Capitolo 3

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Giorno 3

Allo scoccare della mezzanotte tirò un sospiro di sollievo, era trascorsa un'altra giornata e niente era accaduto. Tornò a casa sua e si accasciò sul letto distrutto, sperando solo che Harry non morisse durante la notte o nel corso della giornata.

Quando si svegliò, si stiracchiò e mugugnò soddisfatto perché finalmente era riuscito ad andare avanti di un altro giorno.

Si sentiva costantemente all'erta però, perché aveva il presentimento che qualsiasi cosa stesse accadendo non fosse finita lì. Dopotutto non aveva scoperto quasi niente su Harry, l'unica vera differenza rispetto a prima era che ora si conoscevano, ed era ancora determinato a capire cosa fosse successo con lui.

Sospirò sollevato per questo perché almeno ora Harry aveva ricordi di lui, di ciò che era successo al club e gli aveva anche dato il suo numero. Avevano deciso di essere amici, quindi Louis non avrebbe più dovuto inventare qualche storia assurda per trascorrere del tempo con lui nel tentativo di capirci qualcosa in più.

Avrebbe voluto chiamarlo e chiedergli di incontrarsi nella speranza di andare in fondo a quella faccenda, anche se non aveva la più pallida idea di come fare. Harry, per quanto l'ultima volta fosse stato gentile, era chiaramente una persona diffidente e Louis sapeva che non sarebbe bastato un giorno per guadagnarsi la sua fiducia.

Un giorno per Harry, almeno, perché ormai era passata una settimana da quando era morto la prima volta e Louis era fottutamente stanco di rivivere in continuazione le stesse giornate e la stessa sensazione di sconfitta ogni volta che Harry moriva.

In ogni caso Louis aveva una vita da portare avanti, quindi si preparò per affrontare una nuova giornata all'università e mentre eseguiva un esperimento durante la lezione di chimica, gli venne in mente una cosa.

Tra giornate ripetute e nuove giornate, ormai era trascorsa una settimana e l'unica persona che gli aveva chiesto aiuto era stata Harry. Era perché le altre persone non avevano bisogno di lui o era perché Harry continuava a morire, impedendogli di salvare qualcun'altro?

Louis si chiese se tra le persone in obitorio non ci fosse per caso qualcun'altro che avrebbe potuto aiutare e, nel caso, se a impedirglielo fosse stata l'interferenza di Harry che continuava a morire ogni volta.

Da un certo punto di vista era grato però del fatto che nessuno gli avesse chiesto aiuto nei giorni in cui Harry non era morto, almeno gli avevano risparmiato la frustrazione di dover ripetere sempre lo stesso giorno, perché se fosse successo probabilmente a quel punto non avrebbe nemmeno conosciuto Harry. O meglio, Harry non avrebbe ricordato di averlo già incontrato.

Quando arrivò in obitorio quella sera, imprecò a denti stretti perché la serata sembrava essere abbastanza frenetica. C'era stato un grave incidente sulla statale ed erano morte tre persone, più altri corpi che erano arrivati nel corso della serata.

Per quanto le mansioni di Louis non fossero così impegnative, era comunque frustrante e triste avere a che fare con la morte ogni giorno, e ora aveva anche quel dubbio sul fatto che forse alcuni di loro avevano bisogno di aiuto ma nessuno aveva potuto chiederlo per colpa del detective stronzo.

"Ancora? Ma si sono messi d'accordo per morire tutti oggi?" borbottò Louis quando Zayn arrivò con l'ennesima barella.

"Oh, questo è conciato parecchio male. È caduto dal settimo piano. Almeno è morto sul colpo, poverino" disse mentre lo aiutava a sistemare il sacco sul tavolo.

"Suicidio?"

"No. La ringhiera del balcone si è sganciata ed è caduto di sotto" rispose Zayn.

"Ma che cazzo? Questa sì che è sfiga. Pensa uscire in balcone e-" Louis sgranò gli occhi e sospirò seccamente, sbattendo un piede per terra. "Ma mi prendi fottutamente per il culo!?"

Free me, wake me from this dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora