Capitolo 4

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Passai il cortile ed entrai nel castello. Mi diressi verso le camerate dei Tassorosso facendo slalom tra le persone nelle scale moventi.

Pronunciai la parola d'ordine ed entrai.

La sala comune, sui toni del giallo, era ordinata e profumata, con il camino acceso e un paio di persone che giocavano a scacchi e studiavano sui tavoli.

Salutai stranita Theodore, non si saperché si trovasse nella sala comune dei Tassorosso, che stava stravaccato sul divano, con una bella biondina avvinghiata a lui che gli stava praticamente facendo le fusa, e mi incamminai verso la camera di Cedric nonché quella di mio fratello.

Cedric non era ancora arrivato ma ci trovai dentro mio fratello; si stava preparando per uscire.

T: Hey Axeluccio!

Dissi entrando senza bussare.

A: Chicca sai che odio quando mi chiami cosi!

T: É per questo che mi piace chiamarti così,

A: Poi che cosa ci fai qui? Non hai ancora imparato a bussare, potevo essere nudo!

T: Non mi scandalizzo vedendo il tuo culetto pallido.

A: Ahahah... che ci fai qua? Perché se è per me, anche se non credo, sto uscendo mi spiace.

Disse sistemandosi il colletto della camicia e spruzzandosi un po' di profumo Sauvage di Dior.

T: Sto aspettando Cedric. Invece tu dove stai
andando di bello?

A: Devo fare un lavoro di gruppo con Theodore... lo hai visto in sala comune? Quello è sempre in ritardo.

T: Mi sa che sei te quello in ritardo; era sul divano stravaccato, con una bella topa, non credo gli dispiaccia aspettarti.

A: Che ore sono?

T: Le 16:30

A: Cazzo! Dovevamo trovarci sotto alle 16:10

T: Allora muoviti che ti sta aspettando da 20 minuti.

A: Scappo. Ciao Chicca ci vediamo, buona scopata.

T: Axel!

Mi stampò un bacio sulla guancia e corse fuori ridendo.

Per far passare il tempo mi misi a osservare un po' la camera mentre aspettavo Cedric.

La prima cosa che notai fu che lui e mio fratello erano molto diversi:
Il letto di mio fratello era rifatto bene, i vestiti in ordine e la scrivania vuota con i libri sullo scaffale. Invece il letto di Cedric era tutto disfatto con vestiti sopra e altri ammucchiati sulla sedia della scrivania; per non parlare della scrivania che era piena di libri aperti e penne dovunque.

Anche se in camera mia non sistemavo mai il disordine di quella parte di camera mi dava fastidio quindi mi misi a sistemare.

Per prima cosa sistemai i libri dalla scrivania allo scaffale, sistemando le penne nell'astuccio e i quaderni nella cartella.

Poi passai alla sedia con i vestiti che piegai e posizionai nell'armadio, facendo lo stesso con quelli presenti sul letto.

C'erano un paio di calzini, per fortuna puliti, che uscivano da sotto il letto, allora mi accovacciai cercando gli indumenti sotto il letto.

Questo ragazzo era proprio disordinato! Ci assomigliamo proprio.

Sotto il letto c'era qualche calzino e una cosa rosa appallottolata. La presi in mano e sentii che era fatta di un tessuto retato.

Era fatta di... Pizzo?

Era un perizoma in pizzo rosa.

Un fottutissimo perizoma!

Only one kiss and I'm yours  - Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora