Prologo

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LILITH

Quella sera sentivo che c'era qualcosa di strano. Io stavo guardando i cartoni animati nella mia cameretta da letto, con il mio amato orsetto vicino a me, che mi faceva sempre compagnia.

Ad un certo punto mi girai verso l'orologio che tenevo sul comodino. Vidi che erano le 21:40 di sera. A quell'ora dovrei gia essermi addormentata, ma non ci riuscivo. Ero preoccupata. Mio papà sarebbe gia dovuto essere qui, a casa, con me e la mamma. Il venerdí finiva sempre di lavorare alle 20:00. Ma ancora a casa non c'era.

La mamma lo aveva chiamato al telefono piu volte, ma squillava in continuazione, senza mai dare una risposta. Dopo cena mi aveva detto di andare a letto. Domani avrei avuto scuola, e se non fossi andata a letto presto domani mattina non sarei riuscita a svegliarmi. Ma non riuscivo a dormire. Vedere la mamma in quello stato, in ansia per il papà, preoccupata perché non rispondeva alle chiamate, apparentemente perse, mi ha devestata.

All'improvviso sentí una voce che urlava, che implorava di restare. Era quella di mia madre. Mi alzai di botto dal letto, e corsi in cucina per vedere cosa stesse succedendo. Vidi la mamma che piangeva, delirava, urlava al telefono. E singhiozzava...non smetteva.

Poi, staccò il telefono dall'orecchio continuando a piangere. Vedere quelle lacrime scorrerle sul viso non hanno fatto che peggiorare la situazione. Mi misi a piangere anche io, non sapendo cosa fare. Quando mia madre se ne accorse, si avvicinò a me e mi abbracciò, senza smettere di piangere. Sempre singhiozzando, mi disse che il papà ci aveva abbandonate. Io avevo appena 6 anni.

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