"you're a loser just like me"
Angel Dust è un vero e proprio demone della lussuria. È l’incarnazione di uno dei sette peccati scagliati sulla Terra. Ama tutto ciò che è impuro e gode a fiutarne l'odore. Si diverte a vestire i panni di un provocatore seriale; a sua discolpa, lo rende molto allettante e più interessante agli occhi degli impavidi.
Ogni sua mossa è studiata nei minimi dettagli, nessuna battuta è lasciata al caso. In un'altra vita sarebbe stato un attore fenomenale perché, almeno fino a qualche tempo fa, la parte dello strafottente su di giri gli riusciva fin troppo bene. Poi, qualcuno ha ben pensato di rovinargli i piani e ammaccare quello scudo che si era costruito con tanta cura. Quella lieve ammaccatura ha ha causato un danno irreparabile, risvegliando emozioni e dissapori sepolti nel passato. Certo, ha fatto il possibile per ricacciarli indietro con le ultime forze rimaste, ma ormai è tardi per nascondere il segno che quelle parole hanno lasciato.
All'inferno i giorni scorrono veloci, e Angel è riuscito a scacciare i pensieri più amari e reconditi.
All'Hazbin Hotel si respira un'aria diversa, quasi pacifica. Nessuno ha più minacciato la loro tanto ricercata redenzione e nessun demone ha messo i bastoni tra le ruote alla principessa. Ogni giorno si sentono le voci entusiaste di Veggie e Charlie che non perdono attimo ad accogliere i nuovi arrivati. Nifty ha più volte distrutto l’arredamento che la principessa sistemava con cura, ma ogni prova è stata fatta sparire dalla fidanzata, che con sguardo colpevole ha gettato i cocci dei vasi di Lucifero nella pattumiera. Alastor annuncia ogni mattina il suo arrivo con il solito sorriso macabro, e come tutte le mattine Husk gli intima di abbassare la voce perché ha ancora da digerire la sbornia della sera precedente.
Contro ogni aspettativa, si sono ritrovati spesso a passare del tempo insieme, per un motivo o per l’altro. Come quella volta in cui la figlia di Lucifero aveva preparato una torta dal profumo delizioso, o quando Veggie aveva trovato un antico libro di racconti horror da leggere in compagnia. In quei momenti parlano di tutto e di niente, senza nemmeno sforzarsi di piacersi: è tutto naturale. Nessuno sa spiegare davvero perché si sentano così inclini a scambiarsi chiacchiere tra loro… probabilmente, come ha detto Husk, si riconoscono come ottimi compagni di bevuta.
Ci sono pomeriggi in cui Angel scende le scale con un broncio turbato e incontra lo sguardo burbero del demone barista dietro al solito bancone.
Anche questa è diventata un’insolita abitudine. Husk riesce a intrattenerlo, gli fa dimenticare cosa lo preoccupa e in un attimo sembra che l'angoscia non sia mai esistita. Il loro rapporto si è inevitabilmente evoluto da quel giorno in cui Angel si è aperto con lui. Forse nel peggiore dei modi, urlandogli contro una cruda verità che ancora oggi fatica ad accettare. Dopo quel confronto non ce ne sono stati altri della stessa portata. Husk ha rispettato il suo tormento, pur continuando a punzecchiarlo con falso fastidio.
Quando succede, Angel si imbroncia e lo osserva con occhi socchiusi, mentre Husk sogghigna. Quel suo atteggiamento sfacciato e arrogante lo mette alle strette, rendendolo insopportabile. Ma lo è ancora di più quando si fa attendere, proprio come adesso, mentre Angel è seduto sul solito sgabello, nell’angolo bar dell’hotel.
<< Allora ti decidi a muoverti? Stai fissando quelle carte da almeno un quarto d'ora e io comincio ad annoiarmi! >>
<< Vedi di fare silenzio Anthony o te ne pianto una in fronte >> asserisce con un tono che non ammette repliche, seppur essendo calmo. E questo non fa che irritare Angel, tanto per il contenuto della frase quanto per l’uso di quel nome.
Nell'ultimo periodo Husk ha cominciato a chiamarlo col suo nome da mortale, quel nome in cui non si ritrova più da tempo, che ha smesso di appartenergli da tempo immemore. Ogni volta ha reagito con un’occhiataccia, intimandogli di non usarlo, ma Husk non si è mai curato di ascoltarlo. Alla fine Angel ha rinunciato a insistere, anche se con malcelato disappunto.

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Nella Tela Del Ragno // Hazbin Hotel
Fanfiction«Siamo il risultato delle nostre scelte. Di decisioni affrettate, talvolta scagliate con rabbia, altre partorite da impulsività... o forse ci abbiamo solo pensato più del necessario» mormora Husk, con un tono che sa di resa più che di accusa. Angel...