Me ne andai da scuola, lasciando Jason nel cortile di essa in lacrime.
Appena uscì dal cancello Dayse mi vide, ma non fece in tempo a raggiungermi, nel mentre io entrai in macchina di mio fratello e lui mi portò a casa.Aprì la porta della casa ed io entrai, sbattendo i piedi sul pavimento camminai in camera mia, ed entrato la chiusi a chiave.
Quel pomeriggio Theo e mia madre non erano a casa, e mio fratello Jack si doveva preparare per andare ad un appuntamento con una ragazza che stava frequentando da qualche giorno.Io cercai di non pensare e mi misi a leggere un libro sulla soffice poltrona della mia stanza.
Il libro è chiamato il Piccolo Principe, è stato il primo libro che i miei genitori decisero di regalarmi ed il quale apprezzai tantissimo.Non terminai definitivamente il libro.
Cominciai a messaggiare ad Eve, che era da un po' che non sentivo, lei dopo quel evento alla festa si riprese subito, quindi non mi preoccupai più di tanto, decisi dopodiché di invitarla a casa mia.Lei due ore dopo si presentò all'ingresso dell'edificio, noi due decidemmo di sperimentare nuovi piatti, e cominciammo a cucinare cercando di fare meno casino possibile in cucina.
Devo ammettere che il risultato ci venne bene, solamente per il fatto che Eve ama cucinare, e sa perfettamente le quantità corrette per cucinare qualunque cosa.Dopo presi due piattini, ci spartimmo l'alimento in porzioni sufficienti per una persona, e ci sedettimo sul divano del soggiorno a guardare qualche cosa in televisione.
Più tardi Eve dovette andarsene perché sua madre aveva organizzato una cena di famiglia, e lei doveva per forza esserci.
Io la salutai e tornai alla serie che stavamo guardando io e lei, finita, la mia autostima si abbassò enormemente appena incrociai lo sguardo con lo schermo spento della televisione.<<E se per caso Jason mi avesse tradito con quella perché non gli piaccio?>> domandai a me stesso.
<<Ma certo, deve essere per forza così.>> dissi.
All'improvviso sentii bussare alla porta.
<<C'è qualcuno in casa?>> disse Scott all'esterno di essa.
Io aprì la porta e lo salutai, lo invitai dentro perché vidi che voleva parlare con me.
Gli offrì la torta che cucinai con Eve prima, e lui cominciò a divorarla.
<<Vedo che hai fame.>> gli dissi ridendo.
<<È che oggi non ho toccato cibo, e per di più ho lavorato tutto il giorno senza neanche una pausa!>> rispose lui.
<<Comunque ho sentito Jason e mi ha detto che avete litigato, ma non mi ha voluto dire il motivo, stai bene?>> mi domandò infine lui.
<<Un po', comunque è una lunga storia quindi non ti preoccupare.>> dissi.Poi lui infilò le mani nelle tasche sia della giacca, sia in quelle dei pantaloni.
<<Aspetta, ho una cosa per te che potrebbe sollevarti il morale.>> disse sorridendo.
Si avvicinò allo zaino che prima appoggiò al tavolo e tirò fuori una busta e un portafoglio.
<<Tieni, se vuoi ti posso dare una di queste, per soli 30 dollari.>> disse.
<<Cos'è?>>
<<Ecstasy.>> disse sorridendo.
<<Non posso.>> dissi agitando la testa.
<<Dai non ti preoccupare, facciamo così, io te la do, tu mi paghi solo la metà.>>
<<Quindi solo 15$?>>
<<Si.>> disse Scott.
<<Ok, va bene.>> risposi io.
Accompagnai Scott fuori dalla casa dopo la vendita.
Successivamente in camera misi la busta dentro il primo cassetto del comodino e mi addormentai.
La notte mi svegliai facendo un incubo, nel quale Jason continuava a baciarsi davanti i miei occhi con la ragazza con il quale mi tradì.
Dopo a ciò non riuscì più a chiudere occhio, quindi decisi di fissare la luna al di fuori della mia finestra che mi dimenticai di chiudere ore prima.Più pensavo a Jason e più stavo male, non riuscivo a respirare in certi momenti nel quale pensavo a come e quanto mi potesse odiare per aver fatto una cosa simile.
A volte pensavo però se non fosse stata veramente una scelta di Jason baciare quella persona, e quindi cominciavo a sentirmi in colpa riguardo a quello che gli dissi quella mattina.Mi alzai dal letto e presi quei 120g di droga presenti nel mio comodino, avvolsi un foglietto di carta creando un tubicino, e in un secondo tutto quello che quella notte mi continuava a devastare la mente, smise di funzionare, è come se la mia testa si fosse liberata di tutte le preoccupazioni che in quel momento avrei dovuto provare.
Cercai di sdraiarmi sul letto, ma inciampai sbattendo la testa sul pavimento.
<<Ahaha>> dissi con il muso sul legno laminato.
Le mie pupille si dilatarono e io mi rialzai ridendo.
Cominciai a ballare ed a cantare, successivamente uscì dalla porta della stanza.
Quella notte la mia famiglia non era ancora ritornata, Theo e mia madre erano a dormire da nonna, Jack era dalla sua ragazza.
Mentre cantavo camminai per l'intero corridoio facendo precipitare ai miei piedi tutti i quadri presenti sulle pareti.
Il vetro cominciò a saltellare in giro, in mille scheggie, che mi graffiarono le caviglie e i polpacci.
Quando superai l'intero corridoio con il sangue che mi colava dalle gambe, arrivai verso le scale, al primo gradino che i miei piedi incontrarono precipitai di sotto rotolando fino all'ultimo.
La temperatura corporea era ormai troppo elevata, attraverso la mia bocca e il mio naso, ogni sostanza presente nel mio corpo cominciò a fuoriuscire attraverso getti di vomito.
Ciò che vedevo era impossibile da visualizzare correttamente perché la testa continuava a girarmi senza fermarsi per un fottuto secondo.All'improvviso qualcuno aprì la porta, e quel qualcuno era mio fratello Jack.
Appena il suo sguardo si collocò sul mio corpo privo di sudore, impanicato corse verso la mia direzione e dalla tasca destra dei pantaloni prese il suo cellulare in mano e chiamò un'ambulanza.<<Che cosa hai fatto?! Perché?! Che sta succedendo!?>> urlò piangendo.
Essa arrivò immediatamente, sollevarono il mio corpo e lo depositarono su una barella, l'ultima immagine che vidi era mio fratello, al di fuori dell'ambulanza guardare verso la mia direzione con le lacrime agli occhi e con un viso sofferente.
E da lì, il mondo si zittì.
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Whisper Of Hope (BL)
Teen FictionUn gruppo di adolescenti facenti parte tutti della stessa scuola superiore, che fanno le loro prime esperienze con sesso, droga, traumi passati e presenti, amicizie, amori e abusi.