Dormivo nella mia solita cabina, non era stato toccato niente dal nuovo equipaggio. Tutti i miei effetti personali erano lì. Avevo dormito parecchio, la cena della sera prima mi aveva riempita. Mi alzai, dal letto e preparai il caffè, guardo dall'oblò e sento un senso di pace. Nonostante la RUBI, fosse sotto governo di Pots. Avevo passato la prima notte in tranquillità, avevo mangiato bene la sera prima, nessuno mi aveva disturbata e Pots sembrava essere meno stronzo del solito. Mi vestì e in tutta calma mi diressi verso la saletta dove sarebbe stata servita la colazione e avrei incontrato Pots. Arrivai a destinazione, ero sola. Mi accomodai e mangiai un Croissant. Passò una buona mezz'ora e di Pots nemmeno l'ombra. Decisi di alzarmi e raggiungerlo in cabina, d'altronde avevo a che fare solo con lui. Bussai alla porta di legno decorata da intagli e monete d'oro. Raffigurata sull'anta destra c'era una bellissima sirena che si tuffava nel mare, dall'altra un vascello che la inseguiva. Ho sempre amato il disegno di questa porta.
Pots gridó:" Avanti!"
Aprì la porta, ed esclamai:" È permesso?!"
Entrai senza sporgermi troppo, non volevo essere invadente. Dal retro di un separè da camera uscì Pots, con un'asciugamano aggrovigliata a modi gonna, totalmente nudo.
"Buongiorno piccola, dormito bene?" Vieni pure non preoccuparti, non ho intenzione di spogliarmi in tua presenza!"
Girai lo sguardo dal lato opposto a dove fosse lui ed esclamai, mettendo una mano davanti agli occhi :"Oh mio dio, vado via, ti lascio fare le tue cose!"
"NO! Aspetta, non ho cattive intenzioni, anzi ho un problema. La collisione che avete fatto, dopo la battaglia, è stata si riparata ma continuiamo ad imbarcare acqua, ci verresti insieme a me a cercare questa infiltrazione?"
Un comandante che va di persona a cercare l'infiltrazione, non è un inventore, né un costruttore, non appartiene alla macchina eppure sente talmente sua questa nave che è disposto ad andare in celata a cercare il problema. Pensai fra me e me.
Stavo delirando, non stava succedendo davvero. I capitani non sono soliti, anzi non ne ho mai visto uno interessarsi, intrinsecamente ad una nave come fa Pots.
"Certo, non c'è alcun problema! Dovremo passare dal ponte 2 a prua nave, scendere dalla scaletta di emergenza nella celata*, avremo bisogno di due chiavi combinate da 32 , una mazzetta e tanto olio di gomito. Ci sono gia stata li sotto, è uno spazio vuoto sottostante alla celata di prua, sarà grande quanto questa stanza, totalmente immerso in acqua, bel volume da ispezionare. Ci occorrerà anche una luce portatile." Mentre discutevo il piano d'attacco, Pots mi guardava sbalordito, mi stava ammirando in quel momento. Mi guardava come si guarda un tramonto, come si guarda un quadro. Nel momento in cui mi resi conto di come mi fissava, smisi di parlare, arrossì. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo.
Poi lui si ricompose, tornó serio ed esclamò:"Mi piaci, sai?! Sei molto attiva lavorativamente parlando, sei un elemento valido, mi piace come organizzi il lavoro!"
"Grazie, mi piace davvero andare per mare, amo davvero questo lavoro! Allora, quando iniziamo?!"
Esclamai entusiasta.
"Ti va se mi vesto un istante e ci avviamo? Cosa fai resti qui mentre mi cambio o mi aspetti fuori?!"
Arrossita, voltai la faccia verso l'uscita e senza dire una parola aprì la porta, la richiusi alle mie spalle, con la schiena verso l'anta scivolo lentamente fino ad arrivare col fondoschiena a toccare terra. Tirai un sospiro, guardando in alto. Abbassai lo sguardo e vidi quattro bastardi fissarmi, con perplessità.
"Cosa avete da guardare?!" Esclamai infastidita. I quattro si girarono facendo spallucce e si allontanarono. Accesi una sigaretta e mi sporsi a guardare il mare. Le onde, tagliate dalla prua, scivolavano lentamente lungo l'opera viva e gli schizzi d'acqua arrivavano fin su al ponte esterno. Il riflesso del sole al loro interno scindeva i raggi in mille colori come tanti piccoli prismi. Guardare quella immensa distesa d'acqua blu ricoperta di milioni di diamanti splendenti mi metteva pace. E Pots, che....
"Allora piccola, sei pronta? Andiamo?!"
Pots, mi interruppe mentre sognavo ad occhi aperti.
Mentre ero assorta nelle mie fantasie.
"Oh, si certo certo. Sono pronta, vado giù a prendere l'occorrente!" Risposi scuotendo la testa velocemente. Mi diressi verso la scala della macchina, Pots mi seguiva, arrivammo in officina, misi in un secchio tutta l'attrezzatura necessaria per il lavoro che avremmo dovuto svolgere in celata. Pots era dietro di me ad osservarmi, mi piaceva il fatto che lo incuriosisse il mio modo di lavorare e così mettevo più passione e scena in quello che facevo, facendo roteare le chiavi, prendendo le varie attrezzature con sicurezza e maestria. Ad un certo punto sentì dal locale macchina uno strano rumore metallico e subito dopo uno spiffero fortissimo. Mi ricordai che il Capo Leo, aveva "riparato" alla meglio una valvola del vapore che mandava in turbina. Mi spiego meglio. La RUBI era una turbonave* a vela, aveva due grandi turbine a vapore che facevano da propulsori. Aveva due caldaie che producevano il vapore necessario a far muovere queste turbine. Quel rumore che avevo sentito, poteva essere ricondotto solo ad una cosa, quella valvola era esplosa. La mole di vapore che poteva uscire da una valvola del genere a quella pressione di lavoro equivaleva a creare in un locale chiuso una nuvola densa che non avrebbe permesso di vedere ne respirare. Eravamo al massimo del regime, avevamo una velocità sostenuta. Conoscevo bene quelle due bestioline, e sapevo quando andavamo veloci il suono che producevano. Di scatto, lasciai il secchio con gli attrezzi a terra, mi diressi verso il locale dove era situata la valvola e con poca sorpresa mi resi conto di avere ragione. Non si vedeva nulla, il vapore aveva già invaso il locale.
*suono della sirena dell'allarme*
La turbina di sinistra aveva iniziato a perdere potenza, e quell'allarme ne era la prova concreta. Fortunatamente la RUBI era la nave piu veloce e performante dei sette mari, bisognava solo sapere dove mettere le mani.
Pots era dietro di me, con il Capo e altri tre costruttori che si erano allarmati per l'accaduto. Si guardavano intorno per cercare di individuare il problema. Ma io sapevo benissimo dove andare.
"Dammi la mazzetta*!" Gridai a uno dei costruttori imbambolato alle mie spalle. Abbassai i miei occhiali da saldatore, che portavo sempre in testa, in realtà per mantenere i capelli in ordine. Iniziai a correre verso la nube di vapore.
" Carter, non fare cazzate, dove vai?!"
Sentivo la voce di Pots urlare, nel frastuono della Macchina. Non mi voltai, ero decisa e sapevo dove andare. Avevo una manciata di minuti prima di finire asfissiata e cotta a puntino. Riuscì ad individuare subito il by-pass che mi avrebbe permesso di scavallare* la valvola distrutta e rimettere alla via la turbina di sinistra. L'unico problema era che la valvola fosse sospesa in aria tra le due caldaie. Allora mi arrampicai sulla linea dell'acqua che camminava proprio vicino a quel by-pass. Vicina alla valvola iniziai a martellare. Forte. Sentivo il caldo asfissiante soffocarmi e le mie forze venir meno ad ogni martellata. Era una vita che non si movimentava ed era veramente dura da aprire. Allo stremo, con tutta la forza rimasta diedi l'ultima martellata, la valvola si mosse in apertura. Continuai ancora, e riuscì ad aprirla. Scesi velocemente dalla linea* dell'acqua dove mi ero arrampicata per intervenire. Tossisco e mi stesi sul pagliolo. Esausta e sudata, sentivo il cuore battere sempre più lentamente. Alzai lo sguardo, intravidi la sagoma di Pots, che correva mentre il vapore man mano si dissolveva. Chiusi gli occhi. Credo mi abbiano presa in braccio, avevo perso i sensi. Vedevo sfocato. Mi portarono in centrale comandi e mi stesero sul divanetto vicino alla postazione caffè. Pots era in piedi davanti a me, e mi diceva delle cose, che non capivo. Chiusi nuovamente gli occhi.
Mi risvegliai in un grande letto, la luce del sole brillava dall' oblò, avevo un gran mal di testa. Con le braccia cercai di tirarmi su con il busto. Riuscì, in maniera molto goffa.
Mi guardai intorno. Era la cabina di Pots.
Cosa diamine ci faccio qui, e dov'è Pots?!
Si aprì la porta del bagno, e spuntó lui, quasi come se pensandolo lo avessi chiamato.
"Hey, piccola, come ti senti?"
Esclamó Pots
Gli accennai un sorriso per fargli capire che stavo bene.
"Hai dormito un giorno intero. Sei pazza. Ma come ti salta in mente di fare quello che hai fatto?! Potevi morire!"
Mi rimproveró ma con un tono preoccupato.
E mentre stavo per rispondergli, mi abbracció. Mi strinse forte. Aveva paura di perdermi.
Non ricambio l'abbraccio, non ne avevo le forze.
Pots tornó a sedersi sulla sedia accanto al letto. Era rimasto lì per tutto il tempo.
"Hey Pots, domani andiamo in celata a cercare l'infiltrazione?"
Pots mi guardó attonito.
Scoppió in una fragorosa risata ed esclamó:"Certo, piccola. Certo!"
Stava iniziando a starmi simpatico, forse aveva una ragione per avercela col mondo intero, o forse era solo matto da legare. Stava di fatto che a me stargli dietro iniziava a piacermi.*Celata: Parte prodiera della nave, caratteristica dei traghetti e RoRopax, che permette alla parte superiore della prua di articolare su e giù, fornendo l'accesso alla rampa di carico.
*Turbonave: nave con apparato propulsore a turbina
*Mazzetta: Martello dalla testa rettangolare
*Scavallare: termine marinaresco che intende passare al di sopra, bypassare.
*Linea: termine marinaresco che intende tubo.
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Blu come il mare
AdventureIn stile steampunk, in un'epoca non ben definita, Carter giovane pirata all'avventura si troverà a sconfiggere nemici e combattere contro eserciti della Marina, per riuscire a liberare la pirateria dal marchio sanguinolento da cui è segnata. Ma non...