ai 39/40 kg, in due anno ho perso più di 50 kg, prima pesavo sui 104kg, non andavo al mare e nemmeno in piscina, avevo pochissimi amici. La mia vita in poche parole era una disastro. Ero sola, mia madre me lo diceva sempre che ero grassa, e un po' la ringrazio per quegli insulti, perché è ai suoi insulti che mi sono data coraggio e ho iniziato una dieta davvero pesante, alcune volte non mangiavo neanche.

"Siamo arrivati" non lo ero nemmeno accorta di essere già arrivati.
"Perché siamo davanti a una casa abbandonata?" Chiesi io guardandomi attorno.
Non c'era niente, solo la casa e gli alberi.
"Questa casa era di mio nonno, che quando morì ha deciso di assegnarla a me, di prendermi cura io di lei e di aggiustarla tutta"
Ripose lui tristemente.
"Wow. E io che c'entro con la casa ?" Chiesi cercando di cambiare argomento.
"Beh, volevo un tuo aiuto. Sai in questa casa si sono conosciuti i miei nonni, a quei tempi era più o meno in questo stato, ma poi lei due la aggiustarono e ci vissero per circa 17 anni.
Poi quando nonna si è ammalata, dovevano andare in città vicino agli ospedali, è da quel tempo solo nonno veniva alcune volte a dare un occhiata in giro, ma quando anche lui si ammalò, nessuno è poi venuto qui, e adesso è ridotta così" mi spiegò lui. Wow in questo momento provavo davvero tanta invidia verso i suoi nonni, anche a me piacerebbe avere una Storia del genere, ma a quanto pare non ne sono destinata.
Mi sarebbe anche piaciuto conoscerli.
"Ma non capisco perché devo proprio aiutarti io, ce non ti conviene farti aiutare dalla tua fidanzata come ha fatto tuo nonno?" Chiesi io, non capendo perché l'ha chiesto proprio a me non alla sua ragazza. Non è che non lo voglio aiutare ma voglio sapere il perché.
"Perché non la amo, e tu lo sia benissimo. Volevo qualcuno di cui mi fidavo, e non c'era nessuno meglio di te" mi rispose lui iniziando ad entrare dentro la casa.
Oh quindi si fidava di me.
"Ah. e io che speravo mi volessi dichiarare il tuo eterno amore." Lui si girò di scatto verso di me, e mi prese la mano. Ok, adesso era troppo vicino. Datemi aria, aria.
"In realtà è da una vita che volevo dirtelo, ecco io...." disse fermandosi e guardandomi negli occhi.
"Tu cosa?" Chiesi io impaziente.
Non mi rispose, ma avvicinò solamente le sue labbra, prima di chiuderle in un tenero bacio.
Dio mi sta baciando per seconda volta.
Qualcuno la su, si è ricordato della mia esistenza.

🌸🌸🌸🌸
Dadaadadaxaaaaaaaaa ecco s voi il 7 capitolo.
Scusate se ci sono errori, ma non ho avuto tempo per riguardalo, stasera lo farò .
Ciaooo.

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