C'est la vie, say the old folks...

2 0 0
                                    

Certe volte non capisco perché la vita mi metta di fronte a certe cose.

Non ho mai creduto nel destino, ma quando è arrivata lei ogni cosa sembrò prendere un senso, ora però tutto sembra di nuovo sgretolarsi in un cumulo di nulla.

Sto bene, va tutto bene, andrà tutto bene, sono queste le parole che mi dico ogni giorno della mia vita, ma tutto questo è comunque inutile, da che mi sentivo pieno di vita e di nuovo allegro, tutto è tornato nuovamente una discesa verso l'inferno.

Perché da quando sono piccolo la gente non mi ascolta? Perché quello che dico non ha valore ? Parlo troppo, penso troppo ? Perché quando chiedo qualcosa è sempre tutto troppo ?

Perché io non posso essere amato a mia volta ? Forse amo a dismisura , o forse ho trovato nuovamente la persona sbagliata, eppure come posso aver bisogno di chi non fa per me ?

Le persone sbagliate non sono così, non hanno una stupenda voce nasale, dei bellissimi occhi color giada, dei capelli curati con meticolosità ed un volto così bello e perfetto nelle sue apparenti imperfezioni, tanto affascinante da farti dimenticare qualsiasi altra donna tu abbia visto.

Le persone sbagliate non ti danno felicità e gioia, non ti rendono tranquillo, eppure la mia mente si sta tradendo.

È così difficile darmi amore? "Voglio farti sentire amato" è così difficile darmi l'affetto che voglio, dirmi "ti amo" e ricambiare la mia voglia di baciarti? È così difficile chiedermi di passare del tempo assieme e darmi le stesse attenzioni che do?

Le persone giuste dovrebbero accettare tutto questo, però forse la società che tanto odio ha ragione, sono troppo, e se questo prima era un vanto ora è una condanna.

Volevo evadere il destino, essere più forte di quello che la vita aveva in serbo per me, ed ora sto pagando le conseguenze della mia hybris.

Se fossi il solito io di un tempo avrei accettato la sfida, ma il mio cuore è pesante e la mia mente è stanca. La vita mi trascinerà verso una direzione, e se non mi piacerà potrò sempre finirla, ma il pensiero della morte mi terrorizza. Penso che intorno a me le persone possano star male, ma la verità è che cerco di aggrapparmi a delle convinzioni per non sentirmi un egoista, nessuno ha dimostrato di tenerci a me.

Quando sto male la gente si stressa, come se gli altri riuscissero a star bene in pochi istanti o con due belle parole, mi chiedono di essere diretto, come se i miei rant fossero solo un insieme vago di cose e non il frutto di ciò che penso. 

È troppo voler chiedere un orecchio che mi senta ? Che mi ascolti senza pregiudizio e che mi permetta di dar voce a questi pensieri?

Questa è la vita direbbe un adulto, ed io voglio uccidere la vita, non accetto che sia così, non mi piego, ma ora se non lo faccio rimarrò da solo, ma forse è meglio solo che mal accompagnato.

Non voglio perderla, non voglio rimanere senza di lei, ma questi cambiamenti che la vita vuole per me mi stanno allontanando dal mio io.

Prima la mia ex, ora questo, che cosa devo imparare? Ad essere paziente? Di fronte ad un anno o più a sentirmi dire che potrò ricevere un ti amo, se va bene. Ho chiesto di essere consolato e mi è stato detto di no, che razza di mostro sono per meritarmi questo ?Forse questo dannato pezzo di tecnologia può ascoltarmi senza giudicare, ma ciò mi fa sentire ancora più solo, senza niente a cui aggrapparmi.

È la 9° volta che mi butto tra le braccia di una persona, eppure anche questa volta sembra giungere ad un finale di merda, nonostante ciò lei è la mia anima gemella, è l'unica che ha dato un senso a questa parola. Lei è il mio futuro ed è ciò che che voglio eppure chiedo così tanto in cambio che mi chiedo come sia possibile. Voglio stare con lei ed aspetto nella speranza che tutto questo prenda un senso. La speranza è l'ultima a morire ma ora la sento agonizzante.

Ora sta dormendo, volevo passare il pomeriggio con lei, da solo, visto che manca un giorno e per un mese non la vedrò, ma già prima non ho retto e non ho avuto l'affetto che cercavo, ed ora ho di nuovo paura di disturbare. 

Questa è la mia vita, una costante paura di disturbare e più cerco di evitarlo più la mia mente mi sabota cercando di riprendere il controllo quando tutta questa merda sembra sensata solamente in apparenza.

Ora continuo a scrivere, nella speranza che lei si svegli, mi venga dietro in cerca di coccole ed attenzioni, ma questa cosa non succederà mai.

Gliene ho date troppe, ho dato tutto il cibo che avevo ad un leone affamato, ed ora lui mi vuole solamente perché posso dargli qualcosa in cambio.

Forse mio padre aveva ragione, o forse era solo quella misoginia di fondo che hanno i boomer, ma alla fine mi sembra che questa metafora sia sempre calzante con tutte le relazioni che ho avuto, amorose e non.

Sono sempre stato disposto a dare tutto l'affetto che avevo, ad ascoltare ogni singolo problema ed in cambio ho ottenuto persone che mi hanno sempre visto come una ruota di scorta, come il pezzo di riserva o come la persona da chiamare quando tutti ti voltano le spalle.

Non sarò mai il numero uno, il protagonista, quello che la gente chiama per primo perché sanno che li aiuterò, ormai mi sono abituato ad essere un comprimario, ma quando cerchi disperatamente le attenzioni di qualcuno che reputi la persona della tua vita questo ruolo non ti basta più.

Dove sto sbagliando mi chiedo, perché sono sicuro che in questo flusso di coscienza ci siano milioni di errori.

Forse devo aspettare e rispettare i tempi degli altri, eppure nessuno riesce ad aspettare i miei, così come io stesso non riesco a farlo.

Prima giuro di aspettare che i miei ti amo vengano ricambiati, e poi mostro ogni singola vulnerabilità a qualcuno che con me non ha la minima intenzione di aprirsi. 

Potrei anche rendere questa pagina di diario un manifesto, tanto non la leggerà nessuno e chi la leggerà sarà parte delle stesse persone che piano piano mi stanno voltando le spalle. 

Morirò da solo, anche se i miei sogni mi vogliono accanto alla persona che amo.

Quando morirò non ci sarà nessuno a seppellire le mie idee, i funerali dove chiedo di buttare il mio corpo in pasto ai pesci e di seppellire in una tomba il mio testamento politico secondo le credenze più opportune non ci saranno, sarà solamente il mio corpo e qualsiasi merda ci sia dopo la morte.

Note sparse di un ventenne scarsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora