Salvo era seduto al tavolo del ristorante. Scomposto e rigido. Batteva ritmicamente le dita sulla tovaglia mentre con l'altra mano si rigirava nervosamente una scatolina di velluto all'interno della tasca della sua giacca.
Era vestito in maniera elegante quella sera, indossava una camicia nera e un completo rosso scuro, quasi sul bordeaux.
Guardò l'ora sullo schermo del telefono, erano passate le otto da appena sette minuti, nonostante questo aveva già paura che Valentino non si fosse presentato quella sera. La sera di San Valentino, la festa degli innamorati e pure l'onomastico del suo migliore amico. Salvo aveva prenotato un tavolo appartato in un piccolo ristorante di classe in centro città. C'era una bella atmosfera, sarebbero stati immersi in una piacevole penombra a lume di candela.
Pensava fosse la serata perfetta per...per...
< Sarà solo in ritardo > Sussurró a se stesso.
D'altronde dopo trent'anni quello non era il primo San Valentino che passavano assieme, avevano addirittura postato dei loro selfie su facebook comunicando pubblicamente che stavano trascorrendo la serata in un ristorante. Tanto per un motivo o per un'altro, lo hanno sempre tutti interpretato come uno scherzo, ovviamente. Complici le didascalie che accompagnavano gli scatti: "San Valentino con Ficarra, peggio di così" oppure "Ficarra mi ha regalato pure la rosa, mi devo preoccupare?"
Tutto molto divertente. Come sempre.
I minuti passavano, Salvo rimaneva assorto in quei pensieri con lo sguardo perso nel vuoto. Finché un cameriere non si avvicinò al tavolo indicando il posto all'uomo dietro di lui.
Finalmente Valentino era arrivato.
Gli occhi di Salvatore furono subito su di lui, indossava una camicia bianca con i primi due bottoni sbottonati ed un completo blu notte, scarpe di vernice e un elegante orologio da polso. Si stava avvicinando a lui con un sorriso radioso e Salvo non poté proprio fare a meno di pensare che fosse tremendamente bello.
< Scusami, sono un pò in ritardo. > Disse Valentino mentre prendeva posto, ritrovandosi nel giro di mezzo secondo Salvo che scostava la sedia per lui.
< Che è questa galanteria? >
< Che è? Non posso? > Domandò Salvo con aria contrariata, approfittandone per depositare un veloce bacio sulla guancia di Vale.
Aveva un buon profumo, un profumo che non aveva mai sentito su di lui. Doveva essere un nuovo tipo di colonia. Arrossì al pensiero che Valentino stesse provando per la prima volta quel profumo appositamente per quella serata. Cercò comunque di non darlo a vedere, conosceva Picone fin troppo bene e lo avrebbe stuzzicato per tutto il tempo se ne fosse accorto.
Ordinarono due primi piatti e passarono la serata tra sorrisi, risate e prese per i fondelli mentre sorseggiavano vino rosso e parlavano del successo del loro ultimo film, andò tutto a meraviglia, ma Salvo verso la fine della serata si fece nervoso, metteva le mani in tasca di continuo e si incartava nei discorsi.
< Ti senti bene? > Domandó Valentino.
< Eh? Si, ho solo...non preoccuparti, sto bene >
< Forse il vino era un pò pesante >
Non era il vino ad essere pesante, ma la sensazione di star per fare qualcosa di importante, era pesante lui, schiacciato da quegli occhioni verdi che lo fissavano mentre sorrideva.
Valentino capii che c'era qualcosa che non andava, si conoscevano da trent'anni, si amavano da cinque, era come se fossero connessi con anima, cuore e cervello. Decise di prendere la parola e di dare a Salvo la sorpresa che aveva preparato per lui, per entrambi.
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PASTICCINI (Ficarra & Picone one-shots)
FanfictionRaccolta di piccole one-shots su Salvo Ficarra e Valentino Picone.