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Namjoon, essendo un noto appassionato d'arte, non potè resistere alla visita del famoso museo d'arte del paese, d'altronde era il motivo principale per cui aveva deciso di partire. Quello ed un altro.

Jungkook, d'altra parte, non era molto interessato all'arte, o meglio, era un portento nel disegno ma era una passione che esercitava esclusivamente nei momenti di maggior stress quando aveva bisogno di staccare un attimo dalla realtà per proiettarne una nuova sul foglio da disegno. Non era di certo un esperto di teoria come il suo hyung.

Spesso si stupiva di come Namjoon acquisisse un'aura tutta professionale ogniqualvolta si trovava a dover spiegare a qualcuno perché aveva deciso di spendere una cifra vergognosa per un tavolino in legno o delle statuette apparentemente inutili, strambe alle volte.
Namjoon vedeva il bello anche in una sedia, in un pezzo di legno intagliato, in qualsiasi forma e materiale lavorato.

Jungkook ricordò quella volta in cui visitò l'appartamento del più grande, aveva portato del pollo fritto e Namjoon lo aveva accolto in pantaloncini corti, tutto sudato dopo un allenamento intenso. 'Sei un miracolo Kook-ah' Gli aveva detto abbracciandolo e ringraziandolo per il pensiero. Jungkook era rimasto con la busta in mano penzolante, a ridacchiare sulla spalla del suo hyung, poi si era guardato veloce intorno ed era rimasto spiazzato dalla miriade di libri e quadri presenti solo nel salotto.

'Anche casa tua è un museo hyung..' Aveva detto ad occhi spalancati mentre girava continuamente su se stesso per posare gli occhi su ogni parete e ripiano decorato con precisione devastante.

Namjoon aveva riso a guance piene, agitando una coscia di pollo per far segno a Jungkook di raggiungerlo sul divano.

E ora si trovavano in Svizzera, loro due soltanto, in una vacanza inaspettata, un sogno ad occhi aperti per Jungkook.

La loro prima tappa era il Museo Nazionale Svizzero, un imponente edificio con un'architettura straordinaria e una moltitudine collezioni d'arte. Non appena entrarono, gli occhi di Namjoon si illuminarono per l'eccitazione. Trascinò a passo spedito ed entusiasta il maknae nella sezione che esponeva dipinti di artisti famosi.

Jungkook si guardò intorno, fingendo di ammirare i dipinti, ma la sua mente continuava a vagare. Non poteva fare a meno di notare come il volto di Namjoon si illuminava ogni volta che si fermava davanti a un dipinto. Namjoon procedeva quindi a descrivere i tratti e il significato dietro ogni opera, ipnotizzando Jungkook con la sua vasta conoscenza e passione.

Mentre attraversavano i corridoi poco illuminati, Jungkook si ritrovò a fissare Namjoon più che i dipinti, ovviamente.

Namjoon, assorto nel suo mondo, Namjoon che si metteva in punta di piedi per osservare meglio il soggetto, come se fosse un bambino e non un ragazzone alto 1.80; Namjoon che si lasciava scivolare distrattamente gli occhiali sulla punta del naso, per poi sollevarli infastidito col dorso della mano; Namjoon che si mordeva l'interno della guancia quando non ricordava un informazione con esattezza.

Namjoon, il suo caro Namjoon-hyung.

Ma il più grande notò gli sguardi segreti del ragazzo più giovane. Continuò a parlare della vita degli autori e di come le vicende vissute avessero influenzato la scelta dei colori, della pennellata, il posizionamento degli oggetti sul piano.

Si fermò all'improvviso e Jungkook anche a pochi passi dalla sua nuca, le mani strette dietro di sé, lo sguardo perso ma non troppo da non udire la voce soave del suo hyung parlargli.

'Non è bellissimo?' Chiese Namjoon sorridendo al dipinto.

'Si.' Ma Jungkook annuiva guardandolo.

La cotta per il più grande era ovvia sin dai tempi del training per l'agenzia, spesso ci scherzava anche il fandom, e quando anche lui era costretto a ridere su qualche insinuazione per non dar all'occhio il cuore gli si stringeva in maniera insopportabile. Non aveva mai avuto il coraggio di far chiarezza su quel che sentisse, di renderlo esplicito in qualche modo. Non voleva rovinare tutto, non questi attimi preziosi che per una qualche ragione si era guadagnato.

Tuttavia, Namjoon sembrava percepire che qualcosa non andasse con Jungkook. Quando raggiunsero la fine del corridoio, Namjoon lasciò che la sua mano sfiorasse quella del più piccolo, facendo correre brividi lungo la schiena del maknae. Namjoon poteva percepire Jungkook sussultare al tocco, e non riusciva a smettere di sorridere per qualche motivo a quella reazione. Il loro momento di silenzio fi interrotto da un gruppo di turisti e il più giovane si staccò velocemente.

Ma quel breve tocco fu ripreso da Namjoon che sfacciatamente strinse la mano di Jungkook, con maggior decisione rispetto a prima.

Jungkook rimase sorpreso, guardandosi intorno in preda al panico. "Ti va bene?" sussurrò Namjoon, facendo oscillare le loro mani come fanno i bambini piccoli usciti da scuola. Jungkook divenne un disastro balbettante, incapace di formare una frase coerente. Annuì ripetutamente e Namjoon rise di cuore, le guance più colorate del solito.

Dopo la visita al museo, Jungkook rimase in silenzio. Non riusciva a scrollarsi di dosso il fatto che il suo hyung gli avesse tenuto la mano con tanta nonchalance. Insomma, non era mai successo prima d'ora, mai in questo modo. Erano più che altro strette di rassicurazione, saluti veloci e casuali.

Camminarono attraverso un parco colorato, circondati da uno scenario mozzafiato, e Namjoon poteva percepire che qualcosa stava preoccupando Jungkook. Aveva già un'idea ma voleva che il più piccolo si sentisse abbastanza a suo agio con lui da rivelarglielo a parole.

"Che cosa hai in mente, Kook-ah?"chiese Namjoon, camminando vicino al ragazzo più giovane ma guardando alcuni fiori vibranti in lontananza. Il cuore di Jungkook batteva forte per l'improvvisa vicinanza, le sue mani straziate dal continuo tirarsi le pellicine

"Namjoon hyung..Perché mi hai tenuto la mano per tutto il tempo lì?" sbottò Jungkook, con la faccia in fiamme per l'imbarazzo. Namjoon si lasciò sfuggire una risata, mostrando al più piccolo una fossetta di profilo. Jungkook non poté fare a meno di unirsi a lui con una timida risata.

"Cosa ti ha messo in imbarazzo?" chiese Namjoon casualmente, vedendo il modo in cui Jungkook si agitava.

'No, no. Era... non lo so non le fai queste cose di solito,' rispose Jungkook, cercando di nascondere il proprio viso nel giacchetto. Namjoon ridacchiò.

"Non volevo perderti tra la folla. Ecco perché ti ho preso la mano", disse con scherno. Jungkook annuì, incerto su come rispondere.

Ad ogni modo, mentre si avvicinarono ad un'area più affollata, Namjoon gli prese di nuovo la mano, facendo scattare la testa di Jungkook per la sorpresa.

"Eh?" Jungkook era sbalordito, le sopracciglia vicinissime per la confusione.

"Così non ti perdi," rispose con ovvietà Namjoon, un sorrisetto divertito ad adornargli il volto illuminato dal sole splendente.

Jungkook sentì il cuore iniziare a battere forte e il sudore freddo formarsi sulla sua fronte. "Non... non vado mica da nessuna parte" balbettò, cercando disperatamente di distogliere lo sguardo dalla stretta alla quale si stava abituando troppo.

"Lo so," rispose Namjoon, stringendo più forte la presa sulla mano di Jungkook. "Ma voglio che sia così e basta." Il cuore di Jungkook si gonfiò di emozione mentre guardava Namjoon mordersi le labbra per trattenere l'ennesima risata.

Fu allora che il maknae rese conto che le azioni del suo hyung avevano un significato diverso dal solito. Sentì un'ondata d'affetto travolgente per Namjoon e non poté fare a meno di sorridere agli sguardi insistenti dei passanti.

"Sto stringendo la mano di Jeon Jungkook!" Urlò in coreano Namjoon e Jungkook si lanciò sulla sua bocca per tappargliela con la mano, ridendo con incredulità a quella reazione.

"Ma che ti prende hyung?!" Chiese a bassa voce il maknae, l'altra mano ancora stretta nella presa calda di Namjoon.

"Continuano a guardarci.. io dico che sono gelosi perché tengo la mano ad una superstar!" Disse ridendo con un occhiolino veloce. Non veloce quanto Jungkook che era tanto imbarazzato quanto estasiato da quel momento.

"Ma che.. dovrei dirlo io di te Namjoon-hyung!" Gli sussurrò improvvisamente all'orecchio il più piccolo, una scarica di coraggio ad attraversargli il corpo.

"Mh. Allora siamo un duo da invidiare" Rispose il più grande sussurrando a sua volta, il volto a pochi centimetri dall'orecchio di Jungkook per poi ritirarsi con fare soddisfatto.

Risero entrambi tenendosi per mano, raggianti e rossi in faccia dalle forti emozioni. Jungkook sempre un po di più.

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Il mondo in un giorno; Namkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora