~chapter six~

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TW: Uso di droga, violenza, sesso

Lo stesso giorno Eve ritornò a casa dal parco, e ricevette un messaggio da un ragazzo della nostra scuola, chiamato Tyler.
Lui era il classico ragazzo, che si vanta di ogni cosa che fa, risponde male ai professori, o comunque, a chiunque gli si rivolga contro, alto più o meno 190 cm, corporatura magra, si veste praticamente con quello che capita, la prima cosa che trova nell'armadio se la mette addosso.
Fatto sta che quel giorno invitò tutti ad una festa a casa sua, perché i suoi andarono fuori città per un paio di giorni, quindi ebbe l'idea di invitare tutta la scuola.
I suoi vivono in una villa, e sono milionari, non si sarebbero mai accorti di qualche danno, perché lui l'avrebbe ripagato senza mostrare sospetti.
Eve appena notò il messaggio, corse a prepararsi.
Si truccò, si mise un vestito bianco e dei tacchi e cominciò a riempire il telefono di Dayse con messaggi.
Il messaggio riguardante la festa arrivò anche a Scott, che in quel momento doveva ancora ritornare a casa.
Passarono diverse ore, gli studenti di tutta la scuola stavano andando alla festa, ed Eve era ancora a casa sua, ad aspettare Scott e Dayse che dovevano venire a prenderla.
Intanto era sul letto che controllava se le stessero bene i vestiti che aveva addosso, ma non era sicura di ciò, si vedeva terribilmente brutta, continuava a vedersi grassa e aveva paura di cosa potessero pensare le altre persone alla festa.
Subito dopo 5 minuti di paranoie, camminò verso il bagno e si levò la maglietta dal dorso.
Prese una maglietta di qualche taglia in più, e un nastro adesivo.
In lacrime cominciò a stringersi la carne che proteggeva le costole, col nastro, lei faceva sempre più fatica perché non vedeva il corpo ridurre di ampiezza e le costole non permettevano ciò.
Aveva completamente gli occhi rossi e gonfi, il naso sporco di muco, e i suoi denti slittavano tra di loro creando un suono fastidioso.
La pelle del suo corpo era come infuocata, completamente rossa con la presenza di capillari che sembrava stessero quasi esplodendo.
All'improvviso qualcuno suonò al campanello e lei impanicata si mise la maglietta addosso, si sciacquò la faccia con dell'acqua fredda, lanciò il nastro all'interno della vasca da bagno e corse all'ingresso dell'abitazione, aprì la porta e salutò i due amici con un finto sorriso.
I due la salutarono, e andarono insieme a lei verso la macchina bianca di Scott, entrati Eve cominciò a guardarsi attraverso l'uso della telecamera del suo cellulare, Dayse notò la preoccupazione negli occhi di Eve riguardo al suo aspetto, e le disse con un sorriso raggiante che era bellissima, le due ragazze si sorrisero.
Arrivarono davanti a casa di Tyler ed entrarono, appena furono dentro salutarono un loro amico, sì, sto parlando di me stesso ok?, in realtà non sapevo nemmeno io perché cazzo fossi in quella fottuta festa da decerebrati, fatto sta che ero seduto sul divano insieme ad altra gente il quale stava giocando a poker indiano.
Intanto Dayse si sedette affianco a me, lei è decisamente una tipa da feste, ma in quel periodo non stava particolarmente bene, per colpa del suo ragazzo, il quale non la lasciava stare nemmeno online, e il quale lei sperava di non trovare a quella festa.
Eve intanto cominciò a ballare totalmente a caso, essendo una mega frana, e Scott andò a bere nella cucina.
Io speravo solo di non incontrare Jason, anche se era poco credibile il fatto che lui non fosse lì, è letteralmente il re delle feste, qualunque festa organizzata nella nostra scuola è da parte sua.
Eve mentre ballava cominciò a sentirsi male, cominciava a pensare a cosa potessero dire di lei le altre persone intorno, magari la stavano prendendo in giro per il suo fisico, o magari per i suoi movimenti pessimi.
Tutta un tratto lei si fermò di ballare, io e Dayse lo notammo e le andammo in contro perché rimase bloccata in mezzo alla folla di persone ubriache che stavano ballando spingendo tutti, le chiesi cosa stesse succedendo, e lei mi guardò, e mi rispose che dovesse solo andare un attimo in bagno, noi la accompagnammo, e lei entrò dicendo che volesse stare da sola, chiuse la porta a chiave e si sedette sul cesso.
Dall'interno dei suoi pantaloni tirò fuori una bustina di polvere bianca, essa conteneva 20 g di metanfetamina.
Si avvicinò in lacrime al lavandino, aprì la bustina, e la ingerì completamente.
Ad ogni persona che venisse alla porta e bussasse, lei ripeteva sempre la stessa frase, e quindi le persone al di fuori si lamentavano e si dirigevano al bagno di sopra.
Passarono circa 30-40 minuti, e l'effetto della droga presente nel suo corpo cominciò, uscì dal bagno con un sorriso enorme, passo dopo passo precipitava con la testa sulle pareti della casa, la sua visuale diventò completamente distorta e cominciò a vedere ogni cosa in modo irreale, per avvicinarsi a noi dovette finire con il corpo addosso a 6-7 persone che le urlarono i peggiori insulti, ma lei non ci faceva caso, e rispondeva a ciò con delle risate malate, ci chiese se potessimo ballare insieme a lei ma noi evitammo la domanda chiedendole se stesse bene, lei subito si innervosì e ci gridò contro per aver evitato la sua richiesta.
Si girò e camminò verso la parte opposta della casa investendo qualche altra persona. Chiese al primo ragazzo che trovò se volesse ballare e lui rispose di si, nel mentre l'effetto della droga si faceva sempre più forte aumentando le pulsazioni del suo cuore e anche la temperatura del suo corpo, il quale il ragazzo sentì, successivamente lui chiese ad Eve se stesse bene, e lei rispose aggressivamente del perché tutti le facessero sempre quella domanda scoppiando in un mare di lacrime, l'uomo si allontanò non capendo che stesse succedendo e Eve rimase a piangere singhiozzando sul pavimento luminoso della casa.
Pochi minuti dopo un brivido le percorse il corpo e la gola le si dilatò regurgitando diverse cose che aveva mangiato prima della festa.
Il vomito scuro e acido ricoprì ben presto il pavimento, seguito da qualche succo gastrico, Tyler che in quel momento stava ritornando dal bagno, notò ciò e urlò infuriato ad Eve, prendendosela anche con le altre persone della festa.
Eve spaventata si alzò dal pavimento ma fu presto raggiunta da Tyler che la prese per la maglia e le urlò:
<< che cazzo di problemi hai puttana?! >>
E la orrenda frase seguì con:
<< porta il tuo grosso culo da balena fuori da casa mia e vai a farti fottere dalla prima persona che trovi per strada!!>>
lei subito si innervosì per l'effetto della metanfetamina, prese la sua borsa da terra e gliela sbatté in faccia.
Successivamente però Tyler le sferrò un pugno sul naso, ed Eve cadde per terra svenendo.
Le persone inorridite guardarono Tyler con disprezzo, e io corsi insieme a Dayse e Scott ad aiutare la nostra amica, che si ritrovava distesa per terra in un mare di vomito, sangue e sudore.
Scott la sollevò tra le sue braccia e la portammo al di fuori della casa, loro salirono in macchina e la riportarono a casa mentre io restai lì.
Entrai dentro e mi diressi da Tyler che in quel momento se la stava ridendo insieme ai suoi due amici, che all'incirca avranno avuto 15 anni, io da dietro gli gridai che problemi avesse per colpire così forte una ragazza che non gli avesse fatto nulla di male, lui mi rispose:
<<Quella balena mi aveva appena sporcato il pavimento con il suo fottuto vom->>
io gli tirai una sberla sul viso.
Lui si avvicinò a me e disse:
<<Il frocetto sta provando a vendicarsi per la sua amica>>
seguì una risata, e dopo disse:
<<Fammi un favore, sta zitto e succhiami il c->>
Qualcuno colpì con un pugno Tyler dalla mia destra, mi girai e c'era Jason, che arrivò in ritardo alla festa perché dovette stare con la sorellina ammalata, finché non fosse arrivata sua madre.
Jason disse a Tyler:
<<Evita di vantarti ancora dopo questa festa di merda>>
Jason sputò addosso a Tyler mentre la folla di persone intorno a noi rideva riguardo ciò che accedde.
Sempre lui mi prese dalla mano e mi portò al di fuori della casa, salimmo in macchina e partimmo.
Jason mi riferì che voleva scusarsi per il litigio che ci fu la volta scorsa, e mi disse anche che non aveva problemi a dirlo agli altri, ma che gli serviva un po' di tempo, in ogni modo mi rassicurò dicendo che non fosse molto.
Lui mi portò in un posto non troppo lontano da casa mia, ci fermammo lì, scese dalla macchina e dal baule prese del cibo e delle bibite.
Ci sedemmo nei posti anteriori del veicolo e cominciammo a parlare.
La luna al di fuori dell'auto splendeva e illuminava i dintorni con la sua luce chiara e tranquilla. All'esterno si sentiva il rumore del vento che sbatteva sulle portiere della macchina e il verso dei gufi che svolazzavano nel cielo stellato.
Jason mi chiese se potesse baciarmi e io risposi imbarazzato di si, le nostre labbra si unirono, io mi sdraiai di schiena, lui da da dietro entrò dentro di me penetrandomi, successivamente mi avvolse con le sue bollenti braccia muscolose, i nostri corpi si unirono come foglie che danzano al vento, intrecciandosi in una melodia delicata e appassionata.
Le dita delle nostre mani si cercarono con una dolcezza e una precisione che sembrava quasi magica, intrecciandosi come le radici di alberi secolari alla ricerca di sostegno reciproco.
La notte a parer mio sarebbe potuta durare per altri centinaia di anni insieme a lui, mi sentivo veramente a mio agio senza pensare a nient'altro.

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