🌟 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝒃𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒐𝒘𝒏 𝒍𝒊𝒈𝒉𝒕, 𝒂𝒏𝒅 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒕 𝒂𝒏𝒚𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒖𝒓𝒏 𝒊𝒕 𝒐𝒇𝒇. 🌟
Esistono ombre che danzano nel crepuscolo dell'anima, avvolte da un velo di mistero che sfida persino la luce più radiosa. Sono presenze s...
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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥ «Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato.» - William Faulkner ୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥
Dicono che il passato, come un'intangibile e ineluttabile scultore, forgi la nostra essenza con una maestria segreta, plasmando i nostri destini con mani crudeli e silenziose.
La gente, con voce imperiosa, si erge a profeta delle verità altrui, quando invece non sa neanche cosa si prova a tentar di sfuggire dai propri demoni irrequieti e incalzanti.
Dicono che siamo il riflesso dei peccati e degli errori dei nostri genitori, specchi deformi di un passato che si perpetua tracotante nei nostri giorni.
Dicono che i nostri sogni sono solo finestre su un cielo opalescente troppo grande per contenerli tutti. Ma chi sono gli altri per dire chi noi siamo o dovremmo essere?
Chi sono gli altri per dirci che i nostri sogni sono troppo piccoli, irraggiungibili o insignificanti?
Quanto conta davvero il parere altrui? Più del nostro?
Come ero solita ogni sera, mi ammantai nel mio cappotto, percorrendo i vicoli di una New York troppo silenziosa per essere vera.
Imbevuta nel groviglio della mia psiche frammentata, arrivai senza rendermene conto a quel locale che tanto odiavo, il cui fetore di soldi avidi e corrotti mi si imperniava nelle narici a forza.
Lo chiamavano Eternal Night, quel mucchio putrido di persone ricche e opulente che non avevano altro che dollari da regalare a noi ragazze che vendevamo i nostri corpi là dentro, presenti fisicamente dinanzi i loro occhi lerci e avidi, ma con la mente annebbiata rifugiata in qualche ricordo felice e lontano.
Appena varcai la soglia che era la mia condanna, diedi un ultimo sguardo alla notte che calava lenta alle mie spalle, vedendola dissolversi tra i puntini luminosi del cielo che brillavano come non mai, mentre un vortice di emozioni obnubilate mi ammantava impetuosamente.
Spegni tutto Lily, puoi farcela.
E così feci: entrai e spensi tutto, indossando la mia solita maschera da facciata con un bel sorriso stampato in viso, pronta a seviziare contro ogni mia voglia, i desideri di quegli uomini schifosi.
Cercai di concentrarmi sull'effluvio avvolgente di incenso e champagne che mi invase le narici, mentre i lampadari scintillanti gettavano un bagliore dorato sulle pareti di velluto avvolte in una tonalità di rosso profondo, come se ogni centimetro quadrato del locale fosse bagnato dalla luce di un tramonto infuocato. Il colore pulsava, creando un'atmosfera sensuale e provocatoria che si diffondeva in ogni angolo.
