Ero in mare da qualche ora probabilmente, avevo tantissime domande ed ero chiusa in una botola, impaurita e circondata da una marea di bastardi, con a capo un narcisista.
Che situazione da schifo.
Conoscevo perfettamente ogni singolo buco di quella nave, cosa che mi avvantaggiava rispetto al resto dell'equipaggio, eccetto Pots.
Calarono le tenebre e piombò il silenzio. Ero stanca di stare chiusa in quella botola e volevo sapere dove fossero i miei amici. Non avevo molta scelta, così elaborai un piano. Ammazzare Pots nel sonno. Calare una scialuppa in mare e tornare da dove eravamo partiti.
Chissà forse sto delirando, per partorire un'idea del genere.
Era notte inoltrata attorno a me silenzio. Aprì lentamente la botola, sgattaiolai in silenzio verso l'uscita. Sul cammino non trovai anima viva.
Hanno una guardia inesistente questi qui. Pensai fra me e me.
Arrivai in coperta, dove intravidi due sentinelle. Come un gatto, riuscì a portarmi verso la passeggiata esterna scavalcai velocemente il parapetto, ed ero fuori. In bilico, arrampicata sulla fiancata della nave, in navigazione.
Con un po di difficoltà riuscì a portarmi verso la poppa, da lì avevo perfettamente il controllo della situazione, vedevo le sentinelle da lontano. Scesi di un paio di ponti, verso la grande vetrata poppiera, continuai l'arrampicata fuori bordo fino all'oblò che doveva essere il bastardo. Mi affacciai leggermente per controllare se fosse in cabina. Era lì. Disteso sul letto. A torso nudo, avvolto nelle coperte. Sul ventre basso lato destro aveva una piccola cicatrice, sembrava infertagli da una spada. In quella cabina enorme, lui al centro su quel letto.
Senza molto stupore, trovai l'oblo della cabina spalancato, quindi non ebbi problemi ad intrufolarmi. Nel silenzio della notte mi calai dall'oblò. Con passo felpato arrivai a destinazione, vicino alla sua gola. Sangue freddo. Estrassi il pugnale, e lo calai con violenza, ma all'improvviso Pots spalancò gli occhi come un automa. Mi bloccò il polso torcendolo, affinché lasciassi cadere il pugnale.
Riuscì ad afferrarlo,mentre precipitava, con l'altra mano. E sferrai un colpo che gli lacerò l'avambraccio sinistro.
"Brutta stronza!" Inveii Pots.
Si alzò di scatto dal letto, più infuriato che mai. Mi caricò, lanciandosi addosso come un toro. Mi scaraventò a terra. Era su di me e mi teneva il collo. Non riuscivo ad afferrare il pugnale. Poco distante dalla mia mano sinistra. Mi stava strangolando. Stavo per perdere i sensi, quando noto un vaso a portata di mano. Lo afferrai con le mie ultime forze e glie lo spaccai in testa. Pots cade su un lato.
*tosse*
Mi alzai in piedi,e barcollando raggiunsi il pugnale. Mi voltai per tornare all'attacco, ma lui era già lì in piedi, mi tirò una sberla. Caddi a terra. Mi sollevò dal colletto della camicia, ero totalmente stordita.
"Cosa posso farne di te"? Esclamò.
Ormai stremata dal combattimento e dal colpo che mi aveva inflitto Pots, ero pronta e rassegnata al mio destino.
I miei piedi non toccavano terra. Ero praticamente appesa alla paratia.
Scorsi dietro Pots, una mano, con un bastone di metallo, che in un colpo secco lo colpì alla testa. Caddi. Pots cadde. Alzai lo sguardo.
Pablo, ti voglio bene. Pensai guardandolo negli occhi.
Pablo mi raccolse da terra come un gatto.
"Come stai?" Mi chiese.
"Sono ancora viva, grazie a te! Andiamo via prima che questo bastardo si riprenda."
Toccandomi il collo, e cercando di riprendere fiato, seguì Pablo verso l'uscita. Inizialmente entrando in cabina di Pots, avevo notato una mappa sulla scrivania, insieme a un mucchio di cianfrusaglie e un sacchetto di monete d'oro. Rubai tutto. Senza nemmeno pensarci. Prima di andare via. Ritornai vicino al corpo inerme di Pots, lo guardai e gli strappai con forza la collana che lui aveva rubato al capitano Gabbo. Corro da Pablo, che mi incitava a sbrigarmi. Da lontano si sentivano le voci dell'equipaggio di Pots. Avevano sentito i rumori della rissa e stavano per irrompere nella cabina. Io e Pablo ci dirigemmo all' uscita. Scavalcammo il telaio dell'oblò, in mare ci attendeva, in una barchetta dalle dubbie proprietà di galleggiabilità, il Capo Leo e Tiller. Che gioia rivederli. Ci calammo giù da una cima e saltammo nella piccola imbarcazione. Riuscimmo ad allontanarci e ci dirigemmo verso il punto di partenza. Robben Island ci attendeva.
"Dove eravate finiti? E dove sono gli altri?" Esclamai, rivolgendomi ai presenti.
Il Capo Leo, rispose:
"Carter, la sera dell'arrivo a Robben Island, Pots è comparso allo scalandrone circondato dal doppio, ma che dico dal triplo, degli uomini che avevamo noi a bordo. L'equipaggio era ancora tra veglia e sonno e ci hanno sopraffatti. Gentilmente Pots ha chiesto a tutto l'equipaggio di abbandonare la RUBI e non opporre resistenza. Per una questione di numero, non abbiamo potuto rispondere all'attacco. La maggior parte di noi ha eseguito l'ordine, altri, all'ordine successivo hanno acconsentito ad unirsi all'equipaggio di Pots. Sapevamo ci stesse cercando. Probabilmente non lo sai, ma Gabbo aveva un grado di parentela con Pots, e la RUBI era destinata a quest'ultimo, all'epoca troppo piccolo per poter navigare. Così Gabbo prese il posto sulla RUBI e ne fece una rispettabile nave di pirati non sanguinolenti. Facevamo del bene ovunque noi approdassimo. Gabbo amava il mare, e voleva soltanto passarci tutta la vita, senza dare fastidio al prossimo. Negli anni di mare, Gabbo aveva acquisito ricchezze e le aveva nascoste su un'isola nel mare dei Caraibi perché nelle vicinanze vi era un tesoro ancora più grande. Quello che Gabbo cercava da sempre. Ma questa è una storia per grandi. E tu sei ancora troppo giovane, Carter!"
Odiavo il fatto che mi ritenesse troppo giovane per sapere le storie di mare.
"Come avete fatto a trovarmi?" Chiesi,
Pablo fece spallucce, come per dire sapevamo che ti saresti messa nei guai.
Con la piccola imbarcazione ci dirigemmo dinuovo verso Robben Island, ero molto stanca e avevo ancora dolori dappertutto.
Ero felice che i miei amici mi avessero soccorso e in tranquillità stavamo tornando "a casa". Mi addormentai serena finalmente.
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Blu come il mare
AventuraIn stile steampunk, in un'epoca non ben definita, Carter giovane pirata all'avventura si troverà a sconfiggere nemici e combattere contro eserciti della Marina, per riuscire a liberare la pirateria dal marchio sanguinolento da cui è segnata. Ma non...