🌟 𝑨𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝒃𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒐𝒘𝒏 𝒍𝒊𝒈𝒉𝒕, 𝒂𝒏𝒅 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒕 𝒂𝒏𝒚𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒖𝒓𝒏 𝒊𝒕 𝒐𝒇𝒇. 🌟
Esistono ombre che danzano nel crepuscolo dell'anima, avvolte da un velo di mistero che sfida persino la luce più radiosa. Sono presenze s...
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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥ «E forse non finiamo all'inferno per quello che facciamo. Forse finiamo all'inferno per quello che non facciamo.» - C. Palahniuk ୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥
Le emozioni erano come un linguaggio che tutti sembravano capire, tranne me.
Mi sentivo come un vaso di cristallo, con le crepe che si allargavano, pronte a scoppiare in mille frammenti scintillanti.
La gioia danzava con la tristezza dentro di me, creando un'armonia dissonante che mi avvolgeva come un abbraccio asfissiante, lacerante, opprimente. La rabbia pulsava nelle mie vene come lava incandescente, pronta a eruttare in un'esplosione di furia incontrollata.
La solitudine mi ammantava come un mantello oscuro nelle sue fredde braccia, soffocando ogni tentativo di fuga.
Avevo trattenuto, respinto, e tenuto lontane le emozioni dalla mia anima, convinta che non facessero parte di me.
Sembravo incarnare la gioia e la vitalità, ma dietro quella facciata si nascondeva un'anima tormentata, imprigionata da attacchi di panico e un dolore che tenevo chiuso dentro di me.
Era come se la mia vita fosse una continua performance sotto i riflettori, mentre i cunicoli oscuri delle mie emozioni erano il mio rifugio.
Avevo imparato a nascondere il mio dolore per bene. I primi attacchi di panico arrivarono durante l'adolescenza, un misto di pressione scolastica, aspettative familiari e la sensazione di non riuscire mai a soddisfare nessuno. Iniziai a mettere in scena questa versione solare e perfetta di me, perché era ciò che tutti volevano vedere.
La maschera di felicità diventò il mio unico modo di interagire col mondo, mentre dentro di me cresceva una tempesta di emozioni incontrollabili. Imparai a celare i miei veri sentimenti dietro un sorriso radioso.
10 anni prima
Camminavo lungo il vialetto scolastico, ma ogni passo era come un peso che trascinavo dietro di me, carico di rabbia accumulata nel corso degli anni. Il freddo mordeva la mia pelle, ma era niente in confronto al gelo che sentivo dentro.