Tace il mare,
le morte stagioni,
odo il fruscio del vento,
nell'alba ove cala il tramonto.
Siedi, distenditi ammirando il tempo passar innocuo,
ch'io riveggo l'animo mio, duole,
negli esuli stormi d'uccelli neri.
Lieto d'osservare il rimirar del sole,
di cui il riflesso genuflette l'eterno vivere.
Il fascino angelico cade negli occhi tuoi ridenti e traditori.
La cui beltà non resta,
che un mar di sorrisi e pianto.