Imy: la storia di una volpe

CAPITOLO 6

“Una relazione che era quasi nata”

È mattina e già noto tutti gli altri appena svegli e attivi, mentre io
sono ancora distesa nel mio caldo camino; probabilmente non avrò
sentito il canto del mio caro amico gallo.
R: “Coraggio pigroni non credo che vogliate stare tutti i giorni a
letto a poltrire”
I: “Come mai siete già svegli?”
L: “Siamo tutti svegli, tranne voi due” - dice Lezie con area furba.
Nel momento del risveglio, Klaus sbadiglia
K: “Alici per cena?”- domanda ancora assonnato.
R: “Klaus è mattina, non è l’ora di cena!”- si lamenta Rouge.
B: “Sta parlando nel sonno, credo”- afferma Berry con aria
pensante.
Klaus fa un altro sbadiglio.
K: “Cosa si mangia a colazione?”
R: “Scusami nemmeno abbiamo del cibo e tu ci domandi cosa si
mangia a colazione?”
K: “Dai Rouge non c’è bisogno che mi rimproveri di prima mattina,
scusami sono ancora un po' assonnato”
L: “Ragazzi calmatevi!” – dice Lezie con tono pacato.
G: “Non facciamo questioni come fate solitamente ogni mattina.”-
interviene George- “Forza alzatevi!”.
Risponde Klaus: “Si, un attimo”.
Mentre ci avviamo al tragitto, inizio a chiacchierare con Barry e
George:
I: “Fanno sempre così loro due?
B: “Si, ogni mattina; quando stavano insieme litigavano ancor di
più”
G: “Klaus non è mai andato d’accordo con la sua stessa specie”
I: “Capisco quindi Klaus e Rouge stavano insieme?”
R: “Abbiate la cortesia di non aprire questo argomento, grazie.”-
dice Rouge con tono fermo.
B: “Calmati Rouge, Imy era solo curiosa di sapere”- spiega Barry.
R: “Ed io non ne voglio parlare, quindi per favore chiudiamo
l’argomento.”
I: “Scusami non volevo impicciarmi delle tue cose”
B: “Tranquilla Imy puoi chiedere quello che vuoi, non potevi
neppure immaginare di questa loro storia passata”
R: “Barry, se ne parli ancora ti lascio da solo sul ciglio della strada”
– urla Rouge e poi fa un sospiro- “Non mi va”.
La gatta sale sulla cima dell’altra casa per riflettere.
Salgo sul tetto per raggiungerla, chiedendole:
I: “Cosa c’è che non va? Oggi ti vedo molto stressata”
R: “Ho dei momenti, Imy. Dei momenti in cui sono nervosa e dei
momenti in cui mi sento calma”.
I: “Da cosa è dovuto il tuo umore variabile?”
R: “Da vari fattori genetici, tra cui quelli più comuni che
riguardano la mia famiglia: mia madre era molto dura
caratterialmente non avendo avuto una vita facile, peggio di quella
di Klaus. Lei non mi voleva con sé, né tanto meno la sua famiglia,
così i padroni mi lasciarono con dei loro amici di campagna dove
potevo vivere una vita più tranquilla. Da lì conobbi Lezie, legammo
davvero molto e fu l’unica figura su cui poter contare veramente, a
parte i miei nuovi padroni. Per me è come una sorella. Come vedi
cerco sempre di contenerla perché è molto vivace e delle volte
quando mi arrabbio, è lei a contenere me.”- sospira Rouge
abbassando la testa.
I: “Sicuramente ritroverai la tua famiglia”- le sorrido.
R: “E io spero che tu ritrovi tuo padre”- mi sorride.
I: “Perché non vuoi parlare del rapporto che avevi con Klaus?”
R: “Perché il passato è passato. Sono una che preferisce dimenticare
quello che c’è stato. La nostra relazione non era una vera e propria
relazione anche se ci piacevamo e avevamo condiviso le stesse
identiche cose. Quando eravamo insieme però litigavamo sempre,
anche per via del mio carattere, delle volte era anche lui ad essere
scettico e molte volte lo ero io, così decidemmo di rimanere amici.
Ancora oggi condividiamo i nostri pensieri ma non più come una
volta; ci siamo molto distaccati, come sai non va d’accordo con la
nostra specie.”
I:“Tu gli hai detto di non essere come gli altri gatti? Insomma, tu
gli vorresti un mondo di bene proprio come un fratello!”
R: “Si, lo vorrei ma non so se lo accetterà con le delusioni che ha
avuto”.
Abbassa lo sguardo guardando giù dal tetto verso i due bambini
che giocavano con la palla insieme al loro cane. Le accarezzo il
mento delicatamente e gli dico:
I: “Ehi guardami negli occhi: certo che lo farai! Fidati di te stessa.”
Lei annuisce e mi ringrazia .