Capitolo 8

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*angelina pov*

Come ieri mi alzai con calma, sta volta mi lavai perché i miei capelli erano decisamente molto sporchi, quindi ci misi un po più di tempo del solito.
Asciugai i miei capelli, scelsi i vestiti da mettere ma poi all'improvviso arrivò una chiamata da parte di Emanuele

"Angy sono sotto il tuo hotel sono venuto a prenderti"

"Ehm si un attimo, sto finendo di prepararmi"

Chiusi la chiamata e feci tutto di corsa.
Uscì velocemente e salì nella sua macchina.

"Buongiorno!"

"Buongiorno, sei bellissima oggi..."

Rimasi senza parole, onestamente non mi aspettavo mi dicesse questo, ero confusa all'inizio ma poi lo presi come un semplice complimento tra amici.

"grazie, anche tu"

Risposi semplicemente così e lui mise in moto la macchina.

"Oggi ti voglio portare in un posto in cui non ho mai portato nessuno..."

Lo guardai, ero incuriosita, chissà dove mi avrebbe portata.

Il viaggio in macchina durò circa 20 minuti, avevamo radio accesa quindi non parlammo molto, ci soffermammo solo sull'ascolto della musica.

Parcheggiò la macchina e mi fece scendere.
Era un luogo tranquillo, non c'era nessuno apparte noi.
Dopo essere scesi camminammo per 5 minuti fino a quando raggiunsimo un fiume e lui si fermò la.
Poi cominciò a parlare...

"Quando ero piccolo venivo qua insieme al mio migliore amico di infanzia, il nostro passatempo preferito era lanciare sassolini e farli rimbalzare sopra l'acqua.
Venivamo qua dopo scuola di solito, era un posto dove potevamo stare insieme e parlare.
Tenevo molto a questo mio amico, venivamo qui tutti i giorni."

Lo ascoltai attentamente.

"Fino a quando... all'età di 10 anni scoprì di avere una brutta malattia che non si poteva curare.
Smise definitivamente di camminare.
I miei genitori e i suoi mi dicevano che presto sarebbe tornato tutto normale, ma i giorni, le settimane e i mesi passavano.
Venivo qui da solo ormai, sperando che prima o poi lui mi avesse raggiunto, ma purtroppo quel giorno non arrivò mai.
Al suo funerale piansi a dirotto, non potevo immaginare la mia vita senza di lui.
Da quel momento fui solo. Non avevo più nessuno.
Decisi che un giorno sarei tornato qui e ci avrei portato una persona molto importante per me..."

Lo guardai, lui mi prese la meno...

"E tu sei la prima persona che sto portando qui dopo la sua scomparsa..."

Rimasi qualche secondo a fissarlo, non sapevo cosa fare o cosa dire.
Mi aveva appena detto che ero una persona molto importante per lui...
La sua esperienza mi ricordò mio padre, mi ricordai quanto mi mancava.
Lacrime scesero dai miei occhi e lo abbracciai.
Quell'abbraccio durò pochi minuti, ma fu come se il tempo si fosse fermato.
Stava piangendo pure lui.
In quel momento il silenzio valeva più di mille parole, ci stavamo consolando a vicenda senza praticamente dire niente.

Lui prese il mio viso tra le sue mani e mi accarezzò le guance asciugando le mie lacrime, io feci lo stesso.

Ci guardammo negli occhi per un tempo indefinito, poi ci sedemmo li, c'era una panchina di legno.

Lui mi guardò e mi diede un bacio sulla guancia che mi fece stare meglio.



*geolier pov*

Decisi di raccontare questa cosa proprio a lei perché mi ero reso conto di avere trovato una ragazza perfetta.
Avevo bisogno di raccontare le cose che mi facevano soffrire a qualcuno, perché tenerle dentro era peggio.

Quando la vidi piangere mi resi conto di averle ricordato una cosa brutta che aveva subito, la perdita del padre.
Piansimo insieme, ma questo sfogo avrebbe aiutato entrambi a stare meglio.

E anche se ci conoscevamo da pochissimo tempo, lei era già parte essenziale della mia vita...

io per te tu per meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora