Capitolo 2

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Giorno 2

Quando la porta della stanza si aprì, sussultò e trattenne il respiro. Si mise seduto e sospirò di sollievo quando vide Harry entrare nel soggiorno, vivo e tutto intero, poi spalancò la bocca talmente tanto da rischiare una paralisi facciale quando vide che indossava solo le mutande.

Louis non sapeva se essere indignato per il fatto che fosse quasi nudo davanti a uno sconosciuto o se ringraziare chiunque avesse deciso di dargli il buongiorno con quello spettacolo che aveva davanti. Non che non lo avesse già visto nudo, ma quando era successo Harry era un po' morto e quindi non contava davvero.

Solo in quel momento realizzò cosa fosse davvero successo e dovette trattenersi dall'alzarsi da quello stupido divano e mettersi a correre urlando per tutta la stanza.

Era finalmente trascorsa una giornata ed era finalmente riuscito a salvare Harry.

"Buongiorno" mormorò Harry strofinandosi gli occhi e rivolgendogli un mezzo sorriso. Questo però sembrava genuino, non il solito sorriso irritante che aveva sempre stampato in faccia. E quella voce...

Louis era decisamente troppo gay di mattina. A qualsiasi ora del giorno e della notte in realtà, ma specialmente la mattina.

"Buongiorno" rispose sorridendo a sua volta.

"Come ti senti?" chiese Harry, poggiandosi contro il bancone della cucina con le braccia incrociate sul petto che Louis non stava assolutamente fissando.

"Uh... Non lo so. Non bene, direi" mentì.

No, non mentì perché non si sentiva affatto bene in quel momento, ma per motivi diversi rispetto a quelli che pensava Harry.

"Puoi sporgere denuncia, se vuoi. Posso aiutarti" rispose e poi aggrottò la fronte, seguendo lo sguardo di Louis e abbassandolo sul suo corpo. "Cazzo, scusa. Non sono abituato ad avere ospiti. Vado a mettermi qualcosa addosso."

"Oh no, ti assicuro che non è affatto un problema" mormorò Louis senza neanche rifletterci su, con lo sguardo ancora fisso sui suoi addominali scolpiti, poi sgranò gli occhi e arrossì violentemente. "Uh..."

Harry scoppiò a ridere e scosse la testa prima di sparire in camera sua, tornando poco dopo con una maglietta e dei pantaloni della tuta addosso. Perché Louis non stava zitto? Cazzo.

Si sedette accanto a lui sul divano, leccandosi le labbra e aggrottando la fronte come se stesse riflettendo su cosa dire. "Ti va di parlarne?" chiese con una voce così soave e delicata che Louis non gli aveva mai sentito usare.

Si maledisse mentalmente, perché ora che cosa avrebbe dovuto dire? Inventarsi qualche trauma? No, era fuori discussione, non si sarebbe spinto così in là.

Aveva però bisogno di una scusa per instaurare un qualche tipo di rapporto con Harry, per tenerlo d'occhio senza doverlo costantemente pedinare e anche per scoprire cosa c'era che non andasse in lui.

"È solo che... che vorrei andare in certi posti con qualcuno, divertirmi come fanno le persone normali, sai? Invece mi ritrovo sempre da solo e spesso succedono queste cose e, uhm..."

Distolse lo sguardo perché non aveva letteralmente la più pallida idea di cosa diavolo stesse dicendo, come al solito, e anche Harry aggrottò la fronte, confuso.

"E non hai nessuno con cui andarci?" chiese in tono incerto.

"Uh, beh, no. Per farlo dovrei avere amici e non ne ho." Louis si morse il labbro per trattenere un sorriso. "Sono molto solo, sai? Vorrei solo qualcuno con cui trascorrere un po' di tempo, ecco. E ieri mi ha ricordato che non ho nessuno con cui farlo."

Free me, wake me from this dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora