12. You're my favorite kind of night terror.

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✿𝓛𝓲𝓵𝔂✿

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Grazie💙💫

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«Conoscere la propria oscurità è il metodo
migliore per affrontare le tenebre degli altri.»
- Carl Gustav Jung
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Quella mattina non tornai a casa finché non furono le tre del pomeriggio.

Di lui nessuna traccia.
Era appostato da qualche parte nell'ombra?
Erano passate due settimane.

Due fottute settimane e non si era fatto vivo.
Ma perché ci stavo pensando?
Non era forse meglio?

Tornata a casa, stanca dalle lezioni, mi diressi subito in camera mia, per buttarmi sul letto.
Ad un tratto, sentii un rumore provenire dalla doccia: mi pervase un senso di ansia e preoccupazione.

C'era qualcuno in casa?
Ero in pericolo?

A passi lenti arrivai fino alla porta del bagno: era semichiusa e sbirciai piano. Il rumore proveniva dall'acqua che scorreva, il vapore si espandeva nell'aria, e nell'oscurità della stanza si distingueva solo una figura appena percettibile.

Ciò che vidi, mi fece letteralmente cadere le braccia a terra: nella mia doccia, c'era lui.

Ethan.

Completamente e irrimediabilmente nudo.
Il mio cervello cercava di dire al mio corpo di muoversi e andargli ad urlare contro di uscire immediatamente da lì, ma la parte più eccitata, nascosta e perversa di me, decise di rimanere inchiodata al suolo senza smettere di fissare ogni sua singola parte del corpo scolpita nel marmo.

A guardare.
A guardare lui, appoggiato alla parete, con l'acqua che lo colpiva in ogni punto meravigliosamente perfetto.
Era bellissimo.

Lo ammirai. Lo ammirai da cima a fondo.
La sua presenza era imponente, un equilibrio straordinario di forza e maestosità. Era come se ogni fibra muscolare fosse scolpita con cura, creando un armonioso gioco di potenza contenuta. La sua pelle ambrata risplendeva sotto la luce, conferendo una sorta di calore radiante al suo aspetto, quasi come se avesse catturato i raggi del sole per se stesso. La mancanza di tatuaggi metteva in evidenza la purezza della sua pelle, amplificando la sensazione di pulizia e perfezione. Ogni dettaglio, dai lineamenti del viso alla sinuosità delle spalle, emanava una robustezza naturale che trasmetteva una sensazione di sicurezza e protezione.

Le sue spalle larghe sembravano essere state modellate per sostenere qualsiasi peso, con una solidità che suggeriva la capacità di affrontare qualsiasi sfida.

Era come se avesse il potere di sollevare il mondo intero con la sua forza incommensurabile, pronta a essere sfruttata con un'apparente facilità.

Era come se il suo essere irradiasse una maestosità che non poteva passare inosservata, suscitando un misto di meraviglia e ammirazione in chiunque si trovasse nel suo raggio d'azione.

E poi... e poi, vidi il suo culo.
Alto, rotondo e sodo.
Gesù.

Il bagno era avvolto da un silenzio teso, rotto soltanto dal suono frenetico del mio cuore che rimbombava tra le costole che sfarfallavano battiti pregni di adrenalina qua e là.

Schiusi le labbra cercando un appiglio d'aria da incamerare nei miei polmoni, ma esso si tramutò in un gemito sommesso ricolmo di anelito taciuto troppo a lungo, pronto a balzare fuori e diffondersi nell'aria intrisa nella tensione più ancestrale.

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora