11. I want you, I need you, I crave you, I can't get enough.

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𝓔𝓽𝓱𝓪𝓷

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Grazie💙🌟

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«L'unico modo per affrontare
la tentazione è cedervi.»
- Oscar Wilde
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Trascorsi quelle due settimane con l'anima in tumulto, prigioniero di un sudore acido e inarrestabile, stille irriverenti che mi scivolavano sulla pelle come lacrime silenziose, ogni volta che i miei pugni si abbattevano sul sacco da boxe, una massa inerte che pendeva nella mia stanza scura, nera come la mia stessa anima, un riflesso opaco della rabbia che si agitava dentro di me, incontrollabile, corrosiva, una furia che non trovava pace. 

Ogni colpo che davo era un grido soffocato, un'esplosione silenziosa di frustrazione che rimbombava tra quelle pareti fredde e asfissianti, come se ogni fendente fosse un tentativo disperato di espellere il veleno che mi inquinava il circolo sanguigno fino a giungere a quel cuore chimico stagliato tra le pareti della gabbia toracica.

E quando sentivo che ne avevo abbastanza, quando la mia rabbia sembrava avermi svuotato come un guscio vuoto, uscivo, spingevo la porta come se volessi scappare da me stesso, e mi dirigevo da lei, da quella ragazzina che aveva il potere di afferrarmi le viscere, di stringermele senza pietà, costringendomi a pensare solo a lei, sempre, costantemente, come se il suo nome fosse inciso nel mio cranio, una ferita aperta che non si chiudeva mai. 

Non potevo fare a meno di tenerla d'occhio, come un falco che osserva la sua preda dall'alto, con sguardi che erano lame affilate di sospetto e desiderio, nascosto tra gli angoli ombrosi della sua vita, appostato tra l'invisibile e il non visto, seguendo ogni suo gesto, ogni suo respiro, ogni passo che faceva sul sentiero di quella strana danza che ci legava, mi trascinava in un vortice senza uscita.

Ogni minimo movimento era un segnale per me, una corrente d'aria che s'insinuava nella mia mente, facendomi sobbalzare, come se il mondo stesso stesse cospirando per farmi dubitare, come se un sussurro del vento fosse sufficiente per scatenare in me una vigilanza acuta, incessante, una sentinella che non conosce riposo, incapace di lasciar andare, incapace di distogliere lo sguardo da quella figura che si muoveva con una leggiadria inquietante e che era sconfinata nella mia traiettoria personale già segnata dal destino.

I giorni si trascinavano lenti, senza particolari scossoni, come una catena di eventi ripetuti che sembravano incapaci di sorprendere, eppure la tensione, quella maledetta tensione, non si dissolveva mai, restava lì, sospesa come una nube nera pronta a riversarsi sul mondo, come se qualcosa di enorme e imminente si stessi preparando nell'ombra, nutrendosi della mia angoscia, della mia paura latente, e alimentando quella mia sorveglianza ossessiva che non conosceva pietà.

E nel profondo abisso della mia anima logora, come una goccia d'acqua che scava una roccia, il dubbio cominciava a germogliare, all'inizio impercettibile, poi sempre più nitido, come se una voce sussurrasse dentro di me, insinuante e subdola, chiedendomi se non stessi sbagliando, se quella mia attenzione maniacale non fosse altro che un inganno della mia mente troppo vigile, troppo affamata di scoprire segreti inesistenti, di scrutare nell'oscurità cercando fantasmi che non esistevano.

Arrivai a pensare che fosse forse tutto un falso allarme, una costruzione artificiosa di pensieri ossessivi e nocivi che mi tenevano in scacco, un gioco crudele della mia mente stanca e tormentata. Ma nonostante tutto, non potevo smettere, non potevo spegnere quella fiamma che mi ardeva dentro, il bisogno impellente di guardare, di sapere, di sentire, anche se questo significava perdermi in quell'oscurità che io stesso costruivo intorno a me.
Perché non mi importava di niente e nessuno da troppo tempo, e quella ragazzina con il mare tumultuoso riflesso negli occhi aveva scosso qualcosa nel mio muscolo cardiaco rotto e mal funzionante, a tal punto tale da chiedermi se l'avessi infettato io con la mia oscurità o se lei avrebbe potuto inquinarmi con la sua luce che intravedevo nelle sue iridi variopinte di tutto l'arcobaleno.

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora